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Primi di pesce: dalla pasta alle zuppe, infinite possibilità

La Cucina Italiana

Pensando ai primi di pesce viene subito in mente un bel piatto di spaghetti ai frutti di mare, vero? In realtà le possibilità di creare primi di pesce gustosi sono tantissime.

Pensate soltanto a quanti tipi di pasta potreste utilizzare, alla possibilità di utilizzare il riso, il cous cous, e ancora al tipo di pesce che potrebbe andare a completare il vostro piatto. Ma proviamo a mettere ordine.

Quale tipo di pesce utilizzare per i primi di pesce?

Quando parliamo di “pesce” in realtà includiamo tre categorie di prodotti.

Il pesce

Nella categoria del pesce rientrano tutti i pesci propriamente detti, come orata, branzino, sardine, cernie, sogliole, spigole, tonno, salmone ma anche triglie, platesse, naselli, merluzzi

I molluschi

Sono i frutti di mare che non hanno uno scheletro interno. Rientrano in questo gruppo totani, seppie, moscardini, polipi e calamari – ovvero i cefalopodi -, patelle, lumache di mare e, più in generale, tutte le specie dotate di conchiglia – i gasteropodi marini -, e le bivalve, ovvero cozze, vongole, fasolari, ostriche, cappesante, telline.

I crostacei

Come non menzionare gamberi, aragoste, astici, granchi, cicala di mare e scampi? Si distinguono dalle altre categorie perché hanno arti articolati ed una corazza detta carapace.

Come combinare il piatto perfetto? Potete scegliere di utilizzare un solo tipo di prodotto o più di uno

Primi di pesce con la pasta

Dai classici spaghetti ai frutti di mare agli spaghetti con le vongole per arrivare alla pasta corta. le possibilità di creare golosi piatti di pasta con il pesce sono davvero tante. Ecco qualche ricetta:

Spaghetti freddi all’astice e lime

Pasta con le sarde alla siciliana

Calamarata al lemon grass

Candele, merluzzo, zucchine e pecorino

Pasta al pesce, scarola e vongole

Spaghetti al pomodoro e pesce spada

Spaghetti al sugo di pesce, scampi e fasolari

Spaghetti e pesce San Pietro

Spaghetti con sugo di pesce

Linguine con pesce persico e barba di frate

Spaghetti al sugo di pesce, scampi e fasolari

Spaghetti alla pescatora

Primi di pesce con il riso

Risi e risotti si prestano benissimo ad accogliere il pesce. Grazie alla cremosità, il risotto avvolge gli ingredienti restituendo una sensazione unica. Ecco qualche ricetta per primi di pesce con il riso

ricette da amare fino all’ultimo tentacolo | La Cucina Italiana

ricette da amare fino all'ultimo tentacolo
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I calamaretti sono dei molluschi cefaloidi della famiglia dei loliginidi, che si trovano facilmente nel Mediterraneo e maggiormente nel mare Adriatico in tutti i periodi dell’anno, soprattutto in autunno. I calamaretti sono ricchi di sostanze nutritive, specialmente di sali minerali, come calcio, iodio e fosforo, contengono inoltre vitamina A e B1, sono invece poveri di calorie e di colesterolo quindi perfetti per chi sta seguendo una dieta o cerca semplicemente di mangiare bene stando attento alla linea. Impariamo insieme a riconoscerli, pulirli e cucinarli alla perfezione.

Qual è la differenza calamari e calamaretti

Se molti pensano che calamari e calamaretti siano stretti parenti si sbagliano, infatti il calamaretto non è il figlio del calamaro, è il borsotto il figlio legittimo del calamaro che poi crescendo diventa appunto calamaro. Nonostante ciò calamari e calamaretti sono entrambi cefaloidi e hanno molte caratteristiche in comune, possiedono una testa distinta dal resto del corpo che presenta occhi laterali e tentacoli finali, un mantello e delle braccia. Ciò che li distingue maggiormente è sicuramente la stazza, il calamaretto infatti è nettamente più piccolo del calamaro. Il calamaretto raggiunge al massimo 7/8 cm di lunghezza, il corpo è allungato e termina a punta, di colore chiaro e maculato bianco-giallastro o bruno-rossastro. Il calamaro invece può raggiungere una misura di 30-40 cm, anche se quelli che troviamo in pescheria si aggirano di solito intorno ai 15 cm, di colore rosa-violaceo con qualche macchia più scura.

Come riconoscere i calamaretti freschi

Per giudicare la freschezza dei calamaretti prima di tutto è buona cosa fiutarli, se emanano un odore fresco, marino e fortemente iodato vuol dire che sono freschi. Se invece il vostro olfatto vi tradisce osservate l’occhio che non mente mai, il calamaretto infatti ha occhi ben sviluppati, controllate quindi che non siano opachi e spenti ma belli lucidi.

Come pulire i calamaretti

Pulire i calamaretti non è difficile, ma essendo piccoli e delicati dovete fare molta attenzione, quindi se non siete molto pratici potete sempre chiedere al pescivendolo di pulirveli, per chi invece volesse mettersi alla prova ecco i passaggi da seguire. Come prima cosa vi consigliamo di metterli in una vaschetta con acqua fredda invece che sottoporli al getto diretto. Poi in base all’uso che ne volete fare potete decidere di tenerli interi o separare subito il corpo dalla testa. Se preferite tenerli interi aiutatevi con un coltellino, eliminate la penna di cartilagine trasparente all’interno della sacca, le interiora e l’inchiostro se presenti e rimuovete gli occhi. Se invece volete separare testa e sacca potete procedere staccando prima la testa e da questa rimuovete gli occhi, poi passate alla sacca come precedentemente illustrato. Una volta pulito l’interno passate alla parte esterna, quindi con un coltellino incidete la parte inferiore del mantello e tirate via la pelle.

Come cucinare i calamaretti

Sicuramente fritti **sono impareggiabili, infarinati e ben setacciati, cotti in abbondante olio bollente e serviti con maionese o semplicemente una spruzzata di limone. Per chi volesse una preparazione più light può sempre optare per una sbollentata leggera o una spadellata veloce ed eccoli pronti per insalate, frittate, risotti e pastasciutte. Qualcuno nonostante le piccole dimensioni li adora ripieni, altri li preferiscono in umido o in guazzetto, noi per sicurezza vi abbiamo messo tutte le nostre migliori ricette.

Insalata di mare: 10 idee per pranzi, cene e aperitivi

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Gli ingredienti per un’ottima insalata di mare? Pesce e fantasia! Non ci sono regole precise da seguire per preparare uno dei piatti più freschi e golosi dell’estate.

Le insalate di mare sono ideali per un pranzo leggero o la portata che non può mancare in una cena a base di pesce. Ma possono essere servite anche come piatto unico, magari insieme a del riso o del farro, o ancora, in porzioni ridotte, come antipasto, soprattutto in occasione delle festività natalizie.

L’insalata di mare può essere preparata e consumata immediatamente oppure conservata in frigo per un paio di giorni: in quest’ultimo caso, vi consigliamo di tirarla fuori dal frigorifero e lasciarla circa 30 minuti a temperatura ambiente prima di servirla in tavola.

La ricetta base per un’insalata di mare prevede molluschi e crostacei lessi o cotti al vapore, conditi con limone, olio, aceto ed erbe aromatiche. Ma in cucina, si sa, non c’è limite alla creatività: per cui, senza dimenticare pesce fresco, crostacei o molluschi, ci si può sbizzarrire e arricchire l’insalata di mare con tanti ingredienti diversi, per variare ogni volta i sapori e le sensazioni al palato.

Ecco allora 10 ricette dalle quali cui prendere spunto per stupire i propri ospiti o per regalarsi un momento di piacere a tavola. Gli ingredienti sono consigliati per 4 o 6 persone.

Insalate di mare: 10 idee per pranzi, cene e aperitivi

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