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Melanzane sott’olio a crudo – Ricetta di Misya

Melanzane sott’olio a crudo - Ricetta di Misya

Innanzitutto, se ancora non l’avete fatto, sterilizzate i vasetti, coperchi compresi (qui la guida per farlo al meglio), verificando anche che le guarnizioni non siano rovinate.
Lavate le melanzane, mondatele, pelatele e tagliatele a listarelle.

Mettete le melanzane in un contenitore ampio a strati con sale e aceto, quindi coprite con un peso (ad esempio una ciotola piena d’acqua) che schiacci le melanzane e lasciate riposare così per almeno 12 ore.

Riprendete le melanzane, strizzatele delicatamente in modo da eliminare tutta l’acqua di vegetazione, quindi lasciatele asciugare su carta da cucina o un canovaccio pulito, coprendole sempre con carta o panno.

Riprendete le melanzane e conditele con gli aromi (aglio, peperoncino, origano) tritati.

Distribuite le melanzane così condite nei vasetti, pressandole un po’, riempite di olio cercando di farlo arrivare fin giù e coprendole interamente, quindi chiudete con i coperchi e lasciate riposare per 1 ora.
Riprendete i vasetti e controllate il livello dell’olio, rabboccandolo se necessario, quindi chiudete bene con i coperchi e sbollentate i barattoli come descritto nella guida per la sterilizzazione.
Lasciate raffreddare a testa in giù, quindi fatele riposare almeno 1 settimana in un luogo fresco e buio prima di assaggiarle.

Le melanzane sott’olio a crudo sono pronte: una volta aperto il barattolo, conservatelo in frigo, rabboccando l’olio per assicurarvi che le melanzane siano sempre ben coperte.

Perché non si deve mai lavare il pollo crudo

La Cucina Italiana

La tentazione, prima di cuocere il pollo, è sempre quella di lavare la sua carne cruda, per pulirla meglio. Ma non lo fate: gli esperti concordano sul fatto che risciacquare il pollo sia davvero pericoloso. L’ultimo di una lunga serie di avvertimenti arriva dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) che ha pubblicato un report con i risultati delle più recenti ricerche scientifiche.

Il pollo crudo è spesso contaminato dai batteri Campylobacter, Salmonella e Clostridium perfringens, che possono causare serie intossicazioni alimentari. Cuocere la carne a 85°C è la migliore soluzione per distruggere questi batteri e rendere sicuro il pollo. Lavarlo, al contrario, non fa che diffondere i batteri su altre superfici e altri alimenti, aumentando la probabilità di una contaminazione.

Lo studio

Per una ricerca effettuata in partnership dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti e dalla North Carolina State University, a 300 persone è stato chiesto di preparare del pollo e un’insalata in una cucina di prova. Tutti i partecipanti hanno riferito di avere già lavato o sciacquato, prima di allora, il pollo crudo. Lo avevano fatto per «rimuovere sangue o sporcizia» o «perché è così che fa abitualmente qualcuno della famiglia».

I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: al primo era stato detto, prima di cominciare a cucinare, che lavare il pollame era pericoloso, mentre al secondo no. Quando ha iniziato a preparare il pasto, il 93% delle persone del primo gruppo non ha lavato il pollo, mentre il 61% del secondo lo ha fatto.

Perch non si deve mai lavare il pollo crudo
Pollo al pepe verde e limone

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Una contaminazione incrociata

Preparare del pollo crudo vicino a un’insalata crea uno scenario potenzialmente pericoloso: 26 partecipanti che hanno lavato il pollo hanno accidentalmente trasferito i batteri della carne nell’insalata. Ma anche nel gruppo di chi non lo aveva lavato, nel 31% dei casi l’insalata veniva contaminata: è il risultato della mancanza di un efficace lavaggio delle mani e della contaminazione degli utensili del lavandino.

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Sedano: meglio crudo o cotto? Ecco come mangiarlo

Sedano: meglio crudo o cotto? Ecco come mangiarlo

Il sedano oltre il soffritto: consumatelo a crudo nelle insalate, cotto come contorno gustoso. E c’è spazio anche per i primi piatti. Ecco le nostre ricette vincenti

Il sedano è protagonista, insieme alla cipolla e alla carota, del trittico supremo del soffritto, indispensabile per le ricette più tradizionali della cucina italiana (che ragù sarebbe senza soffritto?). Eppure, le potenzialità di questo ortaggio sono molto più varie, soprattutto per via delle sue proprietà benefiche.

Oltre ad essere poco calorico e ricco di vitamine, il sedano è anche diuretico, digestivo, antinfiammatorio ed è capace di contrastare il colesterolo. Ma questi importantissimi motivi non sono gli unici a farci venir voglia di mangiare più sedano: il sapore fresco e la consistenza croccante sono caratteristiche preziose da sfruttare in cucina.

Per preservarne le proprietà è consigliato cuocerlo a vapore, ma soprattutto consumarlo a crudo. Non solo come spuntino healthy o per il classico pinzimonio da aperitivo. Come?

Sedano crudo: come mangiarlo

Partiamo da una domanda fondamentale: le foglie del sedano si possono mangiare? La risposta è sì. Non scartate le foglie, ma aggiungetele nelle ricette oppure usatele per preparare un pesto. Dopo aver lavato il sedano, potete tagliare sia i gambi che le foglie e utilizzarlo per arricchire le vostre insalate. A partire da quelle più semplici ed estive, come quelle con tonno sott’olio e pomodori, fino a quelle creative o autunnali, ad esempio in abbinamento a mele, noci e formaggio.

Con il sedano crudo si apre anche il capitolo centrifughe detox. Provate questa ricetta!

Sedano con formaggio

Sedano e formaggio sono una coppia formidabile. Servitelo crudo, tagliato a rondelle, insieme a scaglie di grana o parmigiano, condito con un’emulsione di olio, limone, sale e pepe: sarà ideale come antipasto leggero e saporito. Oppure farcite le coste con un formaggio cremoso, dal gorgonzola alla ricotta aromatizzata con spezie ed erbe, per creare delle barchette sfiziose da aperitivo.

L’accoppiata sedano – formaggio funziona anche in cottura. Il sedano al parmigiano in padella è un contorno ghiotto ed economico: sbollentate il sedano per 10 minuti in acqua bollente, poi ripassatelo 5 minuti in padella con una noce di burro e infine aggiungete il formaggio grattugiato, aggiustando con sale e pepe. Funziona benissimo anche il sedano al forno, semplicemente gratinato con parmigiano e pangrattato.

Sedano alla molisana

Il sedano è protagonista persino di squisite ricette regionali, come quella del sedano alla molisana. Niente di più facile: lessate il sedano tagliato a tocchetti in acqua bollente salata, mentre fate appassire dolcemente del cipollotto in una padella con olio extravergine di oliva. Ungete una teglia da forno con l’olio, aggiungete il sedano, i cipollotti, delle olive nere e cospargete il tutto con pangrattato, pepe e un filo d’olio. Cuocete a 180° per circa 15 minuti: il contorno è pronto!

Sedano alla pratese

Se pensate che il sedano sia soltanto un noioso ingrediente per la dieta, vi state sbagliando di grosso. Fra le ricette tradizionali del nostro Paese non mancano le idee per chi ama esagerare. Stiamo parlando dei sedani ripieni alla pratese, consumati in particolare nel giorno della Madonna della Fiera (8 settembre). Un’antica ricetta toscana dalle mille varianti e una sola certezza: si frigge!

Una volte sbollentate, le coste di sedano vanno fatte raffreddare e asciugare. La farcia più tipica comprende: carne trita di manzo e di maiale, mortadella, aglio, uova, parmigiano, prezzemolo e noce moscata. Le coste di sedano vengono farcite con questo impasto, ricoperte con un’altra costa, chiuse con spago da cucina e infine passate nella farina e nell’uovo sbattuto. A questo punto si può friggere in olio di semi ben caldo, ma non è finita qui. Dopo aver fritto e scolato le coste di sedano ripiene, vanno cotte ulteriormente nel ragù di carne (tradizionalmente quello di anatra), a fuoco lento per un’ora.

Sedano: le nostre ricette

Il sedano è perfetto anche per preparare zuppe e vellutate, da preparare insieme a carote o patate. Può diventare condimento per la pasta, trasformarsi in salsa o addirittura sorbetto. Se siete in cerca di idee, non vi resta che sfogliare le nostre ricette con il sedano nella gallery in alto.

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