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Primavera: i fiori nel piatto. Un tripudio di odori e colori

Primavera: i fiori nel piatto. Un tripudio di odori e colori

I primi fiori sbocciano sui prati e sui rami ed è magia. La primavera esplode e incanta E allora: perché non metterla nel piatto?

L’equinozio di primavera, ovvero l’evento astronomico che segna l’inizio della primavera, quest’anno non sarà il 21 marzo bensì il 20. E per la precisione alle ore 22:58. Ma non sarà l’unico evento eccezionale della notte a cavallo fra il 20 e il 21: alle 2:43 il cielo sarà illuminato dalla Superluna di Primavera. Il nostro satellite si troverà molto vicino alla Terra e, là dove la notte e il cielo sereno lo permetteranno, lo spettacolo della grande Luna sarà un evento da non perdere.

Ma tornado con i piedi ben saldi a terra e annusando l’aria, si capisce che qualcosa a livello meteo è cambiato. Il tepore, il sole che tarda a tramontare, i primi alberi in fiore e il profumo che ci delizia il respiro sono tutti segni inequivocabili che la primavera è fra noi e la natura è di nuovo pronta a esplodere in tutto il suo fragoroso silenzio fatto di mille odori e colori.

E sono proprio i colori a portare nel piatto la stagione più bella, grazie ai fiori eduli, utilizzati sia come decoro sia per regalare piacevoli note aromatiche alle ricette.

Petali brinati.
Petali brinati.

Esistono più di 40 tipologie di fiori commestibili e i più semplici da reperire sono proprio quelli che nascono da odori, verdure e piante aromatiche. Via libera dunque a fiori di zucca, zucchina, basilico, rosmarino, aglio, aneto, borragine, finocchio, girasole, menta, ravanello, salvia e lavanda. Anche rose, garofani, fiori di camomilla, margherite, viole, lilla e gelsomino si possono mangiare, ma è bene utilizzarli nei piatti solo se li abbiamo coltivati noi senza aggiungere agenti chimici o acquistati in mercati e supermercati che ne specifichino la funzione.

E ora ecco una selezione di ricette con i fiori: insalate, uova, fiori di zucca farciti, carpacci…

Pollo All’arancia

Rosolare la pancetta a dadini in poco olio. Porre le cosce in pentola di coccio, unire la pancetta, il brandy, il vino, la cipolla tritata, le carote affettate, il mazzetto di odori, i chiodi di garofano pestati, il succo e la scorza di arancia grattugiata, sale e pepe e far marinare per 2 ore. Unire il brodo, chiudere e cuocere in forno a 170 gradi per 1 ora e mezzo.

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Coniglio Ripieno (5)

Pulite, lavate e asciugate il coniglio, sfregatelo abbondantemente con aglio, tagliate a pezzettini le frattaglie. Fate lessare i vermicelli in abbondante acqua bollente salata. Intanto, in un tegame, fate insaporire in 6 cucchiai d’olio il mazzetto di odori, mettete le frattaglie e cuocete velocemente. Togliete il mazzetto e unite il prezzemolo. Fuori dal fuoco condite con questo intingolo e col pecorino i vermicelli, scolati molto al dente; riempite, con la pasta, dalla parte del ventre, il coniglio salato e pepato, cucite l’apertura con filo bianco, salate e pepate anche l’esterno, ungetelo…

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