Colesterolo alto prima dei 50 anni: come rimediare a tavola

La Cucina Italiana

Il colesterolo alto prima dei 50 anni è un campanello d’allarme importante per la salute. Livelli elevati di quello non HDL cioè della lipoproteine a bassa densità già a quest’età è associato durante tutto il corso della vita a un incremento del rischio cardiovascolare. Diversi studi hanno calcolato che avere valori pari o superiori a 100 mg/dl di colesterolo LDL già in giovane età aumenta oltre il 60% il rischio di malattie coronariche. «Il colesterolo è una sostanza grassa prodotta in gran parte del fegato, necessaria per il corretto funzionamento dell’organismo», spiega la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. «Partecipa infatti alla produzione di ormoni come gli estrogeni e il testosterone, alla costruzione e al mantenimento delle membrane cellulari, alla produzione di vitamina D. Il problema nasce se i valori di quello totale e di quello cattivo, che possono essere misurati attraverso un prelievo di sangue, sono elevati già prima dei 50 anni perché favoriscono con il tempo il restringimento dei vasi sanguigni e la formazione di placche, aumentando il rischio a mano a mano che l’età avanza di andare incontro a disturbi come le malattie cardiovascolari e le probabilità di essere colpiti ,ad esempio, da un infarto o da un ictus» dice l’esperta. «Oltre a smettere di fumare, praticare con regolarità un’attività fisica, per tenerlo sotto controllo e ridurre così il rischio di eventi cardiovascolari è fondamentale prestare una certa attenzione nella dieta quotidiana», dice la nutrizionista, che spiega in caso di colesterolo alto prima dei 50 anni come rimediare a tavola.

Limitate il consumo di grassi saturi

I grassi sono nutrienti essenziali per l’organismo perché innanzitutto ne favoriscono il funzionamento, la produzione ormonale e l’assorbimento di molte vitamine liposolubili preziose ad esempio per le ossa come la vitamina D. Ma non tutti sono uguali. «I grassi saturi sono presenti specialmente nei cibi d’origine animale e in quantità eccessive favoriscono l’aumento del colesterolo totale e di quello dannoso LDL», dice l’esperta. «Occorre quindi limitarne il consumo, riducendo a massimo una volta a settimana il consumo di carne rossa e dei suoi derivati, tra cui i salumi e gli insaccati e limitare anche il consumo dei formaggi». 

Riducete i lipidi trans

Un’altra categoria di grassi da cui stare alla larga in caso di colesterolo alto o per evitare che i valori diventino elevati sono quelli trans. «La maggior parte di questi lipidi si trova negli alimenti raffinati prodotti industrialmente. I grassi trans infatti si formano attraverso un processo chiamato idrogenazione che trasforma gli oli vegetali in sostanze solide. Ne sono ricchi ad esempio i cibi fritti, i prodotti confezionati, compresi quelli da forno come i biscotti, le merendine, i cracker, gli snack, il burro e la margarina», spiega la nutrizionista Maria Rosaria Baldi. «Consumati con una certa regolarità e in grandi quantità aumentano i livelli di colesterolo cattivo, riducendo quello buono, incrementando il rischio di malattie cardiache».

Mangiate più fibre

«Le fibre, specialmente quelle solubili, presenti nelle verdure, nella frutta, nei cereali integrali, ma anche nei legumi come i ceci, le lenticchie, i fagioli rallentano l’assimilazione dei lipidi e aiutano a contrastare l’accumulo di colesterolo nelle arterie». «I grassi buoni invece, in particolare quelli Omega 3 presenti soprattutto nel salmone, nelle acciughe, nelle sardine e nelle altre varietà di pesce azzurro, ma anche in alimenti come l’avocado, i semi di Chia, la frutta secca a guscio e l’olio d’oliva riducono il colesterolo cattivo, rendendo il sangue più fluido».

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