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Come cucinare la melagrana portafortuna

Come cucinare la melagrana portafortuna

Dalle gelatine ai maccheroni con ragù, 4 idee originali e 4 ricette sfiziose per portare in tavola il frutto di buon auspicio, la melagrana

Con 600 chicchi per frutto (si chiamano arilli), belli come rubini e molto salutari, è un portento per stare bene e per gioire a tavola. Avventuratevi in abbinamenti stimolanti e godete la freschezza di questo eterno simbolo di prosperità: la melagrana.

Come pulire la melagrana, ve lo spieghiamo qui sotto con un video della nostra Scuola di Cucina, non temete!

Il melograno o la melagrana? Ricordatevi che il melograno è la pianta, mentre la melagrana è il frutto.

4 idee originali con la melagrana

GELATINE

Ammollate 40 g di gelatina in fogli; scaldate 380 g di succo di melagrana, 20 g di succo di limone e 300 g di zucchero; al bollore togliete dal fuoco e scioglietevi la gelatina strizzata.
Versate in una piccola placchetta foderata di pellicola formando uno strato di 2-3 cm; mettete in frigo a rapprendere.
Tagliate poi la gelatina in cubetti di 2-3 cm. Ricopriteli con cocco grattugiato, zucchero di canna, un mix di polvere di cannella, zenzero e zucchero, oppure completateli con qualche fiocco di sale di Maldon.

ROCCHETTI DI CAPRINO AI PISTACCHI

Dividete 4 caprini vaccini (circa 380 g) in tre pezzi usando uno spago da cucina (in questo modo il taglio sarà più preciso) e rotolateli nella granella di pistacchio.
Disponeteli nel piatto di portata e completateli con i chicchi di melagrana.

SUCCO CON SCIROPPO ALL’ANICE

Portate sul fuoco 400 g di acqua con 300 g di zucchero e 4 stelle di anice stellato; fate bollire per 15-18 minuti. Lasciate raffreddare, poi filtrate.
Tritate finemente qualche fava di cacao.
Immergete il bordo superiore delle coppe nell’albume e poi nel trito di fave di cacao. Lasciate asciugare.
Versate per primo lo sciroppo all’anice e quindi il succo di melagrana, filtrandolo.

PIATTO DI SALUMI

Affettate sottilmente il salame e disponetelo nel piatto di portata con le fette di culatello. Accompagnate con tanti chicchi di melagrana.
La loro leggera acidità pulirà la bocca dalla sensazione di grassezza e la dolcezza creerà un piacevole contrasto con la sapidità dei salumi.

4 ricette con la melagrana

FILETTI DI SALMONE E DI RICCIOLA MARINATI

Impegno Facile
Tempo 25 minuti più 3 ore di marinatura
Senza glutine

INGREDIENTI PER 4 PERSONE
300 g filetto di ricciola senza pelle
300 g filetto di salmone senza pelle
200 g succo di melagrana
30 g aceto di lamponi
aneto – timo
insalata riccia
olio extravergine di oliva
sale – pepe di Sichuan

PROCEDIMENTO
Disponete i due filetti di pesce in una pirofila, unite un rametto di timo, bagnate con 100 g di succo di melagrana e con l’aceto di lamponi, salate e insaporite con un cucchiaino di grani di pepe di Sichuan pestati.
Sigillate con la pellicola e fate marinare in frigo per 3 ore.
Riducete 100 g di succo di melagrana sulla fiamma al minimo fino a ottenere uno sciroppo denso.
Sgocciolate i filetti di pesce e tagliateli a fettine; distribuiteli alternati nei piatti, unite qualche fogliolina di insalata riccia e di aneto, condite con un filo di olio e con la riduzione di succo di melagrana.

CALAMARI, SEPPIE E BACON CROCCANTE

Impegno Facile
Tempo 30 minuti

INGREDIENTI PER 6 PERSONE
500 g calamari puliti
500 g seppie pulite
180 g fettine di bacon
100 g olio di arachide
50 g chicchi di melagrana
1 tuorlo
spinaci novelli
olio extravergine di oliva
latte
sale

PROCEDIMENTO
Rosolate il bacon in una padella senza grassi fino a renderlo croccante, poi scolatelo su carta da cucina.
Arrostite le seppie in un velo di olio extravergine; dopo 1 minuto unite i calamari e cuocete per altri 2 minuti.

Per la maionese: Frullate 25 g di latte con i chicchi di melagrana, il tuorlo e un pizzico di sale, poi unite a filo l’olio di arachide e continuate a frullare fino a ottenere un’emulsione liscia e abbastanza densa.

Distribuite nei piatti la maionese, poi il bacon, le seppie, i calamari, foglie di spinaci e, a piacere, dadini di gelatina di melagrana (vedi ricetta precedente) oppure semplici chicchi.

MACCHERONI CON RAGU’

Impegno Facile
Tempo 30 minuti

INGREDIENTI PER 6 PERSONE
500 g pasta corta tipo maccheroni
500 g polpa di vitello a dadini
50 g burro
1 bustina di zafferano in polvere
verdure in dadolata (1 carota,
1 cipolla, 1 gambo di sedano)
vino bianco secco
Grana Padano Dop
timo – salvia – rosmarino
olio extravergine di oliva
melagrana
sale

PROCEDIMENTO:
Cuocete le verdure in dadolata in una casseruola con 2-3 cucchiai di olio e un mazzetto aromatico fatto con salvia, timo e rosmarino per 3-4 minuti.
Rosolate il vitello nel burro per 4-5 minuti, sfumate con mezzo bicchiere di vino e lasciate evaporare; trasferite la carne nella casseruola delle verdure rosolate e tenete tutto in caldo.
Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente salata profumata con lo zafferano, scolatela al dente e unitela al ragù.
Aggiungete 4-5 cucchiai di chicchi di melagrana, saltate tutto sulla fiamma vivace per meno di 1 minuto, mantecate con grana grattugiato e servite con chicchi di melagrana freschi.

CROSTATA CON CREMA COTTA E GELATINA

Impegno Medio
Tempo 1 ora e 40 minuti più 2 ore di riposo

INGREDIENTI PER 8 PERSONE

PER LA PASTA FROLLA
350 g farina 00
220 g burro
130 g zucchero a velo
100 g farina di mandorle
3 g lievito in polvere per dolci
1 uovo – 1 tuorlo
cannella in polvere – vaniglia
limone – sale

PER LA CREMA
400 g panna fresca
200 g latte
150 g zucchero semolato
8 tuorli – fava Tonka

PER LA GELATINA
160 g succo di melagrana
40 g zucchero semolato
4 g gelatina alimentare in fogli
chicchi di melagrana

PROCEDIMENTO
Per la pasta frolla:
Impastate il burro con lo zucchero a velo, un pizzico di sale, uno di cannella, i semi raschiati da un baccello di vaniglia e la scorza grattugiata di 1/2 limone; unite l’uovo e il tuorlo e per ultimi le farine e il lievito. Lavorate fino a ottenere un panetto sodo, avvolgetelo nella carta da forno e fatelo riposare in frigo per 1 ora.

Per la crema:
Mescolate il latte con la panna e portate a bollore. Sbattete i tuorli con lo zucchero, profumate con una grattugiata di fava Tonka, unite il latte e la panna e mescolate bene.

Per la crostata:
Stendete la pasta frolla e con essa foderate uno stampo (ø 22 cm, h 4 cm); bucherellate il fondo, coprite con un foglio di carta da forno, riempite con legumi secchi e infornate a 180 °C per 20 minuti. Sfornate, eliminate carta e legumi e cuocete per altri 3-4 minuti. Riempite la crostata con la crema e infornate ancora per 45 minuti. Infine fate raffreddare, quindi sformate con attenzione.

Per la gelatina:
Ammollate i fogli di gelatina in acqua fredda.
Portate sul fuoco 80 g di acqua con il succo di melagrana e lo zucchero; al primo bollore togliete, unite la gelatina strizzata e mescolate bene per farla sciogliere; lasciate intiepidire.
Versate la gelatina sulla torta e dopo qualche minuto unite i chicchi. Lasciate rapprendere del tutto prima di servire.

Venerdì 17: i cibi portafortuna

Ricetta Insalata di lenticchie e finocchi nelle mele

Come scongiurare la paura del venerdì 17? In cucina si può fare con peperoncino, aglio, sale, melagrana e lenticchie. Ecco perché e come cucinarli in tanti piatti

Venerdì 17, per qualcuno non può esserci combinazione peggiore. Scopriamo insieme i perché e (soprattutto) i rimedi in cucina così da trasformare questa giornata “sfortunata” in un’ottima scusa per imparare a cucinare piatti nuovi!

Perché il venerdì e il 17 portano sfortuna

Il venerdì 17 abbina due elementi considerati (solo in Italia e in altri paesi di origine greco-latina) negativi. Questo giorno della settimana, il venerdì, è associato nella religione cristiana alla morte di Gesù; mentre il numero 17 si ritiene portatore di disgrazie per diversi motivi: nell’Antico Testamento è il giorno del mese in cui avviene il diluvio universale («…nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno, eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo si aprirono», Genesi 7,11); per gli Antichi Greci era il numero tra il 16 e il 18 considerati perfetti; nell’Antica Roma l’anagramma della scritta VIXI (che si usava incidere sulle tombe), risulta XVII, ovvero 17.

Cibi (e ricette) per scongiurare la paura

Se soffrite di eptacaidecafobia, ovvero della paura del numero 17, e siete superstiziosi anche nei confronti del venerdì, i rimedi a questa nefasta giornata possono essere diversi. Noi ve ne offriamo uno legato alla cucina (ovviamente) ovvero portare in tavola tutti quei cibi considerati porta fortuna. Ecco quali sono.

Peperoncino

La sua forma e il suo colore sono associati al corno napoletano, considerato un oggetto di buon auspicio e prosperità (sempre che sia rosso e che sia fatto a mano). Appendete un mazzo di peperoncino a porte e a balconi per allontanare malelingue e guai oppure usatelo per fare una di queste ricette, dagli spaghetti aglio e olio a una torta al cioccolato fino all’amatriciana. Il peperoncino è anche ricchissimo di proprietà salutari.

Spaghetti triplo aglio, olio e peperoncino
Spaghetti triplo aglio, olio e peperoncino.

Aglio

Appeso alle porte si dice tenga lontano i vampiri perché purifica il sangue e lo rende meno gustoso per loro. A Napoli è usato per tenere lontano il malocchio: “Sciò sciò ciucciuvè, uocchio, maluocchio… funecelle all’uocchio… aglio, fravaglio, fattura ca nun quaglia, corne e bicorne, cape’e alice e cape d’aglio… diavulillo diavulillo, jesce a dint’o pertusillo… sciò sciò ciucciuvè… jatevenne, sciò sciò…”. L’aglio è anche protagonista in queste ricette (dalla zuppa a salse per accompagnare tanti piatti) e ha proprietà antiossidanti e antibatteriche.

Sale

Regalarlo è considerato un simbolo di amicizia e un augurio di fortuna, salute e prosperità. Al contrario si dice che rovesciare il sale porti sfortuna (ma in questo caso potete rimediare prendendone un pizzico e buttandolo alle vostre spalle). Che ne dite, per oggi, di preparare un branzino al sale?

Melagrana

Frutti considerati porta fortuna ma anche simboli di abbondanza. Senza contare che è buonissimo e che è anche un elisir di giovinezza. Ecco tante idee per utilizzarlo nei piatti e nelle insalate.

Frolla, gelatina di melagrana e meringa bruciata
Frolla, gelatina di melagrana e meringa bruciata.

Lenticchie

Si dice che mangiarle porti soldi, specialmente se si fa durante la notte di San Silvestro. Nel dubbio mangiamole, e non solo a Capodanno, cucinate così! La credenza deriva dall’antica tradizione romana di regalare una “scarsella”, una piccola borsa di pelle per conservare i denari, contenente lenticchie, con l’augurio che i piccoli legumi potessero trasformarsi in monete. Di sicuro le lenticchie portano salute perché sono ricche di proteine vegetali, fibre, vitamine e sali minerali.

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