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Muffin sacher – Ricetta di Misya

Muffin sacher

Preparate 2 diverse ciotole: in una metterete tutti gli ingredienti liquidi (latte, olio e uova), nell’altra quelli secchi (farina, zucchero, cacao, lievito.
Miscelate separatamente gli ingredienti nelle due ciotole, quindi unite gli ingredienti liquidi con quelli secchi e amalgamate velocemente.

Dividete il composto negli stampini rivestiti con pirottini (o imburrati e infarinati), riempiendoli fino a 1-2 cm dal bordo.
Cuocete per circa 20 minuti in forno ventilato preriscaldato a 180°C, quindi sfornate e lasciate raffreddare.

Una volta freddi, sformateli; poi, con l’ausilio di un coltello e un po’ di cautela, tagliate la parte centrale del muffin, in modo che ci possa entrare 1 cucchiaino di marmellata.
Posizionate la marmellata, quindi richiudete con la calotta del pezzetto di muffin asportato.

Sciogliete quindi il cioccolato spezzettato (in microonde o a bagnomaria) e usatelo per ricoprire la parte superiore del muffin, poi lasciate asciugare.

Ecco qui, i vostri muffin sacher sono pronti e non vi resta che goderveli!

Brodo di polpo per la Befana: 5 indirizzi a Napoli e ricetta

Brodo di polpo per la Befana: 5 indirizzi a Napoli e ricetta

1. A figlia do’ Marenaro

Via Foria, 180/182. Tel. +39081440827
Se il locale nasce con il brodo di polpo, ai tempi di Papucc ‘o Marenaro, quando nel 1943 iniziava a vendere in zona Porta Capuana o’ bror e’ purp nelle tazze, oggi il ristorante è diventato un luogo con pretese anche di raffinatezza oltre misura. Ma il brodo di polpo qui resta una prelibatezza, così come la zuppa di cozze.

2. Chiosco di Raffaele ’O Mericano

Via Foria. Cell. 333 834 0932
A lato della lunga strada nel centro storico di Napoli, c’è questo piccolo chiosco gestito da Raffaele ‘o mericano. Protagonista in bella vista il pentolone fumante dove bolle o bror e’ purp con le ranfetelle (tentacoli di polpo). Caldo e saporito e anche con un tocco piccante.

3. Pescheria Addo’ Figlio e Carlucciello

Via Cesare Rosaroll, 140. Tel. 0810335053
Ormai vanno di moda le pescherie con cucina, e questa è una di quelle più spartane e veraci in città. Qui si mangiano fritti e uno squisito brodo di polpo.

4. Cca’ sta’ a figlia d’o Luciano

Piazza Enrico de Nicola, 38. Tel. 081293302
Per alcuni avventori quelli da provare sono il polpo alla luciana e la zuppa di cozze. Provate a chiedere anche il brodo di polpo, e vi sarà dato. Sperando che ci sia, perché, ahinoi, non è molto richiesto.

5. È pronto ‘o mangià

Via Cesare Rosaroll, 65. Tel. 0810098833
La cucina casereccia prevede piatti a base di carne e pesce, ma sono i fritti e, come si legge, il polipo all’insalata, polipo “co russ” (ovvero piccante) e, su richiesta, bror e’ purp.

Il bancone della Pescheria Addo’ Figlio e Carlucciello (foto @FaceBook).

La ricetta del brodo di polpo

Oltre alla ricetta originaria che qui sotto condividiamo, c’è qualcuno che serve il sugo di polpo anche come zuppa, con fette di pane casareccio abbrustolito o fritto e arricchito da qualche cozza.

O’ bror e’ purp

Ingredienti

  • 2 kg di polpo
  • 500 ml di acqua
  • sale
  • pepe nero macinato fresco
  • 1 mazzetto di prezzemolo

Procedimento

  1. Pulite il polpo e versate in una casseruola l’acqua, con un pizzico di sale, abbondante pepe nero macinato fresco e il prezzemolo spezzettato grossolanamente. Portate a bollore.
  2. Tenendo il polpo dalla testa immergete per pochi secondi i tentacoli nell’acqua, ripetendo l’operazione per almeno 3 volte.
  3. Immergete completamente il polpo nell’acqua e fatelo cuocere per circa 50 minuti.
  4. Lasciate il polpo nella sua acqua di cottura per circa 5 minuti e versate l’acqua di cottura del polpo nelle tazze. Provate ad aggiungere i tentacoli del polpo a pezzi così è più gustoso.

Prosecco o spumante, qual è la differenza?

La Cucina Italiana

E’ una delle domande più fatte in rete… qual è la differenza tra prosecco o spumante? Chiariamoci le idee e capiamo qual è la differenza tra prosecco e spumante, perché non sono esattamente sinonimi ma non sono nemmeno mondi così lontani come a volte si pensa!

Cos’è il prosecco

Dal punto di vista strettamente tecnico, il prosecco è un vino bianco DOC (Denominazione di Origine Controllata) o DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), per quelli di Montello e dei Colli Asolani o il Prosecco di Conegliano Valdobbiadene.

Di cosa parliamo, quando diciamo spumante?

Parliamo di una categoria di vini: quelli che all’apertura della bottiglia producono spuma, causata dalla presenza di anidride carbonica prodotta dalla fermentazione e quindi non aggiunta. Lo spumante può essere prodotto con metodo classico, detto anche champenoise, o con metodo Martinotti-Charmat. In commercio si trovano spumanti delle varianti dry, extra dry, brut ed extra brut: questi termini indicano la dolcezza dello spumante.

La differenza tra prosecco o spumante

Lo spumante, trattandosi di una categoria di vini, può essere prodotto in qualsiasi zona e con qualsiasi vitigno. Il prosecco, invece, che è una DOC o DOCG, può essere prodotto solo in alcune zone del Veneto e del Friuli Venezia Giulia e dai vitigni Glera, Verdiso, Pinot bianco, grigio o nero e solo con metodo Charmat. Il vino, in generale, viene prodotto tramite la fermentazione alcolica: gli zuccheri naturalmente presenti nell’uva si trasformano in alcol e anidride carbonica. Per ottenere uno spumante è necessaria una seconda fermentazione in modo da catturare l’anidride carbonica all’interno della bottiglia, creando, appunto, le bollicine. Il metodo Charmat prevede che la seconda fermentazione avvenga in vasche d’acciaio inox e non in bottiglia. Il risultato è un vino fresco e aromatico, dai costi di produzione minori e subito pronto da bere.

Analogie e curiosità

Non c’è differenza, tra prosecco e spumante per quanto riguarda le varietà, influenzate dal livello di zuccheri presenti: per entrambi si parla di dry, brut e le varie sfumature intermedie. Sapevate, invece, che non è detto che il prosecco sia uno spumante? Può essere, infatti, anche frizzante (una versione con “meno bollicine” per intenderci) oppure fermo (detto anche tranquillo). Quest’ultimo è un bianco perfetto per antipasti o primi leggeri, dal colore giallo paglierino e dal sapore fresco, anche grazie alle note fruttate.

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