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Che fine ha fatto il gelato Malaga?

Che fine ha fatto il gelato Malaga?

Alla ricerca del gelato perduto, sparito dalle gelaterie dopo il successo degli anni 80, lo abbiamo ritrovato a Milano. Non in gelaterie, ma nella pasticceria di Fabrizio Barbato, L’Île Douce

«Il mio amore è nato a Malaga, il mio cuore resta a Malaga», cantava Fred Buscaglione. Il gelato Malaga invece è rimasto negli anni 80, quando spopolava nelle gelaterie insieme al variegato all’amarena e al gusto Puffo. Sono spariti tutti, soppiantati da caramelli salati e creme della nonna, cioccolati extra amari e gelati vegani. Un peccato ha pensato il pasticciere Fabrizio Barbato di Milano, anima di L’Île Douce e nominato Pasticciere emergente 2019 dalla guida del Gambero Rosso.

La vera storia del gelato Malaga

Il gelato Malaga prende il nome da un particolare tipo di uvetta passita, l’uva Malaga coltivata nella zona della città andalusa di Malaga. L’uvetta veniva lasciata a macerare nel vino Malaga, un vino dolce e aromatico prodotto nella stessa zona, e poi usata per preparare dei dolci tipici locali, memoria della dominazione araba. Il gelato Malaga dovrebbe venir preparato proprio con le uvette imbevute su una base di crema aromatizzata al vino stesso. Che cosa è vino Malaga? «L’ho cercato, ma è impossibile trovarlo», e infatti se il gelato Malaga è diventato un classico del gelato, o almeno lo era, il vino Malaga di alta qualità non è praticamente sopravvissuto alla conversione turistica della zona un tempo ricca di vigneti di Moscatel. Questo vino, che era popolarissimo al pari di Porto e Sherry nelle corti europee, oggi resiste giusto per la volontà di qualche produttore che ne vinifica delle bottiglie di qualità. Un po’ proprio come il gelato gusto Malaga.

Senza latte, tante uvette

«Io per farlo uso una base di zabaione aromatizzato al rum ambrato e alla vaniglia, quindi non una crema; è senza latte, come gli altri gelati che facciamo, a base acqua. Poi ci aggiungo uvetta australiana macerata nel marsala invecchiato». Il risultato è stupefacente, profumato, croccante e da masticare perché l’uvetta (tantissima) gli regala una texture importante. Non un gelato da leccare, ma da assaporare con il cucchiaino, molto diverso dalle memorie di oramai una trentina d’anni fa. «A me non me lo facevano manco mangiare da bambino», racconta Fabrizio, «perché avrebbe dovuto essere alcolico. In realtà erano solo basi con aromi artificiali». Ed è per questo che ha voluto rifarlo: un gelato pensato da un pasticciere, dove il primato va al gusto, più che alla cremosità, ideato per essere conservato in casa, quindi che dà il suo meglio a -19°C, la temperatura di un comunissimo freezer. No coni, no coppette, solo vaschette gelato da mangiare a casa.
Ma questa oltre l’estate del gelato gusto Malaga è ufficialmente anche quella dei pasticcieri che si sono messi a mantecare nelle Carpigiani.

Gelato Malaga, L’Île Douce, Milano.

dal risotto alla millefoglie, un formaggio super versatile!

dal risotto alla millefoglie, un formaggio super versatile!

Un ingrediente da tenere sempre in frigorifero perché possiamo prepararci tantissime ricette! Ecco qualche esempio

Formaggio di pasta molle di origine lombarda, lo stracchino, deve probabilmente il suo nome a una parola del dialetto locale: “stracch“,che vuol dire stanco e si riferisce alle mucche che tornavano “stanche” dal pascolo estivo e producevano poco latte. Per fare lo stracchino, infatti, di latte ne serve poco e la sua stagionatura è decisamente breve, venti-trenta giorni al massimo. Il suo sapore è delicato, e tra le proprietà nutritive – oltre al calcio – c’è anche una discreta quantità di fosforo.

Leggero ma non troppo

Dal punto di vista nutrizionale, lo stracchino fornisce un minore apporto calorico rispetto ai formaggi stagionati e, se consumato alle giuste quantità, può essere considerato anche adatto per le diete ipocaloriche. Bisogna però precisare che, vista la percentuale alta di grassi saturi nello stracchino, ci sono altri formaggi freschi più leggeri come la ricotta e il quark.

Come si usa in cucina

Lo stracchino si può utilizzare in cucina sia da solo, come formaggio da tavola o spalmato sul pane o sui crostini, sia in numerose ricette. Ottimo accostato a verdure dal sapore amarognolo, come il radicchio, i carciofi, la cicoria, questo formaggio è perfetto anche in combinazione con salumi o insaccati dal sapore intenso, come lo speck.

Le ricette con lo stracchino

Largamente usato per farcire le piadine e per preparare il risotto con le zucchine, lo stracchino si può usare in tantissimi piatti, persino dolci. Volete qualche esempio? Iniziamo questa carrellata con una deliziosa focaccia allo stracchino, una torta salata leggera fatta con il grano saraceno  e delle delicate lasagne fatte in casa. Oppure delle crespelle o delle sfogliatine. Perfetto da mixare alle verdure, è l’ingrediente segreto per preparare, ad esempio, degli involtini di verza o uno sformato di barbe di frate e carote, o ancora delle cipolle ripiene. E i dolci? Una classica cheesecake, una millefoglie con le pere piena di gusto e, persino, i baci di dama.

Scoprite ora nella gallery altre curiosità sullo stracchino

Panuozzo di Gragnano, il goloso panino della tradizione campana

Panuozzo di Gragnano, il goloso panino della tradizione campana

Il panuozzo di Gragnano è un panino tipico campano, caratterizzato dall’impasto della pizza, una farcitura ricca e una sorprendente lunghezza di 30 centimetri  

Quando si pensa alla Campania e alle sue specialità gastronomiche il pensiero va subito alla pizza napoletana, regina incontrastata dei piatti partenopei. Tra i tanti degni eredi della pizza classica, fatti con lo stesso impasto ma contraddistinti da forme e condimenti diversi, ce n’è uno davvero speciale, ovvero il panuozzo di Gragnano. Questa sorta di pizza-panino, simile al saltimbocca ma dalle dimensioni molto più grandi, il panuozzo è un prodotto tipico del comune di Gragnano (Napoli) dove è stato inventato agli inizi degli anni 80 nella storica Pizzeria Mascolo.

La storia del mitico “panino-pizza” di Gragnano

Sebbene la ricetta di questo panino, lunghissimo, soffice e goloso, sia stata imitata e replicata in molte pizzerie della Campania e perfino in altre zone d’Italia, il vero panuozzo, come abbiamo visto, è quello della Pizzeria Mascolo. La sua invenzione risale al 1982, anno in cui il pizzaiolo Giuseppe Mascolo ebbe l’intuizione di dare vita a questa originale alternativa alla pizza. Poi, di lì a poco, migliorata e brevettata. L’impasto della pizza viene modellato a forma di panino della lunghezza è di circa 25-30 centimetri, infornato per mezz’ora, poi riempito con un’abbondante farcia e infornato nuovamente per qualche minuto. Il risultato è un panino dall’impasto soffice e leggero e dal ripieno ricco, filante e irresistibile. Il panuozzo, una volta pronto, viene servito ai tavoli, tagliato eventualmente in due o quattro parti su richiesta, oppure ordinato per il take away, in versione street food. A rendere speciale il panino, però, non sono solo il formato e il procedimento di preparazione, ma anche e soprattutto gli ingredienti utilizzati, tutti locali e di primissima qualità.

Solo prodotti freschi, locali e genuini per il panuozzo autentico

Va detto innanzitutto che i gusti disponibili presso la Pizzeria Mascolo sono tanti e tutti personalizzabili. Fra i più amati ci sono quello “storico” con pancetta e mozzarella, ma anche quello classico con prosciutto e mozzarella, quello intramontabile con salsiccia e friarielli e il “Tommaso”, uno dei più gettonati, riempito con mozzarella, pancetta, funghi champignon e salsa piccante.

Quasi tutti i prodotti utilizzati sono eccellenze DOP e IGP dei Monti Lattari, e in particolare gli affettati, i latticini e le verdure. Fra gli altri ingredienti tipici e di qualità impiegati troviamo anche le farine per l’impasto e la nota acqua della falda acquifera locale, utilizzata pure per la produzione della pasta di Gragnano IGP.

Insomma, se volete provare una sfiziosa ed economica alternativa alla pizza, che abbia anche il pregio di essere una ricetta regionale di ottima qualità, il panuozzo di questa mitica pizzeria a gestione familiare potrebbe davvero fare al caso vostro.

Foto: Panuozzo di Gragnano Wikipedia.

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