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Partecipa al concorso contro lo spreco

La Cucina Italiana

Arriva il concorso antispreco di Too Good To Go! Il 29 settembre si celebra la terza Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari indetta dalle Nazioni Unite: un momento in cui concentrare l’attenzione sul fatto che più di un terzo del cibo prodotto a livello globale viene sprecato, con importanti ripercussioni economiche, sociali ed ambientali.

Il concorso contro lo spreco di cibo

Too Good To Go, l’app contro lo spreco alimentare, ha deciso di puntare i riflettori sull’intero mese di settembre, con l’obiettivo di coinvolgere tutti in una sfida: salvare 400 tonnellate di cibo

Un italiano in media getta 2 kg di cibo al mese, e raggiungere l’obiettivo di evitare che 400 tonnellate finiscano nella spazzatura significa compensare lo spreco di 200mila cittadini italiani per un mese. Allo stesso tempo, si evita anche di vanificare l’emissione di mille tonnellate di CO2, necessarie per la produzione degli alimenti, che equivalgono a 200 viaggi in aereo intorno al mondo. 

Una sfida ambiziosa, che può realizzarsi solo grazie al coinvolgimento di chi ha già fatto sì che Too Good To Go, in soli tre anni, sia arrivata a salvare in Italia 9 milioni di pasti.

Come partecipare

Dal 5 al 22 settembre, chiunque acquisti un minimo di due Magic Box – che in media contengono circa 1 kg di cibo, andando quindi a compensare lo spreco alimentare di un italiano per un mese – avrà la possibilità di essere estratto per vincere premi sostenibili, come un anno di Magic Box ed elettrodomestici Electrolux con tecnologie sostenibili per realizzare piatti sani e gustosi.

Inoltre, Too Good To Go mette in palio, insieme a Eataly, corsi di cucina antispreco a Milano, Roma e Torino, un ulteriore modo per sensibilizzare e consapevolizzare i consumatori sull’importanza delle buone pratiche tra le mura domestiche. 

Clicca per ulteriori informazioni per partecipare al concorso.

Ricerche frequenti:

Frutta e verdura a domicilio: dove ordinare su Milano e dintorni

Frutta e verdura a domicilio: dove ordinare su Milano e dintorni

Ci si sono messi in tanti, dai big del settore come Amazon al fruttivendolo sotto casa o, meglio, alle cascine vicine alla città. A Milano ci sono realtà a conduzione familiare, cooperative sociali e mercati di quartiere, tutti ne hanno fatto un servizio ormai di routine. Riders che sfrecciano a tutta velocità e “alveari” di raccolta: dal campo alla tavola, la frutta e verdura fresche arrivano da noi in poche ore.

I servizi di delivery, da Amazon ai nuovi arrivati

Cortilia esiste dal 2012 (nata come mercato agricolo online con produttori a filiera corta), Amazon Fresh dal 2021 a Milano consegna entro 2 ore, mentre Macai, Getir e Gorillas (app che garantiscono consegne flash di 10-30 minuti, tramite rider per lo più) si sono affermati negli ultimi anni, e Deliveroo o Glovo hanno introdotto oltre ai ristoranti anche la consegna della spesa di diversi supermercati.

Da globale a locale

Secondo il focus sui consumi domestici di ortofrutta dell’osservatorio The world after lockdown di Nomisma e Crif, un italiano su due ha modificato i propri acquisti durante la pandemia, registrando +20,4% a valore per la frutta e +13,4% per la verdura. Questo 2022 avrebbe dovuto essere l’anno della conferma del trend e dei volumi in crescita, ma la situazione sociopolitica attuale ha purtroppo congelato l’entusiasmo. In questi primi mesi i costi di produzione per il reparto ortofrutta sono lievitati e il calo drastico degli acquisti si è avvertito soprattutto nella grande distribuzione (-5% in volume per la frutta e -10% per la verdura. “Corriere dell’Economia”, marzo 2022). Anche il delivery ha frenato e cambiato volto: teniamo sotto controllo il portafoglio e ordiniamo da realtà conosciute e di prossimità. Da dove arriva la nostra spesa? Chi l’ha portata? Sono domande che contano e che ci facciamo sempre di più.

Stagionalità e prossimità: la catena del valore

Noi italiani prediligiamo il bio, soprattutto arance, banane e mele. Gli intrusi esotici ci piacciono sempre meno; preferiamo che l’avocado venga dalla Sicilia e non dal Messico o dall’Africa, le fragole meglio se della Basilicata piuttosto che dalla Spagna. La frutta e la verdura non sono solo un prodotto, sono tutto quello che le genera: campi, agricoltori, biodinamica, rese ed eventi atmosferici. A questi valori oggi diamo un peso. Alcuni esempi? Babaco Market, il delivery 100% made in Italy di frutta e verdura, ha salvato dallo spreco 140 tonnellate di prodotti con imperfezioni estetiche in un solo anno (“ilSole24Ore”, 2022). L’Alveare che dice Sì!, invece, crea tanti piccoli gruppi di conferimento (gli alveari appunto), dando visibilità ai produttori del proprio quartiere. ZeroPerCento ci porta la spesa bio in 48 ore e dà lavoro a persone diversamente abili. Facciamo la spesa così: facile, fresca e, se possibile, anche etica.

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