Tag: primi piatti veloci e facili

Ricetta Carciofi ripieni con fonduta alla panna, la ricetta

Ricetta Carciofi ripieni con fonduta alla panna, la ricetta

Step 1

Amalgamate in una ciotola il pane e 100 g di parmigiano grattugiato, l’uovo e il prezzemolo tritato. Insaporite con uno spicchio di aglio finemente tritato e regolate di sale. Fate riposare il composto per 20 minuti.

Step 2

Mondate bene i carciofi, privandoli delle foglie esterne, fino ad arrivare al cuore.

Step 3

Pulite con un pelapatate i gambi e tagliateli a 7-8 cm dal cuore.

Step 4

Scavate i carciofi con un apposito scovolino, privandoli della barbetta interna.

Step 5

Poneteli in una capiente ciotola piena di acqua fredda, addizionata di succo di limone: in questo modo non si ossideranno e resteranno belli chiari.

Step 6

Riempite, dopo esservi inumiditi leggermente le mani, i carciofi con un cucchiaio di composto, partendo dalla calotta scavata al centro e allargandovi delicatamente al contorno, tra le foglie. Premete delicatamente il composto per compattarlo e non farlo uscire durante la cottura.

Step 7

Preparate un‘emulsione con 100 g di acqua e 100 g di olio e ponetela in una casseruola.

Step 8

Disponete i carciofi a testa in giù nella casseruola con l’emulsione, quindi copriteli con carta da forno, ritagliandola in modo che aderisca al perimetro interno della casseruola. Cuocete con il coperchio, a fiamma media, per 15-20 minuti.

Step 9

Spegnete, rimuovete delicatamente i carciofi e frullate il fondo di cottura.

Step 10

Scaldate la panna e, a fuoco spento, unite il restante parmigiano e amalgamate.

Step 11

Servite i carciofi con il loro fondo e, e la panna, con aglio arrostito a piacere.

Ricetta: Franco Cimini, Foto: Davide Maestri, Styling: Beatrice Prada

Allan Bay e l’elogio del mangiare con le mani: intervista

La Cucina Italiana

Giornalista gastronomico, storico, scrittore, Allan Bay ha appena messo nero su bianco in un libro ciò che in molti (se non tutti) pensiamo, ma che spesso non abbiamo il coraggio di dire. Almeno non in pubblico (perciò, figuriamoci di fare!). Ha ricordato che mangiare con le mani è uno dei grandi piaceri della vita, e come e perché dovremmo farlo ogni volta che possiamo, salvo rare e eccezioni che rendono impossibile l’utilizzo del pollice e dell’indice per toccare il cibo, annusarlo e portarlo alla bocca.

Si intitola Elogio del mangiare con le mani (Il Saggiatore): chiaro sin dal titolo, è un colto e divertente viaggio storico e antropologico che sdogana questo gesto così appagante che nei secoli le convenzioni sociali hanno fatto apparire “esotico”. Anzi – diciamolo pure – in certe circostanze un po’ maleducato.

Come scoprirete leggendolo, fino a poco tempo fa le forchette non esistevano nemmeno: sono arrivate sulle tavole della borghesia europea solo nell’800, dopo essere state inventate in Cina. Poi il galateo ha cominciato a dettare le regole limitando a una ristrettissima cerchia i cibi mangiabili senza le posate. Una faccenda, anche questa, rimasta tutta occidentale, considerato che c’è mezzo mondo – con tanti Paesi asiatici e africani a fare da capofila – che delle posate fa spesso e volentieri a meno. Allan Bay racconta anche questo e, per passare dalla teoria alla pratica, suggerisce man mano gustose ricette da «conlemanisti». O meglio, come spiega in questa intervista, «indicazioni», che di certo rendono ancora più piacevole la lettura del suo primo libro «personale».

Intervista a Allan Bay

Perché è un libro “personale”?
«Riguarda una mia passione che pochi dei miei amici, quelli veri, conoscono: mangiare con le mani, appunto. Ho scritto tanti libri, specie ricettari, che in quanto tali di base avevano un’oggettività. Questo libro è diverso proprio perché parla di me».

Cosa rende così piacevole mangiare con le mani?
«Da bambini si scopre il mondo – e quindi anche il cibo – anzitutto con il tatto e con l’olfatto, e questo contatto fisico con ciò che si mangia resta il massimo godimento. Però con il tempo si tende a privarsene perché crescendo insegnano che bisogna usare le posate: ci si rinchiude negli schemi. Lo scopo del libro è uscire fuori da questi schemi e sdoganare, quando possibile, questo grande piacere di mangiare con le mani».

In quanti vorrebbero farlo ma non hanno il coraggio di farlo o anche solo di dirlo?
«Non lo so. So però per certo che diversi dei miei amici amano mangiare con le mani e che in tanti usano le posate anche in casi in cui non ce ne sarebbe bisogno. Penso ad esempio a quanti mangiano la pizza con forchetta e coltello e agli sguardi attoniti dei pizzaioli mentre lo fanno. E poi a Napoli anche gli spaghetti una volta venivano mangiati con le mani: ricorda Totò?»

Lidia Bastianich ai The Taste Awards 2024: doppio successo

La Cucina Italiana

Lidia Bastianich ha appena finito di celebrare 25 anni di presenza in tv, da quando nel 1998 andava in onda con la prima puntata di Lidia’s Table, la popolarissima trasmissione tv sul canale pubblico americano PBS. Dopo sei serie televisive pubbliche, due Emmy e quattro James Beard Awards, Lidia Bastianich incassa un nuovo traguardo, la finalissima del The Taste Awards, arrivato alla 15ma edizione, per le trasmissioni Lidia’s Kitcken e Lidia Celebrates America. «Essere un professionista nella mia attività da più di cinquant’anni, è gratificante, ma ogni riconoscimento, premio che ricevo lungo il percorso, riaccende la mia passione e la mia gratitudine per una professione che amo. Quindi sono grata ed entusiasta di essere una dei finalisti ai The Taste Awards», racconta raggiunta al telefono. I Taste Awards sono considerati negli Stati Uniti come gli Oscar del cibo e degli stili di vita in generale, e da 15 anni vengono assegnati annualmente a creativi, produttori, conduttori e registi di programmi di cibo, moda, salute, viaggi e stili di vita trasmessi in televisione, nei film, nei video online, in streaming, in radio, nei podcast e anche nella fotografia.

La tavola come luogo dei sentimenti

Il nome della prima trasmissione, quella che l’ha resa famosa in tutti gli Stati Uniti, Lidia’s Table, ha un fondamento ben preciso. «Il tavolo in cucina è il posto più importante della casa. Lì ci nutriamo per vivere, ma ci nutriamo anche di sentimenti, amore, saggezza, condivisione, educazione…», aggiunge. Ed è infatti attorno al tavolo della sua cucina a Coney Island, New York, che Lidia ha insegnato a figli e nipoti a cucinare, come gli gnocchi, il piatto della memoria che conserva sempre con grande affetto. Lidia è anche testimonial del progetto I Racconti delle Radici, creato in collaborazione con il MAECI, e presentato recentemente alla Farnesina alla presenza dei Ministri Tajani e Lollobrigida durante il lancio dell’ottava edizione della SCIM – Settimana della Cucina Italiana nel Mondo 2023.

Il cibo come messaggio positivo

In una recente intervista, durante le celebrazioni del 25° anno di tv, Lidia Bastianich ha sottolineato l’importanza del cibo. «Penso che cucinare e mangiare insieme sia un potente antidoto ai disturbi culturali oltre che alimentari di oggi. Il cibo è un messaggio positivo, la sua preparazione ci unisce in un atto di cura e condivisione reciproca, che si tratti di famiglia o di amici. Anche i nemici potevano essere sconfitti cucinando e mangiando insieme. Significa capirsi a vicenda, comprendere e accettare le reciproche culture e augurarsi il benessere reciproco».

Le trasmissioni con cui Lidia è arriva in finale ai Taste Awards sono ben due: Lidia Celebrates America, dove la chef visita e cucina assieme a molte persone diverse – veterani, agricoltori, immigrati, immigrati – provando a entrare nelle loro vite e passioni in cucina. E Lidia’s Kitchen dove, invece, dispensa i suoi consigli e ricette dalla cucina di casa sua, a Long Island, nello stato di New York.

Lidia protagonista anche in Italia

Lidia è un volto noto anche in Italia. La maggioranza, forse, conosce di più il figlio Joe, per le diverse presenze in televisione come giudice di Masterchef Italia, oltre che a Pechino Express. Anche è stata giudice, con Bruno Barbieri e Alessandro Borghese, di Junior MasterChef Italia nel 2014 e 2015. Nel curriculum tv della Bastianich, tra le ultime apparizioni, anche Family Food Fight nel 2021, di cui è stata giudice insieme al figlio Joe e ad Antonino Cannavacciuolo. Si trattava del primo cooking show dove a sfidarsi ai fornelli non erano i singoli cuochi ma interi nuclei familiari, con un’età compresa tra i 16 e gli 80 anni.

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