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Grillo Cheeseburger: l’avete già assaggiato?

La Cucina Italiana

Mai pensato di assaggiare un “Grillo Cheeseburger”? Non è un’idea tanto balzana. Anzi. Per l’Unione Europea è un sì deciso a grilli e vermi nel piatto, tanto che ha appena dato il via anche alla commercializzazione dell’Acheta domesticus (grillo domestico), che sarà venduto sotto forma di polvere parzialmente sgrassata. Tradotto: farina. 

Si potrà utilizzare per pane, pasta, pizza, ma anche come additivo in prodotti come i minestroni liofilizzati o i surrogati della carne. Ed è l’ultima novità, appunto, dopo altre specie di insetti – larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus), larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e locusta migratoria – alle quali Bruxelles ha dato l’ok in seguito al parere positivo dell’Efsa, l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare.

Dove assaggiare il “Grillo Cheeseburger”?

Per tentare subito l’esperienza c’è il primo hamburger con farina di grillo, che sta destando parecchia curiosità tra Milano e dintorni. È una nuova specialità di Pane & Trita, catena di hamburgerie e steakhouse con varie sedi in Lombardia, che ha appena messo in menù questo “Grillo Cheeseburger”. Un po’ per cogliere il momento – e un po’ – è l’ammissione ufficiale – «per divertirsi». 

È il frutto della collaborazione con Soul-K, food-tech company che produce alimenti per la ristorazione con proteine alternative. È fatto con fagioli cannellini, patate al vapore, pane grattugiato, acqua, olio di girasole, lievito, sale, estratto di malto d’orzo, farina di grillo domestico (1,6 %) e sale. Il tutto avvolto in due fette di pane verde e farcito anche con scamorza fusa, cavolo viola, patata americana crispy e salsa.

«Abbiamo dedicato attenzione non solo al gusto e alla qualità, ma anche all’estetica del panino, a come renderlo instagrammabile, puntando sul colore verde. Il nome è inequivocabile: come di consueto abbiamo voluto essere un po’ provocatori e irriverenti, l’ironia è nel nostro DNA», ha detto Pabel Ruggiero, CEO e co-founder di Pane & Trita, che propone altri piatti divertenti come il sushi di carne o il panino “Uniporco” con il pane rosa glitterato. Con gli insetti ha pensato di sperimentare: il Grillo Cheeseburger è infatti in edizione limitata. Ne faranno solo cento al giorno in tutti i locali Pane & Trita.

Farino di grillo: sì o no?

Ci piacerà? Un’indagine Coldiretti dice che il 54% degli italiani è contrario agli insetti nel piatto. Insomma, quasi uno su due. Se i presupposti non sono ottimistici, però, può darsi che l’arrivo della farina di grilli cambi le carte in tavola: è un modo per mangiarli senza rendersene conto e sorpassare il possibile “effetto disgusto”. Inoltre è un ingrediente versatile, da usare per ricette molto diverse. Tanto che, oltre a questo cheeseburger, c’è anche chi ha annunciato che proverà con il pane, chi con la pizza, mentre tra i banchi del supermercato stanno per arrivare tanti nuovi prodotti che la includono come materia prima.

Senza contare che un’alimentazione che preveda larve, vermi & Co potrebbe diventare sempre più diffusa perché necessaria: sul tavolo dell’Efsa ci sono altre nove specie pronte a passare al vaglio prima di essere messe in commercio. Gli insetti, d’altronde, hanno diversi vantaggi: sono proteici e quindi molto nutrienti, si possono produrre con facilità e impattano molto meno sull’ambiente rispetto alla carne. Potrebbero perciò essere una via praticabile per risolvere il problema della fame del mondo e ridurre le emissioni determinate dall’industria alimentare. Insomma, teniamoci pronti.

Mai assaggiato kebab vegetale? | La Cucina Italiana

Mai assaggiato kebab vegetale? | La Cucina Italiana

Mai provato il kebab vegetale? Abbiamo assaggiato per voi un ingrediente che ormai per molti non è più avanguardia ma quotidiana realtà, soprattutto tra gli under 30: la ‘carne vegetale’. E se il termine vi fa scorrere un brivido lungo la schiena, ricredetevi: questo è il futuro, ed è davvero deliziosamente sorprendente.

La storia che raccontiamo è quella di Planted, ex start up oggi un caso (anche finanziario, visto il successo commerciale) tra le varie proposte plant-based intorno a voi. Magari la conoscerete già, soprattutto se scrollate religiosamente le vostre app-delivery preferite.

Molte catene infatti, come KebHouze e I Love Poke, propongono piatti con carni vegetali proprio succulente. Il comune denominatore è Planted, ormai numero uno in Europa per commercio e sviluppo di carne vegetale gustosa, saporita per ricettazione e proposta visiva molto simile a quella animale. Il risultato al palato è davvero interessante.

Come funziona? L’azienda  acquista farine vegetali provenienti da diversi fornitori europei di legumi, semi e cereali. Nel loro quartier generale a Kemptthal vicino a Zurigo, all’interno di una serra di vetro, veicolo di trasparenza e correttezza, Planted trasforma le materie prime in un impasto a fibra allungata, aggiungendo acqua calda, vitamina B2 e olio di canola. Questo viene successivamente tagliato in macchina a seconda della forma di prodotto che si vuole ottenere.

Avete assaggiato lo smalto al prosecco?

Avete assaggiato lo smalto al prosecco?

Profuma di vino, è sparkling, dorato e buonissimo. Dall’Inghilterra, la manicure perfetta per le prosecco addict

A un bicchiere di prosecco non si dice mai di no. Essenzale, coinvolgente, pop e fresco. Gioviale. Un vino così allegro che ha fatto il giro del mondo sena faticare e che ci piace condividere con le persone giuste nelle serate giuste. Eppure in alcuni momenti il desiderio di un piccolo sorso di prosecco in solitaria c’è. Quella voglia di freschezza, allegria e informalità. Voglia di festa, anche da soli. E proprio per questi momenti, Groupon UK ha pensato bene di creare lo smalto al prosecco. Un cosmetico da indossare, ma anche da annusare e assaggiare!

Immagine di Groupon UK.

Per farlo basta stenderlo sulle unghie e avvicinarlo al naso. Sin dalla prima passata sentirete il caratteristico profumo del prosecco e, una volta asciugato almeno per 15 minuti, potrete persino assaggiarlo. Lo smalto al prosecco è sparkling e ha un colore dorato che ricorda il vino da cui prende il nome. Più strati si stendono, più sarà intensa la doratura, ma anche il profumo!
Non resta che provarlo e inebriarsi di prosecco senza berne nemmeno una goccia. Una sola avvertenza: se siete sempre in lotta con il vizio di mangiare le unghie… state alla larga dallo smalto al prosecco.

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