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» Sfogliatelle frolle – Ricetta Sfogliatelle frolle di Misya

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sfogliatelle frolle sono uno dei capisaldi della pasticceria napoletana. Ovviamente c’è sempre una finta faida, qui a Napoli, tra chi le preferisce ricce e chi le preferisce frolle, ma la sfogliatella, meglio ancora se calda, non può mai mancare nel cartoccio dei dolcetti domenicali! In realtà, poi, riccia o frolla non importa: il profumo della sfogliatella appena sfornata è sempre celestiale e attrae folla da lontano 😉 Il ripieno è il medesimo, a base di ricotta e semolino, aromatico al punto giusto, ma la differenza è nel guscio, che può essere di sfoglia croccante (nella riccia) o, come in questo caso, di friabile frolla. In realtà, poi, la pasta frolla usata per le sfogliatelle è un po’ particolare, in quanto si usa la cosiddetta frolla corrente, una frolla senza uova molto usata per i dolci ripieni. Insomma, per quanto il procedimento sia un po’ lungo ed elaborato (e dobbiate preparare la frolla il giorno prima), vi assicuro che ne vale la pena, quindi, se volete cimentarvi, ecco qui la mia ricetta per portare in tavola sua maestà la sfogliatella 😉

prevede una frolla senza uova in pasticceria chiamata (Frolla Corrente).

8
Primo giorno
Preparazione della pasta frolla “corrente” senza uova:

250 g di farina
100 g di zucchero
50 g strutto
50 burro
50 ml di acqua
1 pizzico di sale
1 pizzico di ammoniaca
un cucchiaino di estratto di vaniglia

Per il ripieno:

140 g di acqua minerale naturale
50 g di semola di grano duro
10 gr di burro
1 g di sale fino
150 ricotta romana
75 g di zucchero semolato tipo Zefiro
1 tuorlo
cannella
1 cucchiaino di aroma di fiori d’arancio
20 g di arancia candita
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia

1 tuorlo per spennellare

Iniziamo il primo giorno preparando la frolla: mettete in una ciotola lo zucchero con strutto e burro e lavorateli a pomata.
Aggiungete anche gli altri ingredienti (sale, ammoniaca, acqua e farina) e lavorate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo, ben compatto.
Avvolgetelo con pellicola trasparente e fatelo riposare in frigo per 24 ore.

Il giorno dopo (dopo 20-22 ore) preparate innanzitutto la crema: portate a ebollizione l’acqua con sale e burro in una pentola dal fondo spesso.
Non appena l’acqua bolle, versateci dentro la semola e mescolate continuamente con un cucchiaio di legno, continuando a cuocere fino ad ottenere un semolino abbastanza sodo.
Lasciate da parte e fate raffreddare.

Setacciate la ricotta con un colino a maglie strette per renderla più fine e liscia, quindi lavoratela con zucchero e aromi (cannella, fiori d’arancio e vaniglia).
Una volta ottenuto un composto liscio, aggiungete la semola ormai fredda (o almeno tiepida) e il tuorlo e amalgamate; in ultimo incorporate i canditi.

Coprite con pellicola trasparente a contatto e fate rassodare in frigo per almeno 2 ore.

Trascorse le 24 ore per la frolla e le 2 ore per la crema, riprendete tutto e iniziate ad assemblare le vostre sfogliatelle.
Dividete la frolla in 8 panetti uguali (dovrebbero essere da circa 100 g l’uno) e stendete ogni panetto in una sfoglia ovale di circa 0,5 cm.
Mettete 1 cucchiaio abbondante di crema su ogni sfoglia, in metà dell’ovale (lasciando i bordi liberi), quindi richiudete l’altra metà di impasto sulla crema.

Pressate delicatamente i bordi con le dita per sigillarli, quindi tagliate l’impasto in eccesso con un coppapasta da 9 cm.

Man mano che sono pronte, disponete le sfogliatelle su una teglia rivestita di carta forno, quindi fate riposare in frigo per 1 ora, in modo che in cottura mantengano la forma.
Spennellate quindi con un tuorlo sbattuto e cuocete quindi per 15 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo.

Le sfogliatelle frolle sono pronte, fatele intiepidire appena e poi servitele.

Ricerche frequenti:

Prepariamo la cheesecake… di spinaci

Prepariamo la cheesecake... di spinaci

Base croccante di crackers e uno strato di verdure e formaggio: impossibile resistere a questa cheesecake salata

La cheesecake di spinaci è una versione salata del più conosciuto dolce americano a base di biscotti, formaggio spalmabile e topping di marmellata di frutti di bosco, amato nel mondo anglosassone, ma ormai diventato famosissimo anche in Italia. La composizione della versione salata prevede lo stesso concetto di ingredienti di quella dolce e cioè una base croccante e un ripieno di formaggio, in questo caso, unito a delle verdure di stagione come gli spinaci.

La base della cheesecake

Che siano crackers salati, integrali, di farina di legumi, di farina di riso o taralli, o ancora fette biscottate o, perché no, pane secco sbriciolato: tutti questi ingredienti sono perfetti per la base della vostra cheesecake agli spinaci. Potete decidere di amalgamarli con del burro fuso o lasciato a temperatura ambiente. Fondamentale che siano ridotti in briciole il più possibile omogenee: potete sminuzzarli con l’aiuto di un mixer o manualmente.

cheesecake-salata-ricotta-e-spinaci

La ricetta della cheese cake di spinaci

Ingredienti

400 g spinaci lessati e strizzati, 200 g formaggio spalmabile, 80 g Emmental, 150 g ricotta vaccina, 100 g Parmigiano Reggiano, 100 g crackers salati, 2 uova, 50 g burro, sale.

Procedimento

per prima cosa sminuzzate gli spinaci lessati e strizzati, metteteli in una ciotola e unite la ricotta, il Parmigiano, le uova, un pizzico di sale, il formaggio spalmabile e metà Emmental. Mescolate bene e tenete da parte. Nel frattempo spezzettate i crackers, mettendoli all’interno di un sacchetto di carta e pestandoli delicatamente con il pestabistecche. Versate i crackers in una ciotola e impastateli con il burro che avrete fatto fondere a bagnomaria in un pentolino. Distribuite sul fondo di una teglia rotonda il composto di crackers e burro, livellandolo bene con l’aiuto di una spatola. Adagiatevi sopra il ripieno di ricotta e spinaci, finite con l’Emmental rimasto e infornate a forno già caldo (200°) per circa 25 minuti. Una volta cotta, lasciate raffreddare prima di servire. Come molte altre torte salate, anche questa è perfetta mangiata il giorno seguente alla preparazione.

Nel tutorial qualche consiglio per una torta deliziosa

Ricerche frequenti:

cosa dice il nuovo decreto

cosa dice il nuovo decreto

Un italiano su 4 non vede l’ora di poter di nuovo uscire a cena. Ma i ristoranti, così come i bar, le gelaterie e le pasticcerie non riapriranno prima dell’1 giugno

Domenica 26 aprile, intorno all’ora di cena, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha illustrato il contenuto del decreto che regolarizzerà la cosiddetta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Si tratta di un graduale programma di concessioni e riaperture che comprende, tra le altre, le misure che interessano i ristoranti la cui attività rimane ancora sospesa.

Ristoranti ancora chiusi, ma via al take away

Dovremo attendere probabilmente l’1 giugno per vedere rialzata la saracinesca di ristoranti, pizzerie, gelaterie, pasticcerie, bar e pub, ma se finora abbiamo potuto contare solo sulle consegne a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, dal 4 maggio sarà possibile acquistare cibo d’asporto con regole precise: accedere uno per volta nel locale, evitare assembramenti e consumare obbligatoriamente il cibo a casa o in ufficio, ma non dentro o davanti al locale. Il take away era comunque stato autorizzato già da molte Regioni negli scorsi giorni.

Perdite economiche e ristoranti a rischio

Mentre i ristoratori progettano la ripartenza organizzandosi per attuare tutte le misure di sicurezza (si parla per esempio di garantire una certa distanza tra i tavoli e di posizionare barriere in plexiglas), la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) ha comunicato che l’ulteriore prolungamento della chiusura delle attività farà perdere 9 miliardi di euro per un totale di 34 miliardi dall’inizio della crisi e che si prevede la chiusura di 50mila imprese con perdite di 350mila posti di lavoro. Di riflesso sono previste, secondo le stime di Fondazione Filiera Italia, perdite per 5 miliardi di euro per l’agroalimentare italiano.

Eppure…

Il paradosso è che, secondo una ricerca dell’Osservatorio Lockdown di Nomisma, la prima cosa che vorrebbero fare 4 italiani su 10 terminata l’emergenza, è proprio quella di andare al ristorante. Tra i desideri più forti per il 49% c’è quello di riabbracciare i propri cari, ma il 43% vorrebbe appunto riprendere abitudini consolidate come quella di andare a cena fuori.

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