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Acqua frizzante addio? Il problema delle bollicine

La Cucina Italiana

L’acqua frizzante e le bibite gassate rischiano di diventare un prodotto raro: il problema – già emerso alla fine dello scorso anno – è che l’anidride carbonica alimentare scarseggia. A segnalare questa difficoltà è stato Alberto Bertone, amministratore delegato di Sant’Anna, l’azienda di Vinadio, provincia di Cuneo, che è primo produttore europeo. «Ho dovuto fermare le linee dell’acqua gasata, il 30% della nostra produzione», ha spiegato. «L’anidride carbonica è diventata introvabile, i fornitori con cui abbiamo un contratto ci hanno spiegato che non conviene più produrla e hanno fermato gli impianti». Altre aziende «preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori».

Finora i produttori di acqua frizzante e bibite gassate erano riusciti a tamponare la carenza di anidride carbonica. «Questa volta invece siamo in piena emergenza, siamo riusciti a recuperare un piccolo carico che ci arriverà dall’Olanda, ma ci servirà per qualche giorno, forse soltanto uno», afferma Bertone. 

Gli fa eco anche Gualtiero Rivoira, amministratore delegato di Fonti Alta Valle Po (Acqua Eva): «La carenza di anidride carbonica è un fenomeno che sta toccando anche noi, ma non da oggi. Sono ormai mesi che la situazione va avanti con queste gravi difficoltà, solo che di recente si è resa ancora più dura e complicata. La vera incognita, adesso, è capire per quanto tempo si protrarrà l’emergenza».

Quasi tutte le acque gassate in commercio sono prodotte con acqua minerale addizionata di anidride carbonica attraverso il processo di carbonazione. Ma l’anidride carbonica si usa nell’industria alimentare anche per inibire la crescita di batteri e muffe, per decaffeinare il caffè, per il congelamento rapido e per sterilizzare a freddo degli alimenti. 

Perché le forniture scarseggiano

Secondo Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche, la carenza di forniture di anidride carbonica è un’altra conseguenza dell’aumento dei costi dell’energia e delle difficolta di trasporto, che complicano la sua estrazione naturale e la produzione industriale. 

Mineracqua, la Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali e delle Acque di Sorgente, però, attenua l’allarme. «Il problema esiste (sarebbe dovuto a lavori di manutenzione in uno dei grandi stabilimenti di AirLiquid, colosso che «estrae» l’anidride carbonica dall’aria e la lavora per le aziende alimentari), ma di sicuro quanto sta accadendo è stato troppo drammatizzato», ha detto a Repubblica Ettore Fortuna, vicepresidente. «Il rischio che si arrivi a una penuria di acqua minerale non esiste mentre eventuali aumenti, che però non sono all’orizzonte, sarebbero solo di qualche centesimo».

In realtà, il problema è stato avvertito anche all’estero, ad esempio in Germania. Alcuni produttori sarebbero in difficoltà sia per la grande domanda di acqua frizzante nella calda estate, sia per la scarsità delle forniture di anidride carbonica, che arrivavano proprio dall’Ucraina.

Bollicine del mondo, la prima app che mappa i migliori spumanti

La Cucina Italiana

Da un’idea di Paolo Marchi, curatore del congresso Identità Golose, e di Cinzia Benzi, scrittrice e Donna del Vino, nasce la prima edizione della guida digitale Bollicine del Mondo, dedicata al meglio della produzione dei vini spumanti. 

La app, presentata sul palco del Teatro Manzoni di Milano, è totalmente gratuita e si configura come un viaggio attraverso i territori del vino in cui storicamente si producono grandi spumanti o hanno sviluppato da poco la propria vocazione spumantistica con risultati eccellenti. 

«A partire dall’esperienza della Guida ai Migliori Ristoranti – afferma Paolo Marchi – ci siamo chiesti come confezionare qualcosa di originale e diverso da tutto ciò che offre oggi il mercato delle guide dedicate al vino. Decidere di occuparci solo di spumanti, prodotti ai quattro angoli del pianeta, è una scelta contemporanea che valorizza l’identità di vini di grande piacevolezza, da apprezzare sempre più a tutto pasto e che si sposano magnificamente con le cucine del mondo».

Le migliori bollicine al mondo: come sono state selezionate?

La mappatura internazionale è stata possibile grazie al coinvolgimento di 14 esperti tra autorevoli giornalisti e affermati addetti ai lavori, che hanno firmato ogni scheda dopo aver degustato i vini selezionati: Giovanna Abrami, Cinzia Benzi, Monica Coluccia, Meritxell Falgueras, Raffaele Foglia, Elio Ghisalberti, Manlio Giustiniani, Adele Granieri, Andrea Grignaffini, Stefania Oggioni, Bruno Petronilli, Alessio Pietrobattista, Luca Torretta, Luca Turner

Il risultato è un repertorio di 500 cantine e altrettante etichette provenienti da tutto il mondo. Il 55% delle bollicine segnalate sono italiane, il 30% francesi tra Champagne, Alsazia, Borgogna, Loira e Jura, mentre tutto il resto attracerva 25 paesi nel mondo: Spagna, Gran Bretagna, Germania, Austria, Albania, Romania, Grecia, Portogallo, Slovenia, Svizzera, Israele, Turchia, Georgia, Kazakistan, Bulgaria, Ungheria, Argentina, Cile, Brasile, Canada, Stati Uniti, Sud Africa, India, Australia, Nuova Zelanda. 

Capodanno in bollicine: cosa scegliere e cosa abbinare

Capodanno in bollicine: cosa scegliere e cosa abbinare

Spumante o champagne? Ecco dieci proposte per festeggiare l’ultimo dell’anno e altrettante ricette da abbinare per il vostro cenone

Non c’è festa senza bollicine. Ma quali scegliere? Enoteche e supermercati traboccano di etichette, per non parlare della varietà pressoché infinita che offre l’e-commerce con gli shop delle cantine e con le piattaforme specializzate, ormai in grado di recapitare a casa le bottiglie preferite o desiderate in pochi giorni. Orientarsi nella selezione non è facile, soprattutto se si ha voglia di provare qualcosa di nuovo. I viticoltori del Bel Paese offrono una scelta amplissima di spumanti sia metodo classico (quello dello champagne e del Franciacorta, con rifermentazione in bottiglia) sia Martinotti (quello del prosecco, con rifermentazione in autoclave di acciaio). Ma per chi volesse allargare i confini, lo champagne è un’ottima alternativa, soprattutto con i millesimati e i rosé di quest’anno. Durante le festività, secondo le previsioni dell’osservatorio Ovse (Osservatorio economico vini e spumanti), in Italia verranno stappati quasi 70 milioni di bottiglie made in Italy, con una spesa di 610-620 milioni di euro. Spesa inferiore per le bottiglie d’Oltralpe.
Ecco le 10 bottiglie tra prosecco, spumante metodo classico e champagne con il commento di Enrico Mazza di Sommelier Coach, e i nostri consigli su bottiglie e abbinamenti per un ultimo dell’anno con il botto… almeno per il palato, che ringrazierà.

Capodanno

Un Prosecco? Sì, grazie! 

«Per l’antipasto scegliete una tipologia Brut o Extra-dry, in modo che non sia troppo zuccherino, ancor meglio se nella versione Prosecco Superiore DOCG, dove le note gustative sono ancora più complesse e interessanti».

Masottina R.D.O. Ponente 2020 Brut – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano DOCG
Bouquet fresco e variegato con note di bergamotto, frutta a polpa bianca e fiori di acacia. Il palato propone fresche e delicate fragranze floreali valorizzate da piacevoli sfumature minerali. Abbinamento: antipasti freddi.

La Cuvèe del Fondatore Graziano MerottoValdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato 2020 Edizione 50°
Una bottiglia omaggio al fondatore per i primi 50 anni di attività: al naso sprigiona immediate note di frutta bianca e agrumi, piacevoli sensazioni floreali accompagnate da una verve minerale. Sapido e fresco, è perfetto per l’aperitivo, ma adatto anche a tutto pasto. Abbinamento: polenta e baccalà.

Italians do it better

«Il Metodo classico differisce dal Prosecco per via della rifermentazione in bottiglia anziché in autoclave. Questo metodo regala bollicine che possono essere anche molti fini, numerose e che sembrano non terminare mai».

Rotari AlpeRegis Rosé 2015 – Trento Doc
Millesimato prodotto da selezioni di uve Pinot Nero e Chardonnay con maturazione sui lieviti di almeno 36 mesi. Dal colore rosa, tendente al ramato, presenta un perlage fine e persistente. Il suo profumo è intenso e fragrante di lampone e ciliegia, con lievi note di biscotto e lievito. Abbinamento: insalata di polpo e patate.

Puiatti – Ribolla gialla
Perlage persistente e naso intrigante, con note di ginestra, pera e mela Golden, erbe aromatiche. Bocca mordace e croccante, fresca, dal finale lungo. Abbinamento: fritto di mare.

Enrico Serafino – Zero Riserva Pas dosé
È lo spumante che meglio rappresenta Enrico Serafino Alta Langa. Complesso, poliedrico, corposo, elegante e intenso, con una struttura vibrante e un retrogusto minerale molto lungo. Abbinamento: tagliolin al finto tartufo (di Antonino Cannavacciuolo).  

Banfi Cuvée Aurora Extra Brut – Alta Langa DOCG – 2017
Da Pinot Nero e Chardonnay, ha un colore giallo paglierino, perlage fine e molto persistente. Profumo intenso e fragrante, da sentori di scorza di agrumi canditi, miele di acacia e nocciola tostata. Fresco e sapido, si sposa con le ostriche, i frutti di mare crudi e cotti e i crostacei. Abbinamento: rotolo di salmerino con gamberi.

Sua maestà, lo champagne

«Scegliete un Blanc de Blancs composto al 100% da Chardonnay, che con i suoi sentori delicati, leggeri, con note vegetali e di agrumi, sapranno valorizzare e accompagnare un grande primo piatto della cucina tradizionale italiana. Oppure ideale per il “botto di mezzanotte” un ottimo millesimato (un’unica annata), magari anche invecchiato, che saprà aiutarci a meditare sull’anno appena passato e affrontare al meglio quello che sta arrivando».

Rosé di sera bell’anno si spera

Dom Pérignon x Lady Gaga Limited Edition 2006
Già solo il design della bottiglia prelude a un’esperienza “limited”, proprio come questa bottiglia. Il bouquet ha note di spezie e cacao. Al palato la consistenza setosa si fonde in una trama fitta, vigorosa, dalla leggerezza vegetale e linfatica. Abbinamento: medaglioni ai crostacei.

Moët & Chandon – Grand Vintage Rosé 2013
Da vendemmia tardiva, racchiude in sé un anno di attesa, di trepidazione. Al naso ha note fruttate intense, al palato è raffinato, con espressione fruttate di note autunnali. Abbinamento: risotto agli agrumi con storione affumicato.

Fino alla fine

Veuve Clicquot – Madame Clicquot Grande Dame 2012
Un omaggio a ”La Grande Dame de la Champagne” che quest’anno ha cambiato veste affidandosi alla creatività di Yayoi Kusama: l’artista giapponese, celebre per il suo universo punteggiato di forme ondivaghe e policromie immaginose, ha decorato con i propri motivi iconici la confezione e la bottiglia di La Grande Dame 2012, immancabilmente a base di Pinot Noir (90%). Un vino preciso e delicato, giocoso, vivace e allegro. Proprio come la sua immagine.  Abbinamento: tuorlo di ricci di mare e burrata.

Perrier-Jouët Belle Epoque 2013
Da uve 50% Chardonnay, 45% Pinot Noir, 5% Meunier «si distingue per la sua armonia», dice Séverine Frerson chef de cave della Maison. «Armonia nelle proporzioni che combinano Chardonnay e Pinot Noir in parti quasi uguali, ma anche armonia nel tempo. Questa è «una cuvée maestosa che maturando mantiene il suo stile e la sua filosofia». Perfetto per il brindisi di mezzanotte. Abbinamento: legumi.

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