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Ricetta Stinco di vitello arrosto e cavolo cappuccio

Ricetta Stinco di vitello arrosto e cavolo cappuccio
  • 2 Kg stinco di vitello
  • 1 pz cavolo cappuccio rosso
  • 1 pz cipolla rossa
  • 1 pz mela
  • limone
  • burro
  • brodo vegetale
  • aceto di mele
  • olio extravergine di oliva
  • sale grosso
  • pepe in grani

Per la ricetta dello stinco di vitello arrosto e cavolo cappuccio, raccogliete in un mortaio un pugno di sale grosso, 1 cucchiaio di grani di pepe e la scorza tritata di 1 limone. Pestate tutto insieme, fino a ottenere un trito profumato. Cospargete tutta la superficie dello stinco con questo composto, accomodatelo in una teglia, conditelo con un filo di olio e qualche fiocchetto di burro, quindi infornatelo a 200 °C per 1 ora e 20 minuti circa. Tagliate il cavolo cappuccio a striscioline. Affettate anche la cipolla rossa, sbucciata. Sbucciate la mela
e tagliatela a pezzetti.
Rosolate la cipolla con la mela in un’ampia padella con un filo di olio per 2 minuti. Aggiungete il cavolo cappuccio, salatelo e stufatelo per circa 10 minuti bagnandolo con 1 mestolo di brodo vegetale; aggiungete 2 cucchiai di aceto e cuocetelo per altri 10 minuti. Sfornate lo stinco e toglietelo dalla teglia; stemperate il fondo di cottura con un mestolo di brodo, scaldatelo, quindi filtratelo, ottenendo un sughetto. Servite lo stinco con il suo sughetto
e il cavolo cappuccio.

Scuole chiuse e bambini annoiati?

Scuole chiuse e bambini annoiati?

Scuole chiuse e bambini annoiati in casa? Ecco i consigli dell’esperta per trasformare  la noia in una preziosa opportunità per stimolare creatività, fantasia e autostima

Scuole chiuse in tutta Italia. Per contrastare e contenere il diffondersi del nuovo Coronavirus COVID-19 il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri  ha previsto la sospensione delle attività didattiche fino al prossimo 15 marzo. Stop anche a cinema e spettacoli teatrali. Lo stesso vale per le attività nelle palestre, nelle piscine e nei centri sportivi se non possono essere svolte rispettando la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone. Per via di queste misure molti genitori si ritrovano a riorganizzare le giornate e il tempo libero in famiglia per evitare che i bambini si annoino in casa. Eppure anche la noia ha i suoi vantaggi.
«La programmazione esasperata delle giornate cui solitamente i genitori abituano i figli fa sì che i piccoli vivano i momenti di fermo e le pause come dei buchi neri da riempire rapidamente», commenta Rosanna Schiralli psicologa psicoterapeuta, ideatrice insieme al collega Ulisse Mariani del metodo dell’Educazione emotiva. «Tuttavia, la noia è una risorsa fondamentale non solo per rigenerarsi, ma per la crescita stessa», prosegue l’esperta. «I bambini hanno bisogno di tempo fermo. Il loro cervello non è ancora in grado di gestire dimensioni temporali complicate e stimoli che si susseguono rapidamente come purtroppo oggi accade sempre di più, anche per via di un uso eccessivo della tecnologia». Rosanna Schiralli ci spiega perché anche la noia può essere utile.

Stimola la creatività

«Quando i bambini si annoiano hanno l’opportunità di cercare e costruire in maniera autonoma valide alternative. Riescono per esempio a inventare giochi diversi da quelli programmati dagli adulti ed esplorano l’ambiente in modo autonomo», dice la psicologa Rosanna Schiralli. Ma i vantaggi sono anche altri. «Annoiandosi stimolano la fantasia, che è un prezioso ponte tra l’apprendimento cognitivo e la percezione emotiva. Porta infatti al motore più potente dello sviluppo umano: il desiderio».

Favorisce l’autostima

«Lasciati soli “in preda alla noia” i bambini hanno più occasioni di dirigere se stessi e dotarsi di orizzonti di creatività più ampi, dove desideri, paure, emozioni favoriscono lo sviluppo di una buona sintonia emotiva con se stessi e con il mondo circostante. Inoltre, se autonomamente esplorano e sperimentano, hanno un ritorno di autostima che li porta a sperimentare di nuovo. Si innesca infatti una sorta di circolo virtuoso estremamente importante per la crescita e la costruzione della loro autostima», spiega la psicologa.

Fa bene alla crescita

«Grazie alla noia un bambino impara a stare da solo senza sentirsi solo. Disponendo di scansioni temporali meno stressanti e più diluite, attiverà nuovi scenari e nuove situazioni per scaricare le proprie tensioni. In altre parole riuscirà a stare, in autonomia, semplicemente bene con se stesso. Si abituerà al fatto che esiste il tempo del fare e quello della quiete. Il tempo della prestazione stressante e quello della tranquillità. Il tempo pieno e quello invece vuoto da riempire e da sentire scorrere. Quando si annoia il bambino impara a stare nelle emozioni e nei pensieri, trovando da solo le soluzioni. In questo modo riuscirà ad acquisire una maggiore autonomia, una migliore capacità di sopportare conflitti e frustrazioni senza temere la variazione dei propri stati d’animo», spiega la psicologa Rosanna Schiralli.

Nella gallery i consigli dell’esperta per riuscire a vivere la noia come un’opportunità

la ricetta facile da preparare

la ricetta facile da preparare

La tosella friulana è un formaggio tipico delle Malghe che si può accompagnare con la polenta e la panna per una ricetta gustosa e facile da preparare

La cucina friulana è ricca di piatti dal sapore intenso, ricette pensate per la lunga stagione fredda: è il caso, ad esempio, della tosella friulana alla panna, un piatto di polenta. accompagnata appunto, dalla tosella, un formaggio che viene prodotto nelle Malghe, nel nord del Friuli, durante il periodo dell’alpeggio, che va da aprile a settembre.

Un piatto perfetto per un pranzo o una cena da consumare lentamente, seduti a tavola tra una chiacchiera e l’altra.

tosella formaggio tipico del friuli

La ricetta della tosella fiulana alla panna

Ingredienti

Per preparare la tosella friulana alla panna vi serviranno: 600 g di farina di mais per polenta, 120 g di panna da cucina, 350 g di tosella, 120 g di burro, sale.

Procedimento

La preparazione della tosella friulana alla panna inizia naturalmente con quella della polenta. Il primo passo da fare, quindi, è far bollire in una pentola capiente 2 litri di acqua, salarla con un cucchiaino di sale e versare la farina di mais mescolando energicamente. La polenta solitamente deve cuocere per almeno 45 minuti, il consiglio è quello di seguire i tempi di cottura segnalati sulla confezione e mescolare frequentemente per ottenere un composto omogeneo e senza grumi.

Quando mancano pochi minuti alla cottura ideale per la polenta è il momento di preparare gli altri ingredienti. Si taglia la tosella a fette e si mette, con il burro tagliato a pezzi, in una padella a fuoco lento. Basta far rosolare per qualche minuti la tosella e poi aggiungere la panna e mescolare energicamente per due minuti.

Quando la polenta è pronta si può unire al camposto con tosella e panna direttamente sul piatto da portare in tavola.

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