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Dry January, un buon proposito oppure una moda?

La Cucina Italiana

Dal 2015, anno di debutto di Seedlip (la linea di distillati analcolici, distribuita da Diageo, che è in assoluto la più conosciuta e servita nei cocktail bar), a oggi il panorama si è arricchito rapidamente, così tanto che le previsioni parlano di una crescita per i prossimi anni del 400%.

La pandemia ha fatto aumentare in modo esponenziale contemporaneamente l’attenzione alla salute e la ricerca di qualcosa che desse soddisfazione e conforto (analcolico non vuol dire punitivo).
Tra i più venduti nel mondo, secondo la classifica annuale stilata da Drinks International, dopo Seedlip, ci sono i distillati australiani Lyre’s, e poi gli inglesi Everleaf, Three Spirit e Aecorn.

E in Italia? Ecco alcuni prodotti presenti sul mercato (già da un po’ di anni) da provare in questi ultimi giorni di gennaio (ma che vanno benissimo in ogni stagione).
C’è solo l’imbarazzo della scelta tra vermut, gin, amari, rum e le acque toniche, che sicuramente renderanno il nostro Dry January un po’ più effervescente: Amàrico, Sabatini Gino°, Memento,  Amaro Venti, Conviv, Sanpellegrino…

10 etichette da conoscere | La Cucina Italiana

10 etichette da conoscere
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Che cosa sapete sul brunello di Montalcino? forse qualcuno molto, forse qualcuno poco. vi raccontiamo qualcosa nopi.
La prima bottiglia, prodotta da Clemente Santi, nacque nel 1865 e da allora il brunello non ha smesso di macinare record: primo vino di pregio italiano a essere esportato negli Usa nel 1930, il primo a essere servito a un ricevimento tra capi di Stato (era il 1969, durante l’incontro tra il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat e la regina Elisabetta II), unico italiano inserito tra le dodici etichette del secolo per l’influente rivista americana Wine Spectator. E ancora: prima Doc di vino rosso nel 1966 e prima Docg nel 1980, insieme con il Vino Nobile di Montepulciano e il Barolo. Non c’è da stupirsi quindi se il Brunello di Montalcino è il vino più conosciuto dagli italiani, con una notorietà che arriva al 67%, davanti al Prosecco e al Chianti (Ricerca Wine Intelligence). Prodotto con l’uva sangiovese, nasce in Toscana, in un territorio delimitato dalle valli dell’Orcia (Patrimonio Unesco), dell’Asso e dell’Ombrone, ricco di biodiversità, con il 50% di boschi e solo il 15% di vigneti, dei quali la metà è coltivata in biologico. A luglio 2021 è stato inaugurato il Tempio del Brunello, un percorso esperienziale e sensoriale per scoprire il vino – ma anche Montalcino – attraverso l’arte, la storia, l’archeologia e gli altri prodotti locali, come il tartufo, lo zafferano e l’olio. Una bella notizia per il milione di enoturisti che ogni anno arriva qui da tutto il mondo.

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