Il corochinato, l’aperitivo di Genova

La Cucina Italiana

I genovesi lo chiamano asinello, ma il vero nome è corochinato. È un vino bianco aromatizzato, stile vermouth, con una miscela di spezie ed erbe tra cui assenzio, genziana, timo, cannella, origano, cardo… Il corochinato ha una tradizione secolare e deve parte del suo nome al quartiere di Coronata a Genova e alla china che ne è ingrediente fondamentale. Il soprannome di “l’asinello” è dovuto alla rappresentazione di un asino sull’etichetta della bottiglia, mantenuta originale dal 1886. Lo produce da sempre l’enoteca Vini Allara (nel cuore di Genova Pra) una delle più famose della città, e Mauro Allara si occupa della produzione e della commercializzazione dello storico marchio.

Il corochinato è perfetto da servire come aperitivo o come digestivo. I genovesi lo apprezzano servito freddo, liscio, con una scorzetta di limone e accompagnato da una striscia di focaccia. Il posto del cuore per molti dove bere il vero asinello si trova nei caruggi del centro storico in via di Canneto il Lungo numero 78 in un bar che si chiama La Bottiglieria Marchesa, ma che viene ovviamente soprannominato il “bar degli asinelli”. Il locale è rimasto originale negli anni con tavoli e panche di legno e le immancabili tovaglie a quadri rossi e bianchi. 
Qui solamente con €1,50 (e il prezzo si sa, è importante per i liguri) si può bere l’asinello fresco con una scorza di limone accompagnato da cubetti di focaccia genovese. Il bar degli asinelli è un punto di ritrovo per anziani, coppie, famiglie, turisti e genovesi doc che si ritrovano seduti ai tavoli di legno o in piedi fuori dal locale.

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