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Ricetta Ostriche al gin con sorbetto di mela, l’antipasto di Capodanno

Ricetta Ostriche al gin con sorbetto di mela, l'antipasto di Capodanno
  • 16 pz ostriche
  • 300 g polpa di mela verde con la buccia Granny Smith
  • 150 g zucchero
  • gin
  • timo
  • sale grosso

Per la ricetta delle ostriche al gin con sorbetto di mela, frullate le mele con lo zucchero, raccogliete tutto in un recipiente e mettetelo in freezer per 5 ore. Ogni 30 minuti togliete il recipiente dal freezer e mescolate il sorbetto: in questo modo otterrete dei cristalli di ghiaccio non troppo grossi e la consistenza risulterà cremosa. Aprite le ostriche usando il coltello adatto e indossando il guanto di maglia di metallo per proteggervi. Eliminate l’acqua, staccate il mollusco dalla conchiglia e voltatelo. Condite ogni ostrica con 1 cucchiaino di gin.
Distribuite in un vassoio uno spesso strato di sale grosso e posatevi le ostriche, facendone affondare leggermente il guscio. Completatele con una pallina di sorbetto di mela verde, qualche fogliolina di timo e servitele subito.

I 13 dessert di Natale della Provenza

I 13 dessert di Natale della Provenza

In Provenza il Natale si festeggia con 13 dolci che hanno significati religiosi ben precisi. Fra questi anche le Oreillettes e la Pompe à l’huile. Ecco le ricette

Per la vigilia di Natale in Provenza si mangiano i 13 dessert. Un numero non a caso, ma con un significato religioso ben preciso: è legato, infatti, a Cristo e ai dodici apostoli durante l’Ultima Cena, anche se alcuni, come il poeta Frederic Mistral, ne cita solo 11. Per l’occasione, il 24 dicembre sera, avviene un vero e proprio rito: si apparecchia la tavola con tre tovaglie rigorosamente bianche, in modo da dare più rilevanza ai colori dei tredici dolci; poi si dispongono tutti i dessert insieme nello stesso momento, secondo un ordine preciso che cambia da famiglia a famiglia; e infine si lasciano sul tavolo anche dopo la Messa di mezzanotte, in modo che ognuno possa consumarli quando preferisce. Ma come tutte le tradizioni di rispetto, cambiano anche da una casa all’altro dello stesso paese, per cui ci si trova sempre di fronte a scenari differenti, anche se ci sono delle costanti. Noi abbiamo deciso di affidarci a Monique Dumonteaux Brunel di Saint-Victor, cuoca provenzale doc.

Quali cosa sono i 13 dessert

Il primo dolce sempre presente è la Pompe à l’huile o Gibassie, una focaccia dolce all’olio, profumata con acqua di fiori d’arancio e scorza di agrumi, di cui vi daremo la ricetta di Monique. Poi ci sono i “quattro mendicanti”: fichi secchi, uva passa, mandorle e noci o nocciole; questo numero si riferisce nell’ordine citato ai quattro ordini religiosi che hanno fatto voto di povertà, cioè Francescani, Agostiniani, Domenicani e Carmelitani. Sesto e settimo dolce sono il torrone bianco e il torrone nero, riservati ai penitenti: il bianco, di solito dolce e liscio, rappresenta il bene e la purezza; il nero, invece, duro e croccante, evoca le forze del male e il peccato. Ottavo dessert sono i datteri, che sono il simbolo di Cristo e dei re Magi venuti da Oriente, mentre il nono le Oreillettes, chiamate anche meraviglie, di cui vi sveleremo sempre la ricetta di Monique. Il decimo dolce sono le Calissons, una pasta di frutta candita e mandorle, ricoperta da uno strato sottile e liscio di glassa, che ricorda un po’ il marzapane, ma con un sapore più fruttato. Infine, i tre frutti invernali: arance, mandarini e uva, quella che è stata conservata appesa nei fienili in grappoli, proprio per i 13 dessert.

Ricetta della Pompe à l’huile

In Provenza a Natale questa fouace dolce non manca mai, anche senza gli altri dodici dessert. Pochi ingredienti semplici, come farina, zucchero e olio extravergine d’oliva, profumati all’acqua di fiori d’arancio e scorze di agrumi vari (che cambiano da una ricetta all’altra), che ricordano un po’ la Stroscia ligure di Pietrabruna.

Ingredienti

½ kg di farina di mais
90 g di zucchero a velo
25 g di lievito per il pane
25 cl di olio di oliva
2 cl acqua di fiori d’arancio
25 cl di acqua tiepida
1 arancio non trattato
un pizzico di sale

Procedimento

Diluite il lievito nell’acqua tiepida e aggiungete della scorza d’arancio grattugiata. Mescolate la farina, un pizzico di sale e lo zucchero. Aggiungete il lievito, l’olio di oliva, i fiori e la scorza di arancio. Impastate fino a ottenere un composto omogeneo e poi formare una palla. Coprite con un panno umido e lasciate riposare per 2 ore a temperatura ambiente fino a che la pasta non raddoppi il suo volume. Distendete la pasta per formare una specie di crêpe rotonda di circa 1 cm su cui fare dei tagli a intervalli regolari e scartare quello che avete tolto per creare come delle fessure, in modo da ottenere una crêpe aperta.
Lasciate riposare nuovamente per un’ora.
Preriscaldate il forno a 180° C e cuocete per 20 minuti. Una volta estratto dal forno, pennellate di nuovo con dell’olio e servite.

Ricetta delle Oreillettes ou Merveilles

Seguendo il procedimento, vi accorgerete che questo dolce molto è simile alle nostre chiacchiere di Carnevale. Anche in questo caso, la ricetta ci è stata data da Monique, che per prepararla segue la tradizione di casa, tramandata da generazioni e generazioni nella sua famiglia.

Ingredienti

250 g di farina
1 uovo
75 g di burro
1/2 bicchiere d’acqua
un pizzico di sale
un cucchiaino da caffè di acqua di fiori d’arancio

Procedimento

Mescolate tutti gli ingredienti fino a formare una palla. Lasciate riposare per una o due ore. Appiattite molto fino a circa 2 mm. Tagliate con l’aiuto di una rotella da pasticceria delle strisce molto strette da 4 o 5 cm e create delle strisce di 10 centimetri. Friggete pezzo per pezzo dentro a una friggitrice finché non sono dorate al punto giusto. Togliete l’olio in eccesso e fate raffreddare su un foglio di carta assorbente. Cospargete di zucchero a velo e servitele croccanti. Le Oreillettes si conservano anche a lungo nel tempo.

Infine, non ci resta che augurarvi buon Natale.

 

Ricetta Casoncelli tradizionali – La Cucina Italiana

Ricetta Casoncelli tradizionali - La Cucina Italiana
  • 200 g polpa di suino in tagli misti
  • 200 g polpa di coscia di vitello
  • 200 g farina 0
  • 60 g Grana Padano Dop
  • 50 g pancetta a fette
  • 40 g latte
  • 20 g uvetta
  • 2 uova
  • una cipolla
  • un gambo di sedano
  • una carota piccola
  • una pera
  • salvia
  • rosmarino
  • vino bianco secco
  • olio di semi
  • burro
  • sale

Per la ricetta dei casoncelli tradizionali, impastate la farina con le uova e lasciate riposare l’impasto coperto per un’ora. Tagliate la carne in grossi bocconi. Tritate la cipolla, il sedano e la carota e soffriggeteli in 2 cucchiai di olio di semi per 2 minuti, quindi unite la carne, qualche foglia di salvia, un rametto di rosmarino, un poco di sale e proseguite la cottura per 15 minuti; sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco, lasciate insaporire per 2 di minuti, poi spegnete la fiamma ed eliminate salvia e rosmarino. Tagliate la pera a cubetti, lasciando la buccia. Rosolatela in una padella con una noce di burro per 3 minuti.
Fate rinvenire una manciata di uvetta in acqua tiepida, strizzatela e tritatela. Frullate la carne con le verdure del soffritto, poi amalgamatevi il grana grattugiato, l’uvetta tritata, la pera rosolata e il latte, ottenendo il ripieno dei casoncelli. Infarinate il piano di lavoro e stendete la pasta, ottenendo una sfoglia di un mm di spessore; dividetela in 2 strisce. Distribuite su una striscia delle palline di ripieno di 7-8 g, a una distanza di 5 cm l’una dall’altra; spennellate i bordi delle strisce con un po’ di acqua e sovrapponetele pressando delicatamente; ritagliate con un tagliapasta delle mezzelune, schiacciatene i lati e poi premete delicatamente con un dito sopra il ripieno per dare la classica forma del casoncello.
Per il condimento: tagliate la pancetta a pezzetti e rosolatela in una padella con 5 foglie di salvia e 80 g di burro. Cuocete i casoncelli in abbondante acqua bollente salata per 3 minuti; scolateli con un mestolo forato, conditeli con burro, salvia e pancetta e servite.

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