Tag: primi piatti facili

Una lezione in live streaming con Carapelli

Una lezione in live streaming con Carapelli

Scopri i nuovi oli extravergine di oliva 100% italiani Carapelli.

QUANDO:

Giovedì 29 settembre 2020, dalle 18 alle 19.

DOVE:

In diretta streaming sul sito de La Cucina Italiana in compagnia dello chef Davide Brovelli.

PIANO DIDATTICO:

Pesce in trasparenza con Olio Nobile FOOI Carapelli
Tartare di fassona con Olio Oro Verde Carapelli

Per riservare il tuo posto, manda subito un’e-mail all’indirizzo eventi@lacucinaitaliana.it e attendi conferma. Affrettati, i posti sono limitati!

Qualche giorno prima dell’evento ti invieremo una mail con tutti i dettagli (lista della spesa e attrezzatura necessaria) per partecipare alla lezione e il link a cui collegarti.

Il Piemonte fra Albugnano e Castelnuovo Don Bosco

Il Piemonte fra Albugnano e Castelnuovo Don Bosco

Un weekend tutto piemontese tra vigne, gastronomia e una panchina gigante con vista su Castelnuovo Don Bosco

Il Piemonte è una regione ricca di luoghi e prodotti unici. Vi suggeriamo un itinerario per andare alla scoperta di una Doc molto particolare, una tappa a Cocconato per la famosa robiola e un indirizzo speciale per il fritto misto alla piemontese.

Albugnano, la terrazza del Monferrato e l’Associazione Albugnano 549

549 per l’altitudine della collina di Albugnano, che ha ispirato il nome dell’associazione che riunisce i produttori di questa particolare Doc di Alto Nebbiolo Monferrato, Doc conseguita nel 1997. 
L’Associazione dei produttori 549 nasce nel 2017 per promuovere l’identità enologica, storica e culturale del territorio di produzione dell’Albugnano Doc.
Associazione formata da 13 aziende agricole, tutte con sede tra Albugnano, Aramengo, Castelnuovo Don Bosco e Moncucco.

Castelnuovo Don Bosco, una visita alla Tenuta Tamburnin

Il paese di Castelnuovo è noto per aver dato i natali a san Giovanni Bosco e per la presenza del santuario dedicato al santo.
Dalla strada statale, prima di arrivare al bivio che porta alla Tenuta Tamburnin, si scorgono solo alcune decine degli alberi d’acacia che accompagnano gli ospiti verso la tenuta; pare che siano più di 150 in totale. In primavera una vera gioia per le api. Una volta imboccato questo imponente viale alberato resti affascinato, perché sembra non finire mai. È una strada davvero suggestiva e in questo inizio di autunno è ancora possibile organizzare un’escursione in due ruote, per chi è amante del genere. Le colline tra Castelnuovo Don Bosco e Albugnano regalano panorami mozzafiato.

Tenuta Tamburnin è il luogo ideale se state cercando un posticino romantico, una fuga dal caos della città: la sveglia con il canto del gallo e i passerotti appollaiati sulla finestra che cinguettano. 
La colazione nell’orangerie con vista sul giardino e su Castelnuovo Don Bosco, in questi giorni già immersa nella bruma autunnale, è una vera poesia.

Da Tamburnin potrete prenotare una degustazione di vini, tra cui anche l’Albugnano Doc (Nebbiolo 100%) che qui sviluppa profumi davvero particolari, tra frutti rossi maturi e spezie, con una bella mineralità. 

Interessate ed istruttiva la visita in cantina; per i futuri sposi la possibilità di affittare la location per il matrimonio.

Da non perdere la Big Bench n°38 che si trova proprio all’interno delle vigne della Tamburnin, con una bellissima vista su Castelnuovo Don Bosco e le sue colline. 

Le Big Bench sono un progetto di Chris Bangle e di sua moglie Catherine, iniziato nel 2010 con la prima Big Red Bench, la n° #1, installata a Clavesana, in provincia di Cuneo (paese di residenza dell’artista e della moglie). Da allora, in totale, sono state realizzate 117 panchine giganti per ammirare da punti altamente panoramici le bellezze del territorio.

Cocconato e la robiola Coconà

Cocconato è universalmente conosciuta per l’ottima Robiola Coconà (la robiola di Cocconato): un formaggio a pasta molle prodotto esclusivamente con latte vaccino intero, fermenti lattici, caglio e sale. È tra i prodotti selezionati dal PAT (Prodotti Agroalimentari Italiani). Pochi i caseifici in zona che la producono. Segnaliamo Caseificio Balzi, strada Foino Tabiella n°8, Cocconato (AT). Ad Asti per godere di formaggi e altre bontà enogastronomiche consigliamo anche Borgo Affinatori e Fucci Formaggi.

Il miglior fritto misto alla piemontese a due passi da Albugnano

Ristorante Conrado a Berzano di San Pietro (At) 

Uno di quei ristoranti con l’aria d’antan. Ricorda le trattorie degli anni 70 e 80, quando si usciva a pranzo la domenica con tutta la famiglia: menu infiniti, alle 15,30 ancora seduti a tavola a chiacchierare, i bambini a giocare nel cortile della piola. 
Il ristorante propone piatti della tradizione piemontese come l’insalata russa, il vitello tonnato o la battuta di Fassone (tra gli antipasti); tra i primi, gli agnolotti alla Cavour (agnolotti farciti con un misto di salsiccia, arrosto di vitello, cervella e verdure). E ovviamente il fritto misto alla piemontese, completo, tra proposte salate e dolci: caldo, fragrante, davvero imperdibile. Da accompagnare con un calice di Albugnano Doc.
Ristorante Conrado, via Roma, 12, Berzano di San Pietro (AT), telefono 347005 5768

Arrivano le arachidi 100% italiane

Arrivano le arachidi 100% italiane

Sono coltivate in Emilia Romagna e sono più piccole e più scure di quelle straniere: una produzione made in Italy dal seme allo scaffale

Fino a qualche giorno fa, se volevamo comprare delle arachidi, la scelta era praticamente obbligata verso un prodotto straniero: noccioline provenienti dall’Egitto o da Israele o dagli Stati Uniti, per esempio. Ora, invece, è stato annunciato il lancio sul mercato delle prime arachidi 100% italiane dal seme allo scaffale.

L’iniziativa

Si tratta di un’iniziativa di Coldiretti, Noberasco e SIS, Società Italiana Sementi, società del gruppo agroindustriale B.F., secondo i quali una filiera dell’arachide nazionale presenta un enorme potenziale di sviluppo e vedrà nei prossimi anni tutto il comparto impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere a una richiesta dei consumatori che si preannuncia di grande valore (gli acquisti di frutta secca sono raddoppiati negli ultimi dieci anni in Italia) e che potrebbe portare alla coltivazione di oltre trentamila ettari sul territorio nazionale.

Com’è l’arachide italiana

Più piccola, più scura e un con gusto particolare rispetto alle tipologie convenzionali, ma sempre ricca di proteine, il seme dell’arachide italiana viene depositato in campo nel mese di aprile, mentre il raccolto avviene verso la metà o fine settembre; la coltivazione dell’arachide necessita di terreni torbosi, di temperature elevate e di molte ore di luce, tutte caratteristiche che si sposano con il clima italiano. Proprio per queste caratteristiche la regione che ha visto maggiormente svilupparsi questa coltivazione è stata l’Emilia-Romagna e in particolar modo la zona del Ferrarese.

La rinascita di una filiera

In realtà quello dell’arachide italiana è un ritorno, la rinascita di una filiera abbandonata 50 anni fa perché non ritenuta conveniente e che invece ora consentirà la ripresa di un know-how, di una ricerca e di un segmento occupazionale di grande rilievo. Secondo i promotori dell’iniziativa c’è poi l’aspetto della sostenibilità e della salubrità dell’arachide italiana. I cosiddetti food miles – ovvero i km percorsi dal prodotto dal luogo di produzione al luogo di consumo – saranno quasi azzerati portando vantaggi importanti alla qualità del prodotto, al tempo e all’efficacia dell’essicazione, che in molti casi avverrà in impianti “in campo”. Proprio l’essiccazione – procedura fondamentale per la qualità del prodotto – è uno degli aspetti che saranno approfonditi e probabilmente posti al centro di future sperimentazioni.

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