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Bombardino, storia e ricetta – La Cucina Italiana

Bombardino, storia e ricetta - La Cucina Italiana

Una bomba calorica e alcolica, in grado di riscaldare anche ad alta quota: ecco la ricetta del drink preferito dagli sciatori

Tra una discesa e l’altra sulle piste innevate, o semplicemente per ristorarsi al caldo di una baita montana, non serve ordinare una tisana o una cioccolata calda. Gli abitanti delle regioni dell’arco alpino vi consiglieranno sicuramente il bombardino, che di esplosivo ha sia l’apporto calorico che il grado alcolico.

Dal Mottolino con calore

Il Bombardino può essere considerato l’Irish Coffee italiano. Nasce a Livigno, nota località sciistica in provincia di Sondrio, dove pare che negli anni Settanta a gestire il rifugio del Mottolino sia arrivato un giovane genovese, non proprio avvezzo al freddo dell’inverno montano, che subito si è ingegnato nella ricerca di strategie di sopravvivenza. E quella di maggior successo è un cocktail bollente a base di latte, whisky e zabaione: si dice che il primo fortunato assaggiatore abbia esclamato: “Accidenti! È una bombarda!”, esclamazione da cui sarebbe nato il nome attuale.

Bombardino: la ricetta originale…

Con il tempo la ricetta si è evoluta, mantenendo solo due punti cardine: la gradazione alcolica (può arrivare fino a 30% vol) e lo zabaione caldo (liquore a base di tuorlo d’uovo, zucchero e Marsala). Il latte è infatti stato sostituito dalla panna e il whisky dal brandy. Ecco la ricetta.

Ingredienti

2/3 zabaione, 1/3 Brandy, panna montata.

Preparazione 

In un pentolino scaldate lo zabaione senza portarlo a ebollizione e tolto dal fuoco aggiungete il brandy. Versate poi in un bicchiere e guarnite con panna montata, spolverata a piacere con cacao in polvere.

.. e le varianti

Esistono tre varianti del bombardino classico, sempre a base di zabaione: il “Calimero” (zabaione e caffè espresso), “Pirata” (con il rum al posto del brandy) e “Scozzese” (con il whisky a sostituire il brandy). Nulla vieta però di usare la grappa. E per chi ha bisogno di molta energia anche d’estate, niente paura: basta servirlo ghiacciato.

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