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Mugnoli, i “cavoli” da riscoprire. Con una ricetta da chef

La Cucina Italiana

La parte che si mangia è proprio il fiore, prima che si schiuda, insieme alle foglioline più piccole che sono attaccate. I gambi più grandi invece, quando si puliscono i mugnoli, vanno tagliati (ma se volete si possono recuperare con diverse ricette antispreco, così come si fa con i broccoli). Dopo averli puliti e lavati, i mugnoli sono pronti da cucinare, in tante ricette, anche ricercate.

Gegè Mangano e la cucina pugliese

Per questo abbiamo chiesto consiglio a uno chef pugliese che fa grande ricerca con i prodotti della propria regione, molti dei quali spesso poco conosciuti e dimenticati come i mugnoli: Gegè Mangano, patron di Casa Li Jalantuumene, boutique hotel e ristorante gourmet nel cuore di una piazza storica di Monte Sant’Angelo, borgo del Parco Nazionale del Gargano. Un posto molto noto nella provincia e non solo: Mangano arriva dal primo stellato di Puglia nonché l’unico ad ottenere due stelle Michelin in regione e cioè il Bacco di Barletta di Franco Ricatti (che, tra le altre cose, ora cura la cucina del ristorante degli Scamarcio ad Andria), e i suoi piatti sono lo specchio del territorio in cui vive. «Il Gargano ha laghi, foresta, montagna e mare. È una zona in cui, oltre al pesce, si mangia molto altro: salumi, formaggi, carni, legumi. Una cucina ricchissima», osserva il cuoco.

Come si cucinano i mugnoli

«Qui da noi a Foggia i mugnoli arrivano dall’entroterra salentino. Sono riuscito a trovarli al mercato Rosati, uno dei più bei mercati ortofrutticoli cittadini. Come prima ricetta ho pensato a un piatto dedicato al maestro Gualtiero Marchesi: l’ho chiamato Mille chicchi con salsa di mugnoli e foglia d’oro, in omaggio al suo celebre risotto», racconta chef Mangano. «Non di rado c’è chi li preferisce alle cime di rapa perché i mugnoli sono molto più dolci, e anche per questo sono molto versatili».

Le ricette con i Mugnoli di Gegè Mangano

Idee per provare? «Saltati in padella con tocchetti di salsiccia, o con il pesce, anche delle seppie semplicemente grigliate e poggiate sopra con qualche pomodorino: il sapore dolce-amaro dei mugnoli si sposa perfettamente. E poi con la pasta: da sempre l’abbinamento più amato con i mugnoli. Specie quella fresca, altra tipicità pugliese» conclude lo chef. Per provare, ci ha dato la ricetta delle orecchiette di grano arso con i mugnoli, come le fa nel suo ristorante, con l’olio peranzana (cultivar tipica del foggiano) e i pomodorini da penda, gli “appesi”.

La ricetta delle orecchiette di grano arso con olio peranzana e pomodorini appesi

Ingredienti per quattro persone

  • 600 g mugnoli
  • 300 g orecchiette di grano arso oppure quelle (classiche bianche di grano duro )
  • 2 filetti di acciughe
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 peperoncino q b
  • sale grosso q d
  • 100 g pomodorini appesi ( pomodorini invernali )
  • olio extravergine d’oliva peranzana

Ingredienti per le orecchiette di grano arso

  • 250 g di semola di grano duro
  • 100 g farina di grano arso
  • 100 g di acqua tiepida con un pizzico di sale

Per il procedimento seguite lo stesso delle orecchiette tradizionali.

Procedimento

  1. Pulite i mugnoli staccando le cimette e lavateli bene.
  2. Portate a bollore una pentola di acqua salata e versateci i mugnoli, facendoli cuocere per circa 7 minuti.
  3. Nella stessa pentola calate le orecchiette e lasciatele cuocere per altri 8 minuti.
  4. Nel frattempo versate l’olio in padella e fate rosolare l’aglio schiacciato.
  5. Aggiungete i filetti di acciuga, i pomodorini appesi tagliati in 4, un pizzico di peperoncino se piace.
  6. Scolate le orecchiette di grano arso cotte con i mugnoli e saltatele nella padella con i pomodorini e acciughe.
  7. Impiattate con un filo di olio extravergine d’oliva peranzana

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Come si fanno le orecchiette

Fare le orecchiette non è complicato ma c’è sicuramente bisogno di manualità ed esercizio. Se conoscete qualche pastaia pugliese approfittatene: la gestualità è un sapere preziosissimo. Alla ricetta delle orecchiette ci pensiamo noi: per 4 persone servono 300 g di semola rimacinata di grano duro, 150 g di acqua e sale qb. Versate la farina sulla spianatoia e formate una fontana, aggiungete sale e acqua tiepida, poca alla volta, quanto basta per ottenere un impasto liscio e sodo. Fate con la pasta dei cordoncini del diametro di 1 cm circa; tagliateli a pezzetti lunghi altrettanto, fateli rotolare sulla spianatoia «strascinateli», usando di piatto la parte non affilata di un coltello (in Puglia si usa il tradizionale sfèrre), rivoltateli poi sul pollice per ottenere le orecchiette. Allargate le orecchiette su un piano infarinato e lasciatele asciugare fino al momento di cuocerle.

Perché si chiamano orecchiette?

È esattamente come si può pensare: le orecchiette si chiamano così perché la loro forma tondeggiante e concava e la superficie rugosa, atta a trattenere meglio i sughi, ricorda molto la forma di un orecchio. Chi è pugliese lo sa: vengono prodotte in diverse dimensioni: piccole, piccolissime, medie e più grandi, tutto dipende dalla manualità della singola massaia.

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Orecchiette fredde gamberi e pomodori, LA ricetta estiva veloce

La Cucina Italiana

La ricetta di queste orecchiette fredde nasce da un’incredibile voglia di mare e profumo d’estate. Cosa di meglio dei gamberi e dei pomodori, i re della stagione? Ma non basta unirli in un piatto per creare la magia: il vero segreto sta nella lavorazione dei pomodori datterini che arricchiscono il piatto con una duplice consistenza. Nella ricetta di queste orecchiette fredde, infatti, li usiamo freschi, per esaltarne tutto il sapore naturale, e confit. Ma come, direte voi, accendere il forno i piena estate? Assolutamente no, è qui che sta la magia.

Pomodori confit in padella: facilissimi e veloci

La ricetta dei pomodori confit classica non è affatto difficile ma prevedere un passaggio in forno molto lungo. Dopo essere stati conditi, infatti, i pomodori vanno messi in forno a 140° per circa 2 ore. Non il massimo in estate. Come ovviare al problema? Preparandoli in padella: bastano 15 minuti e il gioco è fatto.

Orecchiette fredde gamberi, pomodori e maggiorana: la ricetta

Ingredienti per 2 persone

  • 300g di orecchiette fresche
  • 250g di gamberi sgusciati
  • 300 g di pomodori datterini
  • 5/6 rametti d maggiorana
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 spicchio d’aglio
  • un cucchiaio di vino bianco
  • sale
  • olio extravergine di oliva

Procedimento

  1. Per prima cosa, preparate i pomodori confit in padella: vi ci vorranno solo 15 minuti.
    Tagliate 150 g di pomodori datterini a metà nel senso della lunghezza. In una padella, mettete due giri di olio extravergine di oliva, spolverizzate un cucchiaio di zucchero su tutto il fondo della padella. Aggiungete le foglioline di un paio di rametti di maggiorana e uno spicchio d’aglio pulito e tagliato a metà. Mettete la padella sul fornello a fuoco medio. Ora poggiatevi sopra le metà di pomodori datterini con il taglio rivolto verso la padella e salateli. Fate cuocere per circa 15 minuti capovolgendoli a metà cottura circa. Toglieteli dal fuoco e lasciateli raffreddare.
  2. Fate bollire le orecchiette fresche in abbondante acqua salata: solitamente la cottura richiesta è di 4/5 minuti. Scolatele, conditele con olio extravergine e lasciatele raffreddare.
  3. Tagliate i restanti datterini in 4 parti. Conditeli con olio e sale e metteteli da parte.
  4. Sempre in una padella, fate saltare le code di gambero con un paio di giri di olio. Sfumate con uno spruzzo di vino bianco. Fate scottare appena e togliete dal fuoco.
  5. Unite tutti gli ingredienti alla pasta e mischiate bene. Finite con le restanti foglie di maggiorana. Servite a temperatura ambiente oppure lasciate raffreddare in frigorifero – coperta da pellicola trasparente – per almeno un’ora, e poi servite.

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