Tag: primi piatti facili

17 buoni propositi sostenibili, raccontati dalla FAO

La Cucina Italiana

17 buoni propositi per l’anno nuovo? Ce li dice la FAO. Passate le festività natalizie, è il momento ideale per riflettere sui nostri comportamenti e le nostre abitudini, proponendoci di rendere il 2024 più sostenibile e inclusivo. E questo significa anche contribuire a realizzare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) allo scopo di costruire un futuro migliore per tutti.

La sostenibilità, intesa in senso ampio, abbraccia la necessità di garantire lavoro dignitoso, pari opportunità, salute, istruzione e una qualità di vita vibrante. Pertanto, iniziamo l’anno nuovo con l’obiettivo di coltivare un cambiamento positivo nei vari aspetti della nostra vita.

17 SDG uguale 17 buoni propositi per un 2024 sostenibile

Mettere gli altri al primo posto (SDG 1)

Dedichiamoci al volontariato presso cucine locali o rifugi per senzatetto. In questo modo contribuiamo a contrastare l’estrema povertà e assicuriamo che nessuno si senta escluso o dimenticato.

Attenzione al cibo! (SDG 2)

Riduciamo gli sprechi alimentari e scegliamo cibi locali, di stagione e sostenibili. Doniamo generosamente aiuti alimentari, contribuendo a contrastare la fame che affligge ancora milioni di persone in tutto il mondo.

Condurre uno stile di vita sano (SDG 3)

Introduciamo nella nostra dieta cibi nutrienti e abituiamoci a fare regolari esercizi fisici, perché fare ciò permette di promuovere la salute individuale e collettiva. Resistiamo all’impulso di eccessi alimentari, iniziando l’anno con buone abitudini.

Regalare o donare un libro (SDG 4)

Promuoviamo l’istruzione donando libri o materiale scolastico, contribuendo così a garantire un futuro migliore per i bambini e le comunità meno fortunate.

Sostenere le altre donne (SDG 5)

Celebriamo e sosteniamo le donne nella nostra vita, promuovendo l’uguaglianza di genere. In questo nuovo anno, incoraggiamo le donne a perseguire le proprie ambizioni e a essere leader nella comunità.

Ridurre il consumo di acqua (SDG 6)

Prendiamo coscienza dell’importanza dell’acqua e impegniamoci a ridurne lo spreco. Piccoli gesti come chiudere il rubinetto mentre laviamo i piatti fanno la differenza.

Ridurre il consumo di energia (SDG 7)

Utilizziamo lampadine a basso consumo energetico e prendiamo in seria considerazione l’idea di approvvigionarci da fonti energetiche rinnovabili. Spegniamo le luci quando non sono necessarie e valutiamo la possibilità di fare uso di pannelli solari.

Fare acquisti presso aziende socialmente responsabili (SDG 8)

Supportiamo aziende con reputazione di condizioni di lavoro etiche, promuovendo una crescita economica equa e sostenibile.

Siate innovativi (SDG 9)

Abbracciamo pratiche e tecnologie innovative, diffondendo la conoscenza di soluzioni sostenibili attraverso i social media.

Essere consapevoli delle disuguaglianze (SDG 10)

Informiamoci sulle disuguaglianze nella nostra comunità e affrontiamole partecipando a iniziative di volontariato e donazione.

Sostenere una città sostenibile (SDG 11)

Appoggiamo l’idea di città sostenibili, partecipando a iniziative locali e dialogando con i consigli comunali per una pianificazione urbana responsabile.

Adottare uno stile di vita a basso contenuto di rifiuti (SDG 12)

Ridurre, riutilizzare e riciclare diventano mantra quotidiani. Scegliamo prodotti a basso impatto ambientale e sosteniamo marchi responsabili.

Siate consapevoli del clima (SDG 13)

Rendiamo consapevoli le nostre scelte alimentari e di acquisto per ridurre l’impatto ambientale, abbassando così la nostra impronta di carbonio.

Mantenere puliti parchi e terreni (SDG 15)

Liberiamoci dei rifiuti in modo responsabile, evitando la contaminazione chimica di terreni e acqua.

Promuovere l’inclusione e il rispetto (SDG 16)

Approfondiamo la nostra conoscenza sulle diverse tradizioni religiose e le festività, promuovendo un mondo rispettoso delle differenze.

Condividere ciò che avete imparato (SDG 17)

Condividiamo la consapevolezza e sosteniamo iniziative locali per lo sviluppo sostenibile, contribuendo a diffondere la voce della comunità.

Questi buoni propositi non devono essere solo un impegno di gennaio, ma il punto di partenza per un anno intero di azioni positive. Lavoriamo insieme per un futuro sostenibile, alimentato dall’inclusione, dalla consapevolezza e dalla responsabilità verso il nostro pianeta e le generazioni future.

Fonte FAO

Perché una pizza può superare i 20 euro? Rispondono 3 pizzaioli

La Cucina Italiana

Perché una pizza può superare i 20 euro? Questa è la domanda.

Base acqua e farina, pomodoro, mozzarella, olio, basilico: questi gli ingredienti di una pizza Margherita. Non particolarmente costosi, certo, ma siamo sicuri che sia tutto qui e che il prezzo corretto per una pizza sia sotto i 10€ e, anzi, che non debba superare i 20€? Lo abbiamo chiesto a chi ha “osato” mettere in carta pizze che superano questa cifra, arrivando a costare anche 20€ e più. Pizze troppo care? No, nei casi che stiamo per illustrare il termine più corretto è “costoso”, nel senso che si paga un po’ di più, ma ci sono una serie di motivi che lo giustificano.

Non solo il costo degli ingredienti

Ivano Veccia, il pizzaiolo di via Veneto che ha “sfidato” Briatore con la pizza con il caviale Beluga.

Ricordate la famosa pizza con il Pata Negra di Briatore? La notizia fece scalpore, la pizza è tuttora venduta nel suo Crazy Pizza in via Veneto a 65€. Dirimpettaio del Crazy Pizza di Briatore, Ivano Veccia nel suo Allegrìo propone una pizza che raramente scende sotto i 20€, apprezzata anche dai foodie. «Altro che la pizza di Briatore, io ho messo in carta perfino una pizza a 300€ con caviale Beluga, oppure una a oltre 100€ con tartufo bianco. Certamente, se utilizzi certi tipi di ingredienti per condire, il prezzo deve essere adeguato alla materia prima» spiega il pizzaiolo. Che andando oltre gli ingredienti extralusso, fa l’esempio della sua Capricciosa, pizza pluripremiata, su cui la scelta degli ingredienti fa la differenza. «A cominciare dal prosciutto cotto da allevamento non intensivo, che è una scelta etica e di sostenibilità, passando per il carciofino, che è vero che prepariamo noi i vasetti in stagione, ma se calcolassi il costo umano sono sicuro che risulterebbe più economico acquistarli» dice il pizzaiolo originario di Ischia.

Servizio da stellato in pizzeria

Enzo Coccia nella sua pizzeria a Roma, dove diverse pizze sono over 20€.

alessandrafarinelli.com

Save the panettone: l’iniziativa antispreco

La Cucina Italiana

Torna “Save the Panettone”: l’idea di Too Good To Go per non farci sprecare tutti i panettoni, ma anche molti altri dolci tipici del Natale e prelibatezze salate, rimasti nei supermercati, e non solo, che sono ancora buonissimi. Un’iniziativa che funziona molto bene: lo scorso anno sono state “salvate” oltre 3.800 “Surprise Bag”, cioè le box che anche quest’anno potremo acquistare in pochi clic portandoci a casa, a prezzi bassissimi, tanta dolcezza.

Come funziona Save the Panettone

Funziona così: sulla app di Too Good to Go si cerca “Save the Panettone” o semplicemente “panettone”, e si sceglie il proprio negozio preferito tra gli oltre 600 che hanno aderito all’iniziativa, tra cui Carrefour Italia. A quel punto, come sempre si fa usando la app antispreco, si prenota la Surprise bag e si va a ritirare. Noi abbiamo provato, e con 3,99 euro abbiamo appena prenotato una bag in un supermercato vicino con dentro panettone gastrononomico, cioccolatini, pandoro. Con 20,99 euro (anziché 63) invece abbiamo prenotato una “Suprise Bag” in una gastronomia con dentro 36 tramezzini con cui abbiamo organizzato un aperitivo in compagnia last minute.

Il prezzo, in effetti, fa gola, specie considerato l’aumento generale dei prezzi di quest’anno, con specialità come pandoro e panettone aumentati rispettivamente del 9% e 10% (fonte: Osservatorio Nazionale Federconsumatori). Senza contare che è bello prolungare l’atmosfera del Natale con un piccolo gesto che fa bene al pianeta, e che ci educa a sprecare meno.

L’iniziativa di Too Good to Go

«Attraverso il ritorno della campagna Save The Panettone, anche quest’anno vogliamo incoraggiare un consumo più attento e l’adozione di buone pratiche per contrastare il più possibile lo spreco di cibo, in un periodo dell’anno nel quale questo si fa particolarmente sentire», commenta Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go. «L’iniziativa punta ad aiutare negozianti e consumatori a recuperare tutti quei prodotti alimentari legati a Natale, Capodanno ed Epifania che rischiano di essere gettati, anche se ancora in perfette condizioni».

Le ricette antispreco con panettone e pandoro

L’idea in più per gustare le prelibatezze natalizie fuori tempo? Usarle in cucina, per delle nuove ricette, una grande passione. Da un recente sondaggio realizzato da Too Good To Go e YouGov è infatti emerso che, tra le soluzioni adottate dagli italiani per evitare di gettar via il cibo avanzato dopo le feste, l’utilizzo di ricette anti-spreco è una pratica diffusa (43%). Per questo vi abbiamo proposto 15 ricette per riciclare il panettone dolci e salate, e tante altre ricette inedite e facilissime (inclusi i toast di panettone). Altre idee? Eccone due proposte da Too Good To Go:

La ricetta delle cassatine di panettone

Proudly powered by WordPress