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Zeppole di San Giuseppe al pistacchio

Zeppole di San Giuseppe al pistacchio

Innanzitutto preparate la pasta choux: fate sciogliere il burro con l’acqua in una pentola dal fondo spesso, quindi inglobate la farina tutta in una volta, mescolando energicamente con un cucchiaio di legno finché il composto non inizierà a staccarsi dalle pareti.
A quel punto togliete dal fuoco e lasciate raffreddare, poi incorporate le uova 1 per volta, senza aggiungere il secondo finché il primo non sarà completamente incorporato, quindi trasferite il composto in una sac-à-poche dal beccuccio a stella non troppo sottile.

Create le zeppole sulla teglia del forno rivestita di carta forno, non troppo grandi (7-8 cm di diametro) e ben distanziate tra di loro, e cuocete in forno ventilato preriscaldato a 200°C per 10 minuti, poi abbassate la temperatura a 180°C e cuocete ancora per 15-20 minuti, infine sfornate e lasciate raffreddare completamente.

Quando le zeppole saranno ormai fredde preparate la farcia: amalgamate mascarpone e crema di pistacchi con le fruste elettriche, poi unite metà della panna e montate ancora con le fruste fino ad ottenere un frosting gonfio e omogeneo.

Trasferite il frosting in una sac-à-poche pulita, sempre con il beccuccio a stella, tagliate le zeppole a metà orizzontalmente e farcitele.

Infine montate la panna rimasta e decorate le zeppole con un ciuffetto di panna e un po’ di granella di pistacchi.

Le zeppole di San Giuseppe al pistacchio sono pronte, non vi resta che gustarvele.

Torta mimosa: la storia e la ricetta del dolce reatino

La Cucina Italiana

È il dolce simbolo della Giornata internazionale dei diritti delle donne, classico immancabile sulle tavole dell’8 marzo: la torta mimosa è diventato il dolce per eccellenza della commemorazione più controversa di sempre. Che sia giusto o no celebrare questa giornata non spetta a noi dirlo – tantomeno in questa sede – sta di fatto che la torta mimosa è amata e apprezzata da oltre 60 anni.

Com’è fatta la torta mimosa?

Ma procediamo con ordine. Com’è fatta la torta mimosa? Questo dolce – che si chiama così proprio perché la forma ricorda il fiore omonimo, l’Acacia dealbata – è fatto di pan di Spagna bagnato generalmente con una bagna di Grand Marnier, maraschino, marsala o succo di ananas; farcito di crema pasticcera o crema diplomatica, ricoperto di panna o chantilly e poi di pan di Spagna spezzettato. O perlomeno è quello che generalmente si fa per prepararla, perché il suo inventore non ha mai voluto svelare la ricetta originale.

Come nasce la torta mimosa?

Erano gli anni 60, e un ristoratore di Rieti, Adelmo Renzi, dopo essersi formato in alcuni tra i più importanti ristoranti romani torna nella sua Rieti per dedicarsi all’istituto alberghiero in cui insegnerà per molti anni e per aprire il famoso Ristorante del Teatro Flavio, dove nelle pause degli spettacoli gli spettatori gustavano le sue delizie: le tortine frangipane, la bavarese al caffè e la torta mimosa. A Rieti le sue delizie erano molto apprezzate, ma la vera notorietà per la torta mimosa arrivò quando Renzi portò la torta mimosa a Sanremo per un concorso di pasticceria. Cosa poteva esserci di meglio di una torta dedicata a un fiore nella Città dei Fiori? La torta, nemmeno a dirlo, vinse il concorso e la città ligure la elesse a suo dolce simbolo. Ecco perché sono in molti a dire che sia Sanremo la città natale della torta mimosa.

La storia continua ancora oggi

Il ristorante chiude nel 1989. Ma fin da subito le tre figlie di Adelmo Renzi – Maria Rosaria, Alessandra e Paola – coltivano il sogno di portare avanti l’attività del papà-cuoco. È prima Paola con la mamma Maria Luisa che apre una torteria in onore di papà Adelmo. La torteria chiude nel 2005, ma Paola non si arrende. Insieme alle sorelle crea un marchio, lo registra, cerca il locale e finalmente nel 2018 nasce la nuova torteria: La Mimosa di Adelmo, oggi presente sia a Rieti sia a Roma.

Torta mimosa: la ricetta

Come detto poco sopra, la ricetta originale non si conosce. Vi proponiamo però la versione di “La Cucina Italiana”.

Ingredienti

Per il pan di Spagna

  • 225 g di zucchero
  • 225 g farina
  • 6 uova
  • 1 bustina di vanillina
  • sale
  • burro e farina per lo stampo

Per farcire e servire

  • 400 g di panna fresca
  • 350 g di crema pasticciera
  • Grand Marnier
  • zucchero semolato
  • zucchero a velo

Procedimento

Per il pan di Spagna

  1. Montate le uova con lo zucchero ottenendo una spuma gonfia.
  2. Incorporatevi delicatamente la farina e la vanillina, setacciandole.
  3. Trasferite l’impasto in uno stampo a cerniera (ø cm 28), imburrato e infarinato, poi infornatelo a 180 °C per 25-30 minuti. Sfornate la torta e lasciatela raffreddare su una gratella.
  4. Rifilatela a forma di calotta. Dividetela in tre dischi e spennellateli con il Grand Marnier.

Per la farcitura

  1. Unite alla crema 200 g di panna montata; con essa farcite i due strati della torta ricomponendola.
  2. Spennellatela anche all’esterno con il liquore, spalmatevi sopra la crema rimanente e poi gli altri 200 g di panna, montata con g 20 di zucchero semolato.
  3. Cospargete la superficie con i ritagli di pan di Spagna, in finissime briciole, e passate la torta in frigo. Servitela con zucchero a velo.

Zuppa di broccoli e ceci, la ricetta scalda inverno da fare

Zuppa di broccoli e ceci, la ricetta scalda inverno da fare

La zuppa di broccoli e ceci con crostini al pecorino è il piatto perfetto dell’inverno. Infatti, come tutte le ricette che hanno il potere di scaldare le mani, il corpo e anche l’anima nei periodi freddi dell’anno, anche la zuppa di broccoli e ceci con crostini al pecorino è una zuppa contadina.

La maggior parte di queste zuppe sono a base di legumi e cereali, ma tra tutte le zuppe di terra (perché esistono anche le zuppe di mare), la zuppa di ceci le batte tutte. Si tratta forse della zuppa più semplice, ma anche più ricca di sapore. In questa versione abbiamo deciso di usare questi legumi super proteici abbinati ai broccoli, ricchi di clorofilla, magnesio ed elevate quantità di vitamina C. Leggera e nutriente, come ogni vera zuppa che si rispetti, anche i crostini di pane che la accompagnano acquistano sapore e gusto perché sono intrisi di pecorino romano, ma nulla vieta di utilizzare il pecorino sardo. Cremosa e vellutata, questa zuppa di ceci e broccoli è semplicissima da preparare quindi adatta anche alle mani meno esperte in cucina che vogliono stupire a tavola.

La ricetta della zuppa di broccoli e ceci con crostini al pecorino

Difficoltà: facile
Tempo: 40 minuti

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