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Addio a Bauli e Pernigotti, due lutti nella dolciaria italiana

A Verona, a 79 anni, è morto il «re del pandoro», e a Milano, a 98, il nipote del fondatore della famosa azienda di cioccolato

Due lutti, a distanza di poche ore, nell’imprenditoria dolciaria italiana: a Verona è morto Alberto Bauli, 79 anni, «re del pandoro», e a Milano il cavalier Stefano Pernigotti, 98, nipote del fondatore dell’azienda del cioccolato.

Alberto Bauli
Bauli, per più di 25 anni, è stato il presidente del gruppo dolciario fondato nel 1922 dal padre Ruggero, che ora ha sede a Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Con l’ingegnere Alberto Bauli, l’azienda di famiglia è diventata leader in Italia ed Europa nei dolci natalizi e pasquali, come pandoro, panettone e colombe, ma sempre più presente anche nel settore dei dolci continuativi (biscotti, merendine, brioches e cracker): nel 2006 la Bauli ha acquisito il biscottificio Doria, e nel 2009 ha rilevato da Nestlè i prodotti dei marchi Motta e Alemagna (spesso scherzava dicendo: «Il presidente del colosso svizzero pensava fossi andato a trovarlo per vendergli la nostra azienda»). Negli ultimi anni aveva avviato un ambizioso piano di crescita oltre frontiera, dove il gruppo genera ormai il 15% del suo giro d’affari. Nell’ultimo bilancio, il fatturato è arrivato vicino ai 500 milioni, con un conto economico in attivo per 11 milioni.

Stefano Pernigotti
Era stato il nonno a fondare l’azienda dolciaria di Novi Ligure, ma fu Stefano Pernigotti a trasformarla in uno dei marchi più importanti dell’industria dolciaria e del cioccolato, in un’azienda illuminata che metteva gli interessi della comunità e dei lavoratori davanti alla logica del profitto. Era appassionato di caccia e di sport, soprattutto di calcio: ai due figli Paolo e Lorenzo, che morirono prematuramente in un incidente stradale in Uruguay, nel 1980, aveva intitolato un torneo giovanile di calcio che, per tanti anni, è stato disputato a Novi Ligure. Nel 1995, Pernigotti cedette la proprietà dell’azienda ai siciliani Averna. Ma rimase sempre affezionato all’industria della sua famiglia e seguì il passaggio ai fratelli turchi Toksoz e tutte le vicissitudini e i problemi della Pernigotti. Viveva a Milano, ma sarà seppellito a Novi Ligure nella tomba di famiglia.

» Insalata di ceci gamberi e melone

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Innanzitutto cuocete i gamberetti in padella antiaderente con un filo d’olio e un po’ di sale (tip: volendo potete sfumarli con un po’ di cognac) per pochi minuti, quindi fateli raffreddare.

Nel frattempo prendete le vostre fette di melone, mondatele e tagliatele a cubetti.

Unite in un’insalatiera: i ceci (ben scolati), i gamberetti, il melone e i pomodorini lavati e tagliati in 4, e mescolate.

Aggiungete anche la rucola e condite con sale e olio: l’insalata di ceci gamberi e melone è pronta.

Ricerche frequenti:

» Salsa Caesar – Ricetta Salsa Caesar di Misya

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Mettete tutti gli ingredienti (se volete potete sostituire lo yogurt greco con 1 uovo) in una ciotola e frullate con il minipimer (potete anche usare un normale frullatore, potete sminuzzare le acciughe a mano e semplicemente mischiare tutti gli ingredienti con una forchetta o una spatola) fino ad ottenere una salsa omogenea.

Tutto qui: la salsa Caesar è già pronta, se avete tempo la potete lasciar riposare per 15-30 minuti in frigo, in modo da farla insaporire e assestare maggiormente, oppure potete usarla subito, a voi la scelta.

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