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Grano Saraceno: ricette e proprietà

La Cucina Italiana

L’assenza di glutine lo rende sicuramente adatto a chi è intollerante, ma è prezioso anche per tutti coloro che desiderano contrastare stanchezza e affaticamento. I sali minerali e gli amminoacidi presenti sono infatti utilissimi per ricaricare le energie.

Interessante anche per chi soffre di diabete: il grano saraceno ha un indice glicemico pari a 50, lo stesso del riso integrale. Contiene D-chiro-inositolo, una sostanza che aiuta ad abbassare i livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti.

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Ricette con grano saraceno

Il grano saraceno è versatile e basta un po’ di creatività per portarlo in tavola. I chicchi sono perfetti per arricchire zuppe o insalate, utilizzandoli proprio come si fa con il farro, l’orzo o la quinoa: dopo averlo lavato sotto acqua corrente, non vi resta che cuocerlo in pentola per un tempo di cottura di circa 20 minuti.

Se amate sperimentare con gli ingredienti, utilizzate la farina di grano saraceno nelle vostre ricette: col suo gusto rustico, intenso e leggermente amarognolo si possono realizzare diversi tipi di pane e pasta, ma la nota di nocciola lo rende ideale anche nella preparazione di dolci, come torte e crêpes. Potete usare esclusivamente farina di grano saraceno, per soddisfare precise esigenze di salute, oppure creare dei mix con altri tipi di farina, come quella integrale o di mais.

Nella gallery in alto abbiamo raccolto tante ricette con grano saraceno, sia dolci che salate, con i chicchi o con la farina di grano saraceno, da gustare in estate o durante le fredde giornate invernali. Provatele subito!

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Siccità, caldo, aumento dei prezzi: perché sono correlati?

La Cucina Italiana

Non bastava l’inflazione a gravare sulle tasche degli italiani che fanno la spesa. Si aggiungono pure il caldo e la siccità a mettere a dura prova gli agricoltori e gli allevatori, a rendere più difficile e limitata la produzione degli alimenti e, quindi, ad alzarne ulteriormente i prezzi.

A rischio la dieta mediterranea 

Quest’anno le temperature roventi hanno ridotto dell’11% il raccolto dei pomodori da salsa per preparare polpe, passate, sughi e concentrato. La produzione nazionale diminuisce fino a 5,4 miliardi di chili: una bottiglia di passata su 10 in meno, come emerge da uno studio della Coldiretti.

Ma sono praticamente anche tutti gli altri alimenti che compongono la dieta mediterranea a risentire del cambiamento climatico, dal grano destinato alla produzione di pasta (stimato in calo di circa il 15% anche se di ottima qualità), all’extravergine di oliva nazionale (gli ulivi soffrono per la mancanza di piogge), alla frutta e verdura, che bruciano nei campi con danni fino al 70% (quest’anno in Puglia le pere e le pesche costano tra il 17 e il 19% in più rispetto all’anno scorso). Diminuisce la capacità produttiva del riso, mentre il suo prezzo è in aumento del 20%. 

Il mare entra nel Po

Il mare entra nel Po e il cuneo salino che sale nei campi minaccia il 30% dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento della Pianura Padana. Nel Delta del Po, la salinità aumentata e la mancanza di ricambio idrico stanno uccidendo cozze e vongole (-20%) e favoriscono, invece, la proliferazione delle alghe, che vanno rimosse perché non soffochino ogni forma di vita. Si allargano le zone di «acqua morta», dove si moltiplicano insetti e cavallette che, solo in Sardegna, hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi.

Le mucche provate dal caldo

Sale del 10-15% anche il prezzo del latte: le mucche, per rendere al meglio, avrebbero bisogno di vivere a 22 – 24 gradi, invece dei quasi 40 raggiunti in questi giorni. I bovini, provati da caldo e siccità, bevono molto di più – anche oltre 140 litri d’acqua al giorno ciascuno, contro i 70 litri dei periodi in cui il caldo è più moderato – e producono meno latte (-20% secondo Coldiretti), che viene a costare più caro. Diminuisce del 45% anche il raccolto di mais e foraggi per l’alimentazione degli animali di allevamento.

D’altra pare, il primo semestre del 2022, con una temperatura che supera i 0,76 gradi rispetto alla media storica e precipitazioni dimezzate (il calo è del 45%), si classifica in Italia come l’anno più caldo di sempre.

Malfatti con farina di grano saraceno e patata dolce

Malfatti con farina di grano saraceno e patata dolce

Se si chiamano malfatti ci sarà un motivo, o no?

Ovviamente i miei sono perfettamente in linea con il loro nome, sono uno diverso dall’altro, volendo pure bruttini, ma assolutamente buoni.

Io li ho preparati con la patata dolce, ma potete anche sostituirla con zucca, patata americana o con una patata bianca adatta per gli gnocchi.

Ingredienti

200 g di polpa di patata cotta

60 g di farina di grano saraceno

40 g farina 00

1 uovo medio

1 cucchiaino di olio di oliva

Procedimento

In una ciotola porre la polpa di patata dolce e schiacciarla bene cono i rebbi di una forchetta.

Unire il sale e il filo di olio.

Aggiungere le due farine mescolate e l’uovo.

Mescolare gli ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo ma soffice, proprio come quello dei gnocchi di patate. Nel caso l’impasto fosse troppo sostenuto, aggiungere un goccio di latte; se al contrario fosse troppo morbido, unire un poco farina 00.

Avvolgere l’impasto con pellicola trasparente e porlo in frigorifero per circa una mezz’ora.

Trascorso il tempo di riposo, riprendere il panetto e portarlo su una superficie leggermente infarinata.

Tagliare una porzione di impasto e formare un rotolino del diametro di circa 1 cm.

Dividere il filoncino formato in tanti piccoli tocchetti, a me piacciono irregolari.

Portare a bollore dell’acqua, salare e poi cuocere i malfatti come se fossero degli gnocchi, avendo l’accortezza di lasciarli a galla qualche secondo in più, io ne assaggio uno per regolarmi.

Condire a piacere, noi con burro versato, formaggio grana grattugiato e foglioline di salvia.

Ricerche frequenti:

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