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Primi piatti di pasta: i 10 preferiti dai lettori di LCI

Primi piatti di pasta: i 10 preferiti dai lettori di LCI

Gli italiani amano la pasta. E in particolare i lettori di La Cucina Italiana amano questi 10 primi piatti di pasta. Sono quelli che dall’inizio del 2023 a oggi avete cliccato – e cucinato – di più. Curiosi di scoprire quali sono? Ve lo diciamo tra pochissimo, ma prima qualche dato interessante su uno degli alimenti più amati in Italia e nel mondo.

Quanta pasta consumano gli italiani?

Nemmeno a dirlo, noi italiani siamo i più grandi consumatori di pasta. Secondo un’elaborazione di Unione Italiana Food su dati Istat in Italia ne consumiamo circa 23 chili annui pro capite. Ma ben oltre la metà della produzione nazionale di pasta è destinata all’estero (circa il 61%).

Nel 2022, infatti, sono state esportate nel mondo quasi 2,4 milioni di tonnellate di pasta italiana (+5,2% sul 2021) per un valore di 3,7 miliardi di euro (+31% sul 2021), in pratica oltre 78 milioni di porzioni di pasta italiana finiscono sulle tavole di tutto il mondo. L’Italia è il primo Paese produttore, e con 3,5 milioni di tonnellate precediamo Paesi ben più grandi come Usa e Turchia.

Quale pasta vi piace?

Un click dopo l’altro, avete contribuito a creare una classifica dei vostri piatti di pasta più amati. Ci sono tanti piatti della tradizione, segno che le ricette che evocano ricordi sono sempre le più apprezzate; ma spicca anche la ricetta gourmet di un grande nome della ristorazione italiana: i famosissimi Paccheri di Da Vittorio, ristorante 3 stelle Michelin di Brusaporto, della famiglia Cerea. Ma ora, pronti a scoprire quali sono i primi piatti di pasta che sono sul podio di questa classifica 2023?

Primi piatti di pasta: i 10 preferiti dai lettori di LCI

Al primo posto, come nella classifica delle 10 ricette più cucinate dai nostri lettori nel 2022 ci sono ancora – rullo di tamburi – i pizzoccheri! Anche nel 2023 i nostri pizzoccheri valtellinesi vi hanno del tutto conquistati, e in ogni stagione! Ci piace immaginarli nelle vostre case, filanti e fumanti come solo i veri pizzoccheri valtellinesi sanno essere.

Al secondo posto delle vostre ricette più amate, ecco invece comparire la pasta con le sarde alla siciliana, autentica bontà.

E al terzo posto? Sul gradino più basso del podio, ecco comparire i già citati paccheri di Da Vittorio.

Vasco Rossi e i suoi tortellini preferiti: storia e segreti

La Cucina Italiana

73 anni, 46 di carriera, 34 album leggendari e tante certezze granitiche che fanno sentire Vasco Rossi ancora più vicino, uno di noi. Su tutte il fatto che, nonostante la fama e il successo, il cantautore non abbia mai dimenticato da dove viene: resta quel ragazzo semplice e pieno di sogni di Zocca, il bel paesino tra l’Appenino modenese e quello bolognese dove c’è ancora la sua casa. Non è un mistero: i fan arrivano a migliaia per strappargli un selfie o una stretta di mano e Vasco non si tira mai indietro. È un rito, insieme alla visita quotidiana alla sua mamma ormai novantenne, e alle partite a briscola e tressette al Bar BiBap, in piazzetta. Ma forse non tutti sanno delle cene tenacemente emiliane del sabato sera che in estate, appena finito il tour, Vasco Rossi organizza ogni settimana con gli amici più stretti: quelli del «Club della Forchetta».

Vasco Rossi e i tortellini 

È il soprannome goliardico delle tavolate del Blasco all’Hotel Ristorante Panoramic, bell’albergo in mezzo al verde che da sessant’anni è di proprietà della famiglia Righetti, grandi amici del cantautore. C’è anche il loro zampino nella sua vita spericolata: fu Massimo Righetti, figlio del titolare Lorenzo, ad aiutarlo ad avere le licenze per lanciare il mitico «Punto Club» insieme all’amico Marco Gherardi. Era il locale da cui poi nacque Punto Radio, la prima radio libera italiana. Perché Vasco ha reso possibile (anche) questa rivoluzione.

Per i Righetti è sempre un onore ricordarlo, così come raccontare di queste cene d’estate diventate un piacevole rito. «Ogni sabato gli teniamo da parte una sala e gli proponiamo un menù a tema, ma c’è una costante: non devono mancare mai i tortellini alla crema di panna o, talvolta, con il brodo di gallina», dice Giovanna Bernardi, moglie di Massimo Righetti. È lei che mette le mani in pasta con la ricetta che le ha passato la signora Alberta Bertarini, sua suocera (oggi novantenne).

Foto Facebook Albergo Ristorante Panoramic

Dal Cilento a Dubai, gli indirizzi preferiti di chef Iaccarino

Dal Cilento a Dubai, gli indirizzi preferiti di chef Iaccarino

Ernesto Iaccarino, classe 1970, è lo chef del celebre locale Don Alfonso 1890 a Sant’Agata dei Due Golfi, sulla penisola sorrentina. Ernesto Iaccarino rappresenta la terza generazione del ristorante che, più di ogni altro, ha influenzato l’alta cucina italiana nel Mezzogiorno diventando il primo Tre Stelle Michelin della storia al Sud. Oggi, che ne detiene due, festeggia 50 anni dalla nascita, da quando nel 1973 i genitori Alfonso e Livia Iaccarino, aprivano il loro primo locale. Poi diventato anche boutique hotel. Per l’occasione la famiglia Iaccarino ha deciso di dedicare un anno sabbatico alla struttura, rinnovata negli esterni e interni ricostruiti con materiali naturali e votati al rispetto ambientale ed energetico, e alla nuova struttura di Punta Campanella, proprio nel cuore della tenuta. Questo anno di stop – riapertura prevista per marzo 2024 – trasformerà la villa dell’800 in un progetto di ospitalità legato al nuovo lusso e alla sostenibilità più autentica a livello ambientale, sociale e di governance per un nuovo concept abitativo. La volontà della famiglia è arrivare a fare turismo sostenibile e impegnarsi ancor di più nell’agricoltura biologica e rigenerativa. Il momento è propizio per raggiungere Ernesto al telefono, e per farci raccontare le sue estati, quella da bambino, quella da adulto e quella del cuore. Nel segno del buon cibo e delle culture locali.

In moto nel Cilento

«Il luogo di vacanza del cuore è per me Castellabate, (nel Cilento, in provincia di Salerno, ndr) avevo 14 anni e con la mia moto, feci filone a scuola con alcun amici», racconta ancora divertito lo chef. «Rapido sguardo sulla mappa e via in direzione sud partendo da Sorrento: Castellabate, in collina a due, trecento metri sul livello del mare, con mura fantastiche, un luogo magico; ci avremmo impiegato un’oretta, il tempo necessario per andare e tornare in tempo per l’ora di uscita dalla scuola e tornare a casa da bravi ragazzi». Ovviamente non prima di aver mangiato in loco, oggi una delle aree dalla tradizione culinaria più ricca di prelibatezze campane. Da quel momento Ernesto ci è sempre tornato: «Molti anni dopo fui felice di scoprire che gli attori Claudio Bisio e Alessandro Siani ci hanno anche girato un film, Benvenuti al Sud».

A Parigi nel tre stelle Michelin

La vacanza della memoria è quella quando «i genitori portarono mio fratello e io a Parigi a visitare tre stelle Michelin dell’epoca, ricordo la paternale prima di entrare minacciandoci che non ci saremmo comportati bene non ci avrebbero più portati. Siamo rimasti immobili mangiando tutto, ma il ricordo di quei sapori è ancora vivido, così come quello della mia prima giacca e cravatta per entrarci!» Ecco di quell’esperienza Ernesto è ancora grato ai suoi per avergli fatto scoprire «la bellezza del cibo sin da bambino».

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