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Antonino Cannavacciuolo racconta la nuova stagione | La Cucina Italiana

Antonino Cannavacciuolo racconta la nuova stagione
| La Cucina Italiana

Antonino Cannavacciuolo torna in missione tv per risollevare le sorti dei ristoranti in crisi che hanno chiesto il suo aiuto. Riparte Cucine da incubo: da domenica 2 aprile, alle 21.15 in esclusiva su Sky Uno e in streaming solo su NOW.

Cucine da incubo: al via la nuova stagione

Lo chef, forte del recente riconoscimento della terza stella Michelin a Villa Crespi, come sempre metterà a disposizione come sempre le sue abilità culinarie e la sua esperienza imprenditoriale per cambiare il destino dei ristoranti a un passo dalla chiusura, oltre che la sua sensibilità per cercare di risolvere le questioni famigliari e personali, dove spesso risiedono le origini della crisi di un’attività. “Prima di mettermi al lavoro sui piatti e sul menù, cerco di capire qual è l’origine del problema, cerco di far uscire dalle persone quello che hanno dentro” – spiega Cannavacciuolo – Ce la metto tutta, dò il massimo e dopo cinque giorni arrivo a casa davvero stanco, ma sono contento se posso aiutare qualcuno che ha passione e la volontà”.

Cannavacciuolo: “Nella prima puntata una storia di famiglia che mi ha toccato”

Nella prima puntata, Cannavacciuolo arriverà al ristorante “L Civel” di Casalbeltrame (Novara), un ristorante a conduzione familiare rilevato da Giovanni e Paola come investimento per il futuro per le loro tre figlie, ma che rischia di chiudere per una diatriba iniziata tra i fornelli e sconfinata tra le mura di casa.

“In questa stagione abbiamo incontrato tante famiglie italiane, famiglie in cui ci si può rispecchiare e che ci possono aiutare a riflettere sulla nostra – racconta Cannavacciuolo – Quella della prima puntata di quest’anno è forse la storia che più mi ha toccato e mi ha dato qualcosa. Mi ha fatto pensare alla mia famiglia, ai miei figli, a cosa vuol dire per loro avere un papà così devoto al lavoro, e sono tornato a casa con uno spirito diverso”.

A proposito della sua famiglia, Cannavacciuolo rivela il segreto che gli permette di lavorare in armonia con sua moglie Cinzia: “Tra noi due c’è sempre stato grande rispetto, un rispetto dei ruoli, un rispetto all’interno della coppia. I risultati sono quelli che avete visto tutti: conquistare le tre stelle Michelin non è da tutti, in Italia ci sono 12 ristoranti con questo primato, nel mondo 110. Per noi è stato un riconoscimento bellissimo”. Un traguardo che, forse, ha ripagato il sacrificio più grande dello chef: “Per questo lavoro ho rinunciato alla mia gioventù, non ho potuto fare gli sbagli e le ca**ate che si fanno a vent’anni e un po’ me ne pento”.

Per Cannavacciuolo va avanti chi ci crede davvero

Tornando a Cucine da incubo, Cannavacciuolo spiega di avere il fiuto per chi, dopo il programma, riuscirà ad andare avanti nell’attività e chi invece si ritroverà peggio di prima. “Il segreto è la motivazione: quando si crede a quello che si fa e a dove si vuole arrivare, quando poi ci sono anche dei figli, dei giovani con tanta voglia di crescere, allora ce la si può fare. Quando, invece, si sottovaluta questa professione, quando ci si crede degli chef solo perché si sa preparare un piatto di spaghetti e due uova, non si arriva molto lontano”.

Come fare una spesa di qualità risparmiando

Una cosa che fa arrabbiare lo chef è sopratutto il risparmio sugli ingredienti: “In un ristorante è giusto e importante risparmiare quando si può, ma questo non deve andare a scapito della qualità delle materie prime. Spesso mi trovo a spiegare come fare una spesa risparmiando, ma senza rinunciare alla qualità: ricordo che una volta sono andato in un ristorante biologico che acquistava i prodotti bio al supermercato e non sapeva che a pochi chilometri di distanza c’era un agriturismo che produceva con agricoltura biologica. Acquistare dal produttore consente di eliminare il costo dei vari passaggi di filiera”.

Cucine da incubo: chef Cannavacciuolo in missione nei ristoranti in crisi da Novara a Palermo

In ogni episodio di Cucine da incubo, show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy, chef Cannavacciuolo arriverà dunque nel locale per provare in prima persona il menù e valutare cibo e servizio, osserverà poi lo staff al lavoro e, in base ai problemi emersi, darà la sua consulenza, fornendo anche consigli per un nuovo menù.

Il locale sarà sottoposto a un make over totale, una ristrutturazione completa da compiere in tempi record, che darà un nuovo aspetto alla location per renderla più accogliente e funzionale, creando un’atmosfera diversa rispetto a quella del passato, finalmente a misura di cliente.

Dopo questi interventi, lo staff sarà poi pronto a ricominciare: con la passione per la ripartenza e la forza dei consigli ricevuti dallo chef, ma anche con la fondamentale consapevolezza degli errori passati, tutte le persone al lavoro in sala e cucina potranno tornare al lavoro, riaprendo le porte alla clientela.

Dopo la puntata di Novara, nei successivi episodi di “Cucine da incubo”, Antonino Cannavacciuolo sarà impegnato in altre missioni impossibili a Grottaferrata (Roma), Misilmeri (Palermo), Cologno Monzese (Milano), Colle Val d’Elsa (Siena), Bogliasco (Genova), Porto Cesareo (Lecce).

Antonino Cannavacciuolo: ricetta – La Cucina Italiana

Antonino Cannavacciuolo: ricetta - La Cucina Italiana

Il grande chef campano due stelle Michelin ci racconta le sue piccole manie scacciapensieri e la ricetta delle penne aglio e vongole da provare proprio sotto le Feste

Nonostante sia stabilito da tempo al nord, Antonino Cannavacciuolo è uno chef davvero molto “partenopeo”, soprattutto nel cuore. Direttore del numero di dicembre dello scorso anno della nostra testata, non potevamo che coinvolgerlo nuovamente anche quest’anno per chiedergli qualche curiosità sul Natale e la sua cucina.

Pensieri ispirazionali di chef Cannavacciuolo

Chef, quali sono i suoi riti scaramantici in cucina?
«Non ho riti speciali. Quando devo fare qualcosa di importante, guardo sempre il cielo».

Quali sono gli ingredienti portafortuna?
«Il mio olio, il limone, il pomodoro».

Qual è l’ingrediente segreto per preparare una pasta alla perfezione?
«Nessuna ricetta: per tutto, ci vuole amore, passione e fantasia».

Il cuoco, 2 stelle Michelin ha ideato insieme a Voiello un divertente e succulento regalo natalizio pensato per tutti gli appassionati del buon cibo e della mise en table dal titolo benaugurante: La Scaramantica 2021 – La fortuna è aurea. Oltre al set di carte, 4 ricette, biglietti natalizi e piatti in porcellana a tema, si può provare La Gran Penna Ruvida Voiello: né liscia né rigata, bensì ruvidissima, per catturare ogni sugo, prodotta interamente nell’unico stabilimento di Marcianise, a Caserta. Secondo lo chef, questa pasta è “scaramantica” grazie alla sua ruvidezza che cattura tutta la nota positiva, la sua fortuna, il suo gusto. Perfetta quindi per la tavola delle Feste, ecco un’ottima ricetta di chef Cannavacciuolo:

La ricetta di Antonino Cannavacciuolo: Penne ruvide con crema di aglio e vongole veraci

Ingredienti per 4 persone

360 g penne
500 g vongole veraci
2 spicchi aglio
1 gambo di prezzemolo
1  tuorlo
80 g latte
60 g panna semi montata
4 teste aglio rosa
1 peperoncino
prezzemolo tritato
briciole di pane
sale
pepe
olio extravergine di oliva

Procedimento

Lavate le vongole sotto l’acqua corrente e lasciatele spurgare. In una casseruola rosolate con dell’olio il prezzemolo e l’aglio, aggiungete le vongole, coprite con un coperchio e dopo qualche secondo aggiungete mezzo bicchiere d’acqua.

Coprite nuovamente e continuate la cottura fino a che tutte le vongole saranno aperte.

Togliete dal fuoco, sgusciate e filtrate l’acqua tenendola da parte.

Pelate le teste d’aglio e private gli spicchi dell’anima. Sbollentate per 5 volte in acqua e latte. L’ultima cottura fatela con solo latte. Scolate, frullate, insaporite e filtrate.

Preparate una crema inglese portando a bollore il latte, versatelo sul tuorlo, mescolate e rimettete sulla fiamma fino a raggiungere gli 83° C. Filtrate e raffreddate.

Aggiungete la crema alla purea, amalgamate e in ultimo aggiungete la panna semimontata.

Aggiustate a vostro gusto con olio extravergine d’oliva, sale e pepe. In casseruola rosolate uno spicchio di aglio con olio, peperoncino e gambi di prezzemolo.

Eliminateli e aggiungete l’acqua delle vongole. Scolate le penne a metà cottura e ultimatele in padella aggiungendo, quando necessario, acqua di cottura e delle vongole, facendo attenzione alla sapidità. Una volta pronto, aggiungete le vongole, mantecate con olio e unite del prezzemolo tritato.

Impiattate le penne con le vongole aggiungendo della crema all’aglio dolce e delle briciole di pane tostato.

Se volete provare a giocare anche voi con La Scaramantica 2021, trovate la gift box di Voiello in vendita esclusiva su Amazon.

Ricerche frequenti:

Pizza di scarola, la ricetta di Antonino Cannavacciuolo

Pizza di scarola, la ricetta di Antonino Cannavacciuolo
  • 600 g farina
  • 30 g acciughe sott’olio
  • 20 g pinoli
  • 15 g lievito di birra
  • 10 g uvetta
  • 2 cespi di insalata scarola
  • 1 tuorlo
  • aglio
  • latte
  • olio extravergine di oliva
  • sale
  • pepe

PER LA PASTA
Sciogliete il lievito di birra in 50 g di acqua tiepida. Impastate la farina con il lievito, 150 g di latte e altri 100 g di acqua. Quando gli ingredienti saranno amalgamati, aggiungete 15 g di sale e continuate a impastare finché il composto non sarà omogeneo e liscio.
Formate una palla e ponetela in una scodella ampia, coprite con la pellicola e lasciate lievitare per circa 2 ore.

PER IL RIPIENO
Mettete a bagno l’uvetta in acqua.
Mondate la scarola, lavatela e asciugatela, quindi tagliatela a pezzi lunghi circa 3 cm.
Soffriggete 1 spicchio di aglio in una padella con un filo di olio. Quando l’aglio sarà dorato, eliminatelo; unite le acciughe e fatele sciogliere nell’olio.
Aggiungete infine la scarola, l’uvetta strizzata e i pinoli. Regolate di sale, pepate e cuocete per circa 5 minuti. Scolate l’acqua in eccesso e lasciate raffreddare.

PER LA PIZZA
Dividete l’impasto in due parti uguali e stendetelo con un matterello. Ungete con un po’ di olio una teglia rotonda e foderate fondo e bordi con una metà dell’impasto. Bucherellate il fondo e riempite con il ripieno.
Chiudete la pizza con l’altra metà dell’impasto, sigillando bene i bordi, e bucherellatelo in superficie. Se volete, create un piccolo «camino»
al centro, ritagliando un dischetto di pasta con un tagliapasta.
Spennellate con il tuorlo sbattuto con 1 cucchiaio di latte e infornate la torta a 180 °C per 45 minuti circa. Lasciatela intiepidire prima di servirla.

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