Mangiare meno fa vivere più a lungo: vero o falso?

La Cucina Italiana

Il segreto della longevità? Mangiare meno. Dite addio alle abbuffate perché ormai è scientificamente provato: mangiare meno fa vivere più a lungo. Dieta ipocalorica e longevità, infatti, sembrerebbero avere trovato a tutti gli effetti un collegamento. Ma perché questa relazione? E come fare per adottare quindi un regime alimentare adeguato? Lo abbiamo chiesto al dott. Alvise Cavaliere, biologo nutrizionista.

Gli studi

Dopo anni di studio si è arrivati di recente ad una magnifica conferma: ciò che mangiamo ha la capacità di “dialogare” con il nostro Dna modulando l’espressione di alcuni geni vantaggiosi per la longevità e la salute. Longevità in salute è il motto. Fantastico

“Con il cibo introduciamo calorie sotto forma di nutrienti, ma anche sostanze non propriamente nutrienti che una volta assorbite attivano nelle nostre cellule l’espressione di alcuni geni che migliorano la biologia e la longevità della cellula stessa. Allo stesso modo queste sostanze sono prebiotiche e guardiane del nostro microbiota”, spiega il dott. Cavaliere.

Tutto parte negli anni Trenta in cui a seguito di alcuni studi si era scoperto che la restrizione calorica prolungava la vita di alcuni organismi anche del 50%: “È venuto normale pensare subito che lo stesso ragionamento potesse valere per organismi più complessi compreso l’uomo nella loro interezza, come avveniva per un singolo organismo”. Si sono susseguiti quindi svariati studi sul tema a conferma che mangiare meno fa vivere più a lungo e la recente e famosa dieta mima digiuno del Prof. Longo ne rappresenta una magnifica espressione.

“Vivere un’intera vita di restrizioni, però, è quasi impossibile o se non altro poco piacevole”, afferma Cavaliere. Come fare, dunque?

La risposta è nei vegetali

Gli studi successivi si sono susseguiti nel tentativo di scoprire se potevano essere presenti nel cibo abituale delle sostanze capaci di “mimare” la restrizione calorica attivando gli stessi geni con gli stessi vantaggi. “La risposta è stata trovata nei composti fitochimici, che sono normalmente presenti nei vegetali alimentari”, spiega il dott. Alvise Cavaliere. “In natura ce ne sono più di 40000. Sono quelle sostanze note come carotenoidi o appartenenti alla grande famiglia dei polifenoli e molte altre ancora, che hanno dimostrato di avere la capacità di mimare la restrizione calorica”. In pratica approfittare dei benefici per la salute come fa la dieta senza fare per sempre la dieta. Sostanze che estratte dall’alimento e assunte vengono definite Nutraceutiche.

Gli alimenti da preferire

In pratica, quali sono gli alimenti elisir di lunga vita? Sicuramente frutta e verdura come i mirtilli, le fragole, le more, le carote cotte, la zucca, il melone, le albicocche, i pomodori, le angurie e i peperoni, agrumi, ciliegie, aglio, cipolla, radicchio, cavoli, broccoli e cereali integrali soltanto per citarne alcuni.

Lo sport

“I fitochimici attivano e potenziano alcuni meccanismi di salute e longevità già attivati da dieta e attività fisica”, spiega Cavaliere, “quindi per trarre davvero il massimo da queste informazioni l’alimentazione deve permettere a livello calorico di mantenere il peso corporeo nel tempo deve essere ricca di componenti vegetali ricche di sostanze biologicamente attive e deve essere affiancata da attività fisica sufficiente e sostenibile (a volte basta una semplice camminata) sapendo che in biologia uno più uno non fa due, ma molto e uno più uno più uno moltissimo.

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