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Seitan fatto in casa – Ricetta di Misya

Seitan fatto in casa

Innanzitutto preparate il brodo: mondate le verdure, tagliatele a pezzi e mettetele in una pentola capiente.
Aggiungete anche gli aromi, lasciando da parte solo la salsa di soia, coprite con abbondante acqua fredda e portate a ebollizione, quindi lasciate cuocere per 1 ora.


Nel frattempo che il brodo cuoce unite in una ciotola acqua e farina e lavorate per almeno 15 minuti, in modo da far attivare per bene la maglia glutinica e fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo.
Disponetelo quindi in una ciotola e copritelo con abbondante acqua fredda.

Iniziate la fase dei lavaggi: massaggiate il panetto nell’acqua, continuando finché l’acqua non risulterà bianchiccia.
Scolate via l’acqua bianca e ricoprite di nuovo il panetto, stavolta con acqua calda, poi riprendete con i massaggi.
Continuate ad alternare acqua fredda e calda finché anche massaggiando l’acqua non risulterà quasi trasparente, e terminate l’ultimo lavaggio con acqua fredda.
Infine date al panetto una forma più allungata, come se fosse un pezzo di arrosto di carne.

Avvolgete il seitan in un canovaccio pulito (senza stringere troppo) chiudendo le estremità con spago da cucina.
Aggiungete salsa di soia e sale nel brodo, immergete il seitan con tutto il canovaccio nel brodo e lasciate cuocere per 50 minuti, quindi lasciate raffreddare sempre dentro al brodo.

A questo punto potete sollevare il seitan dal brodo, tagliarlo a fette e utilizzarlo.
Non buttate il brodo in quanto vi servirà per conservare il seitan.

Il seitan fatto in casa è pronto, non vi resta che conservarlo in frigo fino a 1 settimana, in un contenitore ermetico e coperto dal suo brodo di cottura, in attesa di usarlo per tutte le vostre preparazioni.

Prezzi delle materie prime alimentari nel 2023: l’analisi FAO

La Cucina Italiana

Nel mese di dicembre 2023, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) ha rivelato variazioni significative nei prezzi delle materie prime alimentari a livello mondiale, con alcuni settori in calo e altri in crescita. L’Indice dei prezzi alimentari della FAO ha registrato una media di 118,5 punti, mostrando una diminuzione dell’1,5% rispetto a novembre e del 10,1% rispetto a dicembre 2022.

Materie prime alimentari: l’andamento prezzi nel 2023

Cereali

L’indice dei prezzi dei cereali è aumentato dell’1,5% a causa dell’aumento dei prezzi di grano, mais, riso e orzo. Questo incremento è stato influenzato dalle interruzioni logistiche che hanno ostacolato le spedizioni dai principali Paesi esportatori. Nonostante ciò, l’indice annuale è rimasto del 15,4% al di sotto della media del 2022, indicando mercati globali ben riforniti.

Olio vegetale

L’indice dei prezzi dell’olio vegetale è diminuito dell’1,4%, principalmente a causa del calo degli acquisti di olio di palma, soia, colza e semi di girasole. Il rallentamento della domanda di olio di soia nel settore del biodiesel e il miglioramento delle condizioni climatiche in Brasile hanno contribuito a questo declino. L’indice annuale è risultato essere del 32,7% inferiore al livello dell’anno precedente.

Zucchero

L’indice dei prezzi dello zucchero ha registrato una diminuzione del 16,6% rispetto a novembre, toccando un minimo di nove mesi. Tuttavia, è ancora in crescita del 14,9% rispetto a dicembre 2022. La produzione accelerata in Brasile e la riduzione dell’uso della canna da zucchero per la produzione di etanolo in India sono stati i principali fattori di questo calo.

Carne

L’indice dei prezzi della carne ha registrato un calo dell’1,0% a dicembre, influenzato dalla debolezza della domanda di importazioni di carne suina dall’Asia. Anche gli acquisti regionali di carni bovine e di pollame hanno rallentato, nonostante le ampie forniture esportabili. Tuttavia, i prezzi della carne ovina sono aumentati in vista delle festività.

Prodotti lattiero-caseari

In contrasto con le tendenze negative, l’indice dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari è cresciuto dell’1,6% a dicembre. Sebbene rimanga inferiore del 16,1% rispetto a dicembre 2022, questo aumento mensile è stato trainato da quotazioni più elevate per burro e formaggio, supportate dalle forti vendite interne in Europa occidentale e dalla crescente domanda globale di polveri di latte intero.

Fonte Fao

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