Tag: ricetta regionale

Ricetta Farinata di ceci | La Cucina Italiana

Ricetta Farinata di ceci | La Cucina Italiana

La farinata di ceci è una di quelle preparazioni che attraversano l’Italia trasformandosi nella formulazione secondo la regione.  

In Liguria la farinata è tipica in forma di torta, si trova spesso nelle panetterie ed è preparata con una pastella che poi si cuoce nei forni in grandi teglie. In forma simile, con il nome di cecina o torta, si trova anche in Toscana, mentre in Sardegna si chiama fainè. A Livorno, si consuma anche dentro a un panino, il “cinque e cinque” proprio come in Sicilia, con il tipico pane e panelle: qui la farinata è fritta, un po’ come – e torniamo in Liguria – i bastoncini di “polentina” di ceci fritti, chiamati panissa, serviti come snack 
o aperitivo.  

Provate anche questi abbinamenti: Farinata di ceci, avocado, ravanelli e misticanza, Farinata di ceci con fave e zucchine, Panino con farinata di ceci e porri.

Come cucinare le puntarelle? Tutti i consigli e 20 ricette

La Cucina Italiana

Non sapete come cucinare le puntarelle e quindi rinunciate a priori a prepararle? Non fatevi scoraggiare, perché è facilissimo cucinare i germogli della cicoria catalogna.

Cosa sono le puntarelle

È una verdura a foglia, piuttosto amara, che appartiene alla famiglia delle cicorie. Quella spigata, più piccola e tenera, si trova soprattutto da novembre a marzo. Ortaggio poco utilizzato al Nord, è invece diffusissimo nel centro-sud d’Italia, soprattutto nel Lazio, dove è considerato un piatto tipico. All’aspetto le puntarelle si presentano come un cespo di foglie con tante cimette, dal colore verde, più chiaro verso la base, più intenso verso le punte delle foglie. Dal sapore lievemente amarognolo, sono spesso servite in insalata e accompagnate da una emulsione di olio e acciughe. Facili da preparare, richiedono soltanto un po’ di tempo per la pulitura.

Come si puliscono le puntarelle

Per pulirle è necessario tagliare alla base il cespo, liberare ogni cimetta dalle foglie e togliere la parte più dura dello stelo. A questo punto le puntarelle vanno tagliate a metà per il lungo e poi via via in striscioline più sottili. Le foglie non vanno buttate perché possono essere consumate cotte, come contorno o come ripieno per una torta salata.

Le puntarelle vanno lasciate a bagno nell’acqua fredda per un’ora prima di essere condite. Così diventeranno ricce e saranno più belle da servire.

Come si condiscono le puntarelle?

Le puntarelle a crudo si condiscono con olio, uno spicchio di aglio schiacciato, un cucchiaio di aceto e dei filetti d’acciuga: mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e con una forchetta amalgamate tutto, in modo da ottenere una salsa omogenea. Poi condite le puntarelle con la salsina ottenuta.

Puntarelle: proprietà e benefici

Le puntarelle sono un alimento dalle innumerevoli facoltà benefiche. Sono ricche di vitamina A, fosforo e calcio. Hanno un effetto depurativo e diuretico e sono indicate per una dieta disintossicante. Come molte verdure, se consumate crude mantengono inalterate tutte le loro proprietà nutritive. Il loro sapore amarognolo aiuta la digestione e contribuisce a stimolare la circolazione sanguigna.

Come si conservano le puntarelle

Le puntarelle si conservano in frigo, tagliate e pulite, per due o tre giorni. L’ideale sarebbe consumarle subito dopo l’acquisto per non far loro perdere la croccantezza tipica di questa verdura. Una volta condite meglio non conservarle: si ammorbidiscono e assumono tutto l’olio di condimento.

Come cucinare le puntarelle?

Non solo crude, condite con olio, aglio, aceto e acciughe. Le puntarelle si possono cucinare con notevoli risultati di gusto. Sfogliate la gallery per vedere le nostre ricette con le puntarelle.

e si celebra lo scudetto del Napoli! | La Cucina Italiana

La Cucina Italiana

Resta nella storia del calcio nazionale la data del 4 maggio 2023, il giorno perfetto per cucinare gli spaghetti alla Maradona. Perché oggi la squadra del Napoli vince il terzo scudetto e anche da lassù il Pibe de Oro ne sarebbe felicissimo!

Del resto, l’Italia era la sua seconda casa, non è poi così strano quindi che siano stati creati piatti a lui dedicati, proprio come gli spaghetti alla Maradona. Si tratta di una ricetta semplicissima ma che conquista al primo assaggio e che restituisce il ritratto del calciatore argentino, tra i più forti di tutti i tempi, bravo con il pallone e grande amante dei sapori autentici come solo i piatti a base di spaghetti sanno essere.

La storia degli spaghetti alla Maradona

Sembrerebbe che Diego Armando Maradona amasse alla follia questo piatto, che ordinava tutte le volte che andava al ristorante quando era in forza al Napoli, tra il 1984 e il 1991. I ristoratori partenopei conoscevano benissimo ormai questa sua debolezza e tutti coloro i quali lo vedevano entrare dall’ingresso sapevano benissimo che cosa avrebbe ordinato il Pibe de oro: i suoi spaghetti preferiti. Maradona era un buongustaio. Amava la pasta, amava i sapori semplici e forti. Ecco com’è nato questo piatto, che è una sorta di aglio, olio e peperoncino con, in aggiunta, del pane grattugiato fritto in abbondante olio extravergine di oliva.

Buoni e velocissimi

Val la pena provarli perché piacevano a Maradona, certo, ma anche perché sono incredibilmente veloci da preparare. Se amate la pasta aglio, olio e peperoncino non potete non provare questa sorta di versione “arricchita”, che proprio per la sua particolarità conquista davvero chiunque. Potete anche cucinarla nella versione senza peperoncino, adatta anche ai più piccoli: buono e nutriente, è un primo piatto che garantisce un ottimo carico di energia. Per renderlo ancor più gustoso, potrete sostituire il peperoncino con una manciata di Parmigiano reggiano.

Spaghetti alla Maradona: la ricetta

Per preparare questi spaghetti vi serviranno pochi ingredienti e poco tempo, come per la “cugina” aglio e olio.

Ingredienti (per 4 persone)

350 g di spaghetti
300 g di pane grattugiato
3 spicchi d’aglio
peperoncino fresco
prezzemolo (a piacere)
olio e sale

Procedimento

Mettete a bollire l’acqua in una grossa pentola. Salate, buttate gli spaghetti e attendete il tempo di cottura. Gli spaghetti dovranno essere al dente. Conservate un mestolo di acqua di cottura.
Nel frattempo, versate in una padella abbondante olio extravergine di oliva e accendete il fuoco. Prendete gli spicchi d’aglio, toglietegli la camicia e l’anima, tagliateli a fettine o tritateli, versateli nella padella e lasciateli imbiondire a fuoco medio.
Pulite il peperoncino fresco avendo cura di rimuovere tutti i semi e tagliatelo in pezzi grandi, aggiungete anche il peperoncino al soffritto di aglio.
in un ‘altra padella, fate friggere con abbondante olio extravergine il pane grattugiato: dovrà diventare bruno e bello croccante. Se non avete il pane grattugiato, potete fare la stessa cosa con del pane secco tagliato a pezzi piccoli.
Spegnete il fuoco e aggiungete ora un ciuffo di prezzemolo tritato al pane grattugiato. 
Scolate gli spaghetti, metteteli in padella con l’olio, l’aglio, il peperoncino tagliato grossolanamente e fateli risottare con un mestolo di acqua di cottura della pasta. Spegnete il fuoco, aggiungete metà del pane grattugiato agli spaghetti e mischiate bene. Impiattate guarnendo con il pane grattugiato fritto rimanente.

Proudly powered by WordPress