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Ricetta Mele cotte e brodo di mela

Ricetta Mele cotte e brodo di mela
  • 4 mele
  • zucchero
  • anice stellato
  • cannella in stecca
  • chiodi di garofano
  • limone

PER IL BRODO DI MELA
Sbucciate le mele e privatele dei torsoli. Raccogliete torsoli e bucce in una casseruola con 1/2 litro di acqua, 1 cucchiaio di zucchero e 1 cucchiaino di succo di limone.
Fate bollire dolcemente per 20 minuti, spegnete e filtrate. Fate ridurre il brodo di mele almeno della metà e lasciatelo raffreddare.

PER LE MELE COTTE
Tagliate le mele pulite in quarti e disponeteli in una padella abbastanza grande da contenerli senza che si sovrappongano. Aggiungete 1 cucchiaio di zucchero, 1 cucchiaino di succo di limone, 2 stelle di anice, 4 chiodi di garofano, un pezzetto di stecca di cannella e 4 cucchiai di acqua. Coprite con un coperchio e fate cuocere per 8-10 minuti girandole a metà cottura.
Servitele con il brodo.

Chiacchere o lattughe cotte al forno

Chiacchere o lattughe cotte al forno

 

Devo ammettere che con odori e schizzi non vado tanto d’accordo e so bene che i fritti sono tutta un’altra cosa, ma vi assicuro che questa chiacchere o lattughe o crostoli o comunque voi vogliate chiamarle non vi deluderanno in friabilità e gusto. 

Ingredienti

300 g di farina

50 g di zucchero semolato

2 uova medie

30 g di burro fuso

20 ml Marsala o di vino bianco

– Per la preparazione dell’impasto potete utilizzare la planetaria oppure impastare a mano.

– Per tirare la sfoglia potete utilizzare il mattarello ma con la nonna papera (sfogliatrice per pasta fresca) sarà molto più semplice.

– Tenete a portata di mano uno spruzzino per l’acqua, vi servirà per spruzzare leggermente le sfoglie prima di infornarle,

Procedimento

Nella ciotola della planetaria versare la farina, lo zucchero, il sale erompere le uova intere. Iniziare ad impastare e poi aggiungere il burro fuso. Infine aggiungere poco vino alla volta, fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Trasferire l’impasto sulla spianatoia e continuare a lavorarlo per qualche minuto per ottenere un composto liscio, omogeneo ma morbido (non deve essere appiccicoso).

Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola trasparente e metterlo in frigorifero per circa 1 ora.

Trascorso il tempo di riposo, riprendere il panetto.

Scaldare il forno a 190°C modalità ventilata e foderate le leccarde con carta forno

Dividete il panetto in quattro parti e procedete un panetto per volta (tenete gli altri coperti)con la stesura della pasta fino ad ottenere uno spessore di circa 3 millimetri.

A questo punto con una rotella dentellata ritagliate le chiacchere  e mano a mano disponetele leggermente distanziate sulle teglie prima preparate.

Prima di cuocere spruzzate leggermente le chiacchere con acqua e poi infornate  per circa 6-8 minuti o comunque fino a quando formano le bolla e la superficie risulta leggermente dorata.

A cottura ultimata, togliere la teglia dal forno e lasciare raffreddare bene prima di metterle su un piatto da portata e cospargerle con zucchero semolato o a velo.

Ricerche frequenti:

meglio crude o cotte? Come cucinare e mangiare le puntarelle

meglio crude o cotte? Come cucinare e mangiare le puntarelle

In insalata, alla romana, in una torta salata o con la pasta: le puntarelle le trovate anche in primavera, provatele così

A Roma sono considerate un piatto tipico, molto apprezzato e amato perché in grado di rievocare il gusto intenso delle tradizioni di un tempo, fatte di ingredienti semplici: dal Lazio alla Campania è facile trovare le puntarelle sui banchi del mercato per tutto l’inverno, fino a primavera inoltrata. Come cucinarle? Ecco alcune cose da sapere per apprezzare le puntarelle al meglio, crude o cotte.

Che cosa sono le puntarelle?

Le puntarelle, tipiche del Centro e Sud Italia, oggi si trovano con più facilità anche nelle altre regioni. Appartenenti alla famiglia delle Asteracee, sono una varietà di cicoria, detta Cichorium intybus. Le potreste trovare anche sotto il nome di catalogna spigata, cicoria catalogna o cicoria asparago, ma la caratteristica tipica per riconoscerle è osservare com’è fatta la pianta. Il cespo è voluminoso: circondato da lunghe foglie di colore verde, al centro nasconde un cuore di teneri germogli. È la parte più interna a essere consumata cruda, mentre le foglie di solito vengono cotte.

Come si cucinano? Insalata di puntarelle alla romana

Per preparare l’insalata di puntarelle, piatto tipico della cucina romana, staccate i germogli e tagliate strisce sottili, facendo attenzione a utilizzare solo la parte più tenera e di colore chiaro. Lasciate in ammollo per almeno un’ora e nel frattempo preparate il condimento: secondo la tradizione bisognerebbe utilizzare un mortaio, dove pestare aglio, filetti di alici sott’olio, insieme a olio extravergine e qualche cucchiaio di aceto (o limone). Chi non ama l’aglio può lasciarlo in ammollo e poi toglierlo, evitando di pestarlo. Le puntarelle immerse nell’acqua fredda… si arricciano! Unite il condimento che avete preparato e portatele in tavola accompagnate dal pane casereccio, una delizia per il palato. In alternativa, potete sfruttare le puntarelle per un piatto di pasta. Vi basta soffriggere l’aglio e il peperoncino, aggiungere qualche filetto d’acciuga e unire all’ultimo le puntarelle, ripassando la pasta insieme a pecorino o pane grattugiato.

Puntarelle cotte, le idee

Potete sfruttare le foglie cucinandole in padella come fareste per la cicoria. Semplici e deliziose, sono un contorno ideale da accompagnare a carne o pesce, ma anche a una porzione di riso integrale a cui aggiungere tante verdure di stagione. Aggiungete una spolverata di peperoncino, olio extravergine e aglio per assaporarle secondo gli ingredienti della tradizione romana. Le puntarelle possono costituire anche l’idea per un ripieno da utilizzare insieme alla pasta sfoglia, da portare come pranzo al lavoro o per un picnic all’aria aperta. Torte salate a base di ricotta e cicoria, tortini, ma anche pasta o risotto: stuzzicanti se abbinate a speck, pancetta o formaggi come il quartirolo, sono perfette anche insieme allo zafferano, per aggiungere al riso un sapore speciale.

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