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Chi è Assaf Granit, lo chef stellato ospite a MasterChef 13

La Cucina Italiana

Puntata all’insegna dei sapori provenienti da tutto il mondo grazie a Assaf Granit, lo chef ospite del nuovo episodio di MasterChef, dopo Chiara Pavan. Infatti, i 6 aspiranti cuochi rimasti in gara dovranno misurarsi con la cucina internazionale e, per l’occasione, arriverà un ospite speciale, Assaf Granit, che ben incarna l’abilità di mixare le diverse tradizioni culinarie. Lo chef israeliano, una stella Michelin al ristorante parigino Shabour e titolare di altri 31 locali allocati in sette Paesi, mescola la cucina mediorientale delle sue origini agli ingredienti provenienti da tutto il mondo che ha scoperto nel corso della sua carriera. A MasterChef presenterà il suo invention test.

Chi è Assaf Granit?

Nato e cresciuto a Gerusalemme, Assaf Granit, da bambino, esplorava le bancarelle dei mercati della città e si lasciava avvincere dai profumi che, dalle cucine, si diffondevano per strada. Ma la sua vera ispiratrice è stata la nonna, Lea, nata in Polonia dove, a sua volta, ha imparato a cucinare da sua nonna. «Il cibo che cucinava proveniva da uno shtetl dell’Europa orientale, dove vivevano e lavoravano i nostri antenati», ha spiegato lo chef. «Quando arrivò a Gerusalemme si ritrovò in un universo completamente nuovo. I suoi vicini provenivano da tutto il mondo e, come lei, ricevettero la loro prima educazione culinaria dalle loro nonne».

Per questo, per Assaf Granit, la città di Gerusalemme ha avuto un ruolo così importante: «È il centro del mondo e attira persone di ogni provenienza e ceto sociale. Mentre mia nonna cucinava, parlava costantemente con i suoi vicini attraverso le finestre. La donna della porta accanto, nata in Marocco, le insegnò come usare lo zafferano. Un’altra, in fondo alla strada, veniva dallo Yemen e le spiegò come preparare il malawah (una frittella dolce originaria della Somalia, ndr)».

Assaf Granit sognava di aprire un ristorante, ma voleva che fosse un luogo capace di fare tesoro dei segreti di sua nonna e di Gerusalemme. Dopo un periodo nell’esercito come paracadutista, Assaf, insieme al suo migliore amico e collega chef, Uri Navon, ha realizzato questo sogno. Dopo avere aperto il suo primo ristorante, Machneyuda, vicino al mercato di Mahane Yehuda, ha espanso il suo impero gastronomico in Israele e all’estero, aprendo altri ristoranti a Tel Aviv, Londra, Parigi, Berlino e Saint Barth. «Che si tratti del Machneyuda di Gerusalemme, del Coal Office di Londra o dello Shabour e Balagan di Parigi, ognuno dei miei ristoranti ha la propria personalità e storia, ma tutti condividono questo straordinario incontro tra le strade di Gerusalemme e le esperienze e le lezioni che ho imparato».

Allo Shabour («caos» in ebraico), che sorge in un edificio parigino del XVII secolo, in un quartiere vivace tra rue Saint-Denis e rue Montorgueil, Assaf Granit propone una cucina creativa e colorata ricca di influenze mediterranee: carote con uovo cotto a fuoco lento, mousse di tahin, uova di salmone e tzimmes (un tradizionale stufato ebraico), triglie scottate in una versione orientale della bouillabaisse, budino di semolino con fiori d’arancio e crema inglese con zucca. È il primo ristorante israeliano in Francia a ottenere una stella Michelin.

Teresa Mannino: «A Milano fate il brunch, noi mangiamo i cazzilli»

Teresa Mannino: «A Milano fate il brunch, noi mangiamo i cazzilli»

A Sanremo 2024 tra i co-conduttori ci sarà anche Teresa Mannino che, al 74° Festival di Sanremo 2024, al via il prossimo 6 febbraio, affiancherà il conduttore e direttore artistico Amadeus la sera di giovedì 8. Autrice e attrice comica siciliana, classe 1970, la Mannino “con uno sguardo unico e originale osserva e racconta ciò che accade nel mondo piccolo delle relaziono private e in quello grande dello scenario pubblico”, si legge nella sua bio.

Amadeus, la Mannino e lo chef Andrea Berton. “Abbiamo scelto gli ingredienti, adesso li dobbiamo solo mescolare”. (@teresamannino_official)

Differenze a tavola tra Nord e Sud

«Sono prontissima, perché è da una vita che mi preparo», aveva dichiarato qualche tempo fa al Tg1. «Ma non a Sanremo, bensì a dire quello che penso, che è quello che farò anche su quel palco». E sul palco dell’Ariston la Mannino non deluderà. Le sue gag raccontano di sé, una siciliana trapiantata al nord, a Milano, ma anche del rapporto tra uomo e donna, genitori e figli, spezzo puntando sulle differenze tra nord e sud, che ruotano perlopiù attorno al rapporto con il cibo e il rapporto con il tempo. «Il cibo per noi meridionali è legato alla sfera emotiva, a Milano qui regalate i fiori, noi vassoi di dolci. Il weekend per noi non esiste, perché abbiamo il pranzo della domenica con i parenti, che sono due alla fine, uno per mangiare l’altro per digerire. Il nostro non è il vostro il brunch, abbiamo pasta con le sarde, melanzane imbuttunate e cazzilli fritti». E proprio i cazzilli fritti sono tra le bontà della cucina tradizionale siciliana, golosi crocché di patate tipici del cibo di strada palermitano. A Palermo infatti si trovano in tutte le friggitorie, ma si servono con le panelle, la variante fritta della farinata di ceci. Ecco la ricetta e cinque consigli per non sbagliare.

Ricetta Piccoli pasticci di carne, la ricetta

Ricetta Piccoli pasticci di carne, la ricetta

Per un antipasto a base di carne, vi proponiamo questi piccoli pasticci in cui uno scrigno di pasta brisée racchiude un ripieno di manzo e vitello con uvetta insaporito da spezie quali zafferano, noce moscata e cannella.

La preparazione è abbastanza semplice, se volete velocizzarla acquistate la pasta brisée già pronta oppure fatela in casa seguendo i nostri consigli. La carne va tagliata a dadini e fatta rosolare in padella con burro e aglio. Per rendere la presentazione invitante abbiamo scelto di decorare i pasticci in modo da lasciar intravedere il contenuto, ma potete anche decidere di coprirli interamente con la pasta.

Scoprite anche queste ricette. Pasticcio di due carni e verdure in crosta di sfoglia, Pasticcio di carne in crosta, Panadas, tortini di carne.

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