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Come fare il french toast

Come fare il french toast

Avete di certo visto cucinare i french toast in molti film americani perchè questa è la ricetta tipica della colazione-brunch insieme ai pancakes, le scrambled eggs e il bacon croccante. Sono semplicissimi e veloci da preparare: basta immergere delle fette di pane in cassetta in un mix di uova e latte e poi friggerle in una padella con il burro.
I french toast vengono serviti tiepidi, spolverizzati con lo zucchero a velo e accompagnati con confettura, sciroppo d’acero, frutta fresca, miele o panna.

Come fare un french toast

Per prima cosa decidete se preparare un toast con due fette farcite nel mezzo oppure con una sola fetta.
Poi scegliete il pane. Può essere del panbrioche se volete un toast dolce e goloso, ma andrà bene anche del semplice pane bianco in cassetta.
Potete farcire il toast come preferite, con burro e zucchero, burro e marmellata, ricotta e miele, crema di nocciole e tutto quello che vi piace. Se utilizzate una sola fetta, invece, non dovete aggiungere nulla.
Passate poi le fette di pane singole o i toast farciti in un composto preparato con 3 uova sbattute e 100 ml di latte.
Potete aggiungere un pizzico di cannella, se volete, e un cucchiaino di zucchero a velo per dolcificare, ma se utilizzate il pan brioche non servirà.
L’ultimo passaggio è la cottura in padella con una noce di burro.
Il toast deve diventare croccante e dorato.

E il croque monsieur?

Non confondiamo french toast e croque monsieur, due ricette dal nome francese e a base di pane in cassetta che però non prevedono lo stesso procedimento né gli stessi ingredienti.
Il croque monsieur, o la sua versione più ricca croque madame, si prepara con due fette di pane farcite con besciamella, prosciutto cotto e formaggio e poi condite in superficie con altra besciamella e abbrustolite in forno. Il croque madame, invece, è un toast farcito con prosciutto e formaggio poi cotto in padella con il burro. È caratteristico perchè viene servito con un uovo al tegamino come ultimo strato.

E il pain perdu?

Altra ricetta molto simile al french toast è il pain perdu, molto famoso in Francia e in alcuni paesi del nord Europa e conosciuto anche in Italia come ricetta della tradizione povera.
Si tratta di un french toast a tutti gli effetti, ma preparato con fette di pane comune, meglio se raffermo.
Le fette non vengono farcite, ma semplicemente bagnate con uova e latte e poi fritte con il burro.
È una ricetta del riciclo che può essere servita in ogni momento della giornata con un accompagnamento di frutta cotta come mele o pere o composte di ogni genere.
È un vero comfort food.

Ecco ora nel tutorial qualche idea per preparare dei deliziosi french toast per la vostra colazione.

Tellia: la pizza dell’anno è di Torino (e vale la fila)

Tellia: la pizza dell’anno è di Torino (e vale la fila)

Enrico Murdocco, giovane imprenditore e pizzaiolo, ha fatto successo proprio ora, sotto la pandemia. Perché la Pizza dell’anno 2021 premiata dal Gambero Rosso si mangia subito, ma è buona anche riscaldata e vuole restare popolare

La pizza al taglio è l’emblema del fast food all’italiana. Si scelgono un paio di pezzi al volo, breve riscaldamento in forno e si mangia su una panchina o persino camminando. Mentre a Roma la rivoluzione sulla pizza al taglio inizia dagli anni 90 per poi esplodere negli anni Duemila, a Torino nello stesso periodo dominavano le focaccerie liguri. Lo stile romano è arrivato timidamente solo negli ultimi anni, ma Tellia ne ha fatto una bandiera.

Alta, leggera, condita dopo

Pizza alta, ma leggera, come fosse sfogliata, con un crunch dovuto a una tostatura a puntino del fondo che lascia l’interno scioglievole. Queste sono le caratteristiche principali dell’impasto.
Come nella pizza gourmet ogni base viene cotta senza condimenti, giusto un filo d’olio o un cucchiaio di salsa di pomodoro se richiesta, affinché sia libera di svilupparsi in forno. Dopodiché la base viene condita o, meglio, impiattata con il topping che è stato studiato e preparato in precedenza. Come dice Enrico: «La libertà che dà il condire in questa maniera una pizza è la stessa che ha uno chef su un piatto, ogni ingrediente può avere la sua cottura specifica, solo che in questo caso il piatto si mangia».

Quanto è buona la pizza riscaldata

Una caratteristica che potrebbe sembrare limitante e invece è stata la forza di questo concept, proprio in quest’anno difficile, è che la pizza al taglio non può essere perfetta solo se mangiata subito. Ci sono giorni in cui una teglia sparisce in pochi minuti, ma altri in cui rimane esposta anche per qualche ora. Questa è una variabile importante per un pizzaiolo, poiché una consueta pizza di pizzeria, ad esempio, perde molto appeal in neanche un quarto d’ora. La pizza di Tellia, al contrario, rende al massimo scaldata a casa prima di essere gustata, seguendo i consigli di Enrico: «Quattro o cinque minuti in padella calda, con coperchio, senza olio o altro». Così si ottiene un prodotto che sembra appena sfornato, morbido e croccante, migliore di molte pizzerie da asporto. Ciò ha permesso a Tellia di attirare una clientela più variegata, poiché la gente che fa la fila alle cinque del pomeriggio, non è lì per la merenda, ma per la cena, e ne porta via per tutta la famiglia.

Pizza popolare

Enrico rivela di preferire il lievito di birra, l’uno percento del totale, per i suoi impasti. La complessità aromatica del lievito madre la sceglie solo per pizze bianche, senza topping, come per la focaccia di farro integrale con «olio super, sale affumicato e stop». Invece la maggior parte delle proposte di Tellia è formata da condimenti stratificati e ricchi. La pizza che lo descrive meglio, ci dice essere sicuramente la carbonara: «Una pizza estremamente tecnica, con la crema di uovo e pecorino cotta sotto vuoto ad esempio, ma anche popolare. Simbolo di romanità, ma anche delle sere in cui mia madre la preparava mentre aspettavamo mio fratello a tarda sera».

#croccantemorbidezza

Il menu è ricco di varietà, da proposte più rustiche come la porchetta, pecorino e cipolla caramellata, a topping più sfidanti, ma sempre deliziosi, come la Polpo, crema di mandorla e spinacino che ha vinto il premio Miglior Pizza 2021 di Gambero Rosso (da 8€). La missione per Enrico è rimanere comprensibili perché «se non sono comprensibile non valgo niente». E infatti la Margherita parte da 4€ e una teglietta 20*20 arriva a casa da 8€ con il servizio di delivery. Da assaggiare anche il Box romana con degustazione di Cacio e Pepe, Gricia e Amatriciana a 10€.

Enrico il pizza chef

Enrico Murdocco, classe 1991, entra nel mondo delle pizzerie lavorando il weekend mentre va ancora al liceo scientifico. Una volta diplomato e maggiorenne rileva la sua prima pizzeria da asporto. La storia di Enrico non è sicuramente comune, ma questo è solo il prologo. Dopo quattro anni di lavoro, Murdocco decide di volersi spingere in territori gastronomici nuovi e stimolanti. Riesce a entrare nella brigata di Michelangelo Mammoliti, proprio l’anno in cui prenderà la prima stella Michelin (adesso ne ha due), e apre la sua mente all’alta cucina e ai suoi metodi. Finita questa esperienza il ventiduenne Murdocco frequenta corsi con Bonci, da cui trae l’ispirazione per la pizza al taglio alla romana, poi con Renato Bosco e il suo Doppio Crunch, fino allo studio della pizza gourmet di Padoan e Prete. Dopo oltre cinque anni si sente preparato, ma capisce di non volere rivoluzionare la propria pizzeria d’asporto, ma invece vuole aprire un nuovo concept. Ad autunno 2019 nasce quindi Tellia, progetto frutto di tutte le conoscenze acquisite, a gennaio 2021 ha aperto la seconda sede.

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Testo a cura di Jacopo Giavara, e Margo Schachter

Anna in Casa: ricette e non solo: Bocconcini di pollo al limone

Anna in Casa: ricette e non solo: Bocconcini di pollo al limone
 

Uno dei motivi per cui arrivo a sera pronta per tuffarmi sul divano o direttamente sul letto, è quello di fare le scale di casa circa 100 volte al giorno. Dovrei essere abituata, ma non è così, non ho più vent’anni e le mie ginocchia risentono di età e acciacchi. Poi ammetto di non essere una persona che ama l’attività fisica, che sono tutt’altro che atletica e unendo tutti i fattori il risultato è quello appena detto.  Una piccola cosa però devo dirla, pur non amando ginnastica o attività impegnative, raramente prendo l’ascensore, indipendentemente da quanti piani devo affrontare…Insomma sono assolta? 

Tralasciando questo discorso, scorrendo alcune ricette del mio blog, ho ripescato un post di qualche tempo fa e mi è venuta voglia di preparare questi bocconcini di pollo con fettine sottilissime di limone leggermente salate in superficie. 

Ingredienti

1 petto di pollo intero
2 limoni
3 cucchiai di farina
3 cucchiai di vino bianco secco
sale
2 cucchiai di olio d’oliva
1 cucchiaio raso di burro

Procedimento

Pulire il petto di pollo da eventuali parti grasse presenti e dall’osso centrale. Tagliarlo a strisce spesse e poi a cubetti.
Da uno dei limoni, precedentemente lavati e asciugati; ricavare dalla scorza, con l’apposito attrezzo (o con un coltellino ben affilato) delle striscioline . Poi tagliare i limoni a metà e spremerne 3 delle 4 parti. Filtrare il succo per eliminare eventuali noccioli. Tagliare a fettine sottili il quarto di limone non spremuto e tenerle da parte.
Versare i cubetti di pollo in un sacchetto di plastica, aggiungere la farina e mescolare bene in modo che tutta la carne sia ben ricoperta.
In una padella scaldare il burro con l’olio e appena pronto, tuffarvi i bocconcini di carne, avendo cura di togliere la farina in eccesso.
Rosolare la carne da tutti i lati. Sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare.
Unire il succo di limone, mescolare bene e lasciare cuocere per circa 8-10 minuti, fino a cottura completa della carne.
Unire le scorzette e le fette di limone precedentemente preparati.

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