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Pancake senza lievito: la ricetta

La Cucina Italiana

Preparare dei pancake senza lievito alti e morbidi è possibile? Assolutamente sì. Se volete fare colazione con i pancake, ma avete finito il lievito per dolci, potete seguire due strade: sostituire il lievito in polvere con il bicarbonato oppure utilizzare le uova in modo intelligente. Entriamo subito nel dettaglio.

Pancake senza lievito: ricetta

Il segreto per preparare degli ottimi pancake senza lievito sono gli albumi, che vi aiuteranno ad ottenere una consistenza molto soffice. Il trucco è di montare gli albumi a neve ben ferma: per farlo correttamente, dovete innanzitutto utilizzare le uova a temperatura ambiente e poi separare perfettamente l’albume dal tuorlo, che gli impedirebbe di montare correttamente.

Ingredienti

  • 350 ml latte
  • 300 g farina
  • 3 uova
  • 1 cucchiaio di zucchero

Procedimento

  1. Setacciate in una ciotola la farina, alla quale potrete poi aggiungere un cucchiaio di zucchero.
  2. Separate gli albumi dai tuorli, assicurandovi che non resti alcuna traccia di tuorlo. Iniziate a montare gli albumi a velocità più bassa, aumentando man mano la velocità fino ad ottenere una consistenza spumosa e fermissima.
  3. Mescolate i tuorli con il latte aiutandovi con una frusta a mano e unite il composto agli ingredienti secchi, amalgamandoli in modo uniforme, evitando di creare grumi. Incorporate gli albumi montati a neve al composto, un po’ per volta, mescolando delicatamente con una spatola, dal basso verso l’alto, facendo attenzione a non farli smontare. Dovrete ottenere un impasto liscio e consistente.
  4. Ungete una padella antiaderente con una noce di burro e scaldatela. Versatevi un mestolo di pastella e cuocete sulla fiamma media per 40-50 secondi. Quando appariranno delle piccole bolle in superficie, sarà il momento di voltare i pancake e cuocerli per circa 20 secondi sull’altro lato. Non vi resta che scegliere come servirli: sciroppo d’acero o creme spalmabili?

Pancake: come sostituire il lievito

Per preparare i pancake senza lievito utilizzando al suo posto il bicarbonato, non basta semplicemente sostituire i due ingredienti. Da solo il bicarbonato non ha un potere lievitante, ma deve essere unito a un ingrediente acido. Utilizzando il succo di limone riuscirete ad innescare il processo di lievitazione. Per sostituire una classica bustina di lievito in polvere da 16 grammi, dovrete utilizzare 6 grammi di bicarbonato, che andranno mescolati alla farina, e 35 ml di succo di limone, da aggiungere invece alla parte liquida.

Pancake giapponesi

Infine, avete mai provato i pancake giapponesi? Guardate il nostro video tutorial per realizzarli.

Ricerche frequenti:

Verdure ripiene alla ligure: la ricetta originale 

Verdure ripiene alla ligure: la ricetta originale 

Le verdure ripiene alla ligure sono un piatto tipico amato da tutti. In Liguria sono chiamate anche “i ripieni” e possono essere un antipasto, un secondo o un piatto unico. Semplici da realizzare potete cucinarle anche il giorno prima e sono buone sia tiepide sia fredde tanto che spesso vengono consumate anche durante i picnic.

Si tratta anche di una ricetta antispreco che consente di smaltire gli avanzi in quanto per realizzare il ripieno delle verdure si utilizza anche la mollica di pane raffermo ammollata nel latte ed eventuali rimanenze di salumi disponibili nel frigo.

Verdure ripiene alla ligure: quali verdure utilizzare

Zucchine, cipolle e peperoni sono le verdure che tradizionalmente vengono utilizzate per fare i ripieni di verdure alla ligure. In alcuni casi si usano anche le melanzane e i pomodori. L’erba aromatica che invece non deve mai mancare nel ripieno è la maggiorana che in dialetto genovese si chiama “erba persa”.
Le verdure ripiene alla ligure devono essere cotte in forno e il segreto affinché siano morbide è scottarle in acqua bollente prima di farcirle.

Verdure ripiene alla ligure: la ricetta

Per fare a casa i ripieni di verdure alla ligure seguite la nostra ricetta. Se volete, in base ai vostri gusti e in base alle vostre disponibilità, potete apportare piccole variazioni agli ingredienti per il ripieno.

Ingredienti per 8 persone

  • 1 kg di zucchine
  • 1 kg di cipolle
  • 1 kg di peperoni
  • 300 g di mortadella
  • 200 g di parmigiano grattugiato
  • 200 g di mollica di pane raffermo
  • 200 g di pangrattato
  • 150 ml di latte
  • 70 g di funghi porcini secchi
  • 9 uova
  • 3 spicchi di aglio
  • maggiorana fresca qb
  • olio extravergine di oliva qb
  • sale qb

Il pollo alla Marengo in 2 ricette, tradizionale e moderna

La Cucina Italiana

Preparato il giorno dell’omonima battaglia, il pollo alla Marengo è diventato anch’esso una leggenda. Eccolo, in chiave meno «bellicosa» e più armoniosa, in ben due ricette di secondo piatto: tradizionale e moderna. Ma prima scopriamo la storia di questo leggendario piatto, che piace ancora oggi.

La storia del pollo alla Marengo

Napoleone non era un grande buongustaio, dedicava al cibo solo il tempo indispensabile, mangiava di fretta e mai prima delle battaglie. Era affamato, perciò, nel pomeriggio del 14 giugno 1800, dopo la più importante vittoria della sua vita, a Marengo. Un trionfo quasi insperato contro l’esercito austriaco, che riuscì a battere con un contrattacco reso possibile dall’arrivo del generale Desaix, con truppe fresche. Un momento cruciale nella storia d’Europa, che ha reso famosa la cittadina di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, e glorioso Napoleone. Che, finalmente tornato dai campi di combattimento, chiese al suo cuoco Dunand qualcosa da mangiare. Questi mandò i suoi cucinieri a cercare ingredienti nelle cascine vicine; non ebbe poi il tempo per pensare a un piatto ben congegnato con quello che gli portarono, e così mise insieme pollastro, pomodori, uova, funghi, gamberi di fiume, li spruzzò con limone e un po’ di Cognac, e presentò il suo piatto. Il successo fu immediato e definitivo: da allora quello che venne subito battezzato «pollo alla Marengo» diventò intoccabile.

Dunand provò in seguito a modificarne la ricetta, presentando versioni più congrue a Napoleone. Ma ogni tentativo fu mandato indietro: il generale, superstizioso, pretendeva che fosse sempre preparato nello stesso identico modo del giorno della battaglia. Non tutte le fonti concordano sulla «formula» originaria. Lo storico Massimo Alberini, per esempio, sostiene che fosse molto più semplice, solo pollo saltato con olio, vino bianco e prezzemolo: Artusi, per esempio, ne presenta una versione senza pomodori, gamberi e funghi, che sembrano essere aggiunte successive. Ma proprio come la battaglia di Marengo, anche questa ricetta ha un che di leggendario.

«…fu chiamato Pollo alla Marengo; e si dice che esso fu poi sempre nelle grazie di Napoleone, se non pel merito suo, ma perché gli rammentava quella gloriosa vittoria». PELLEGRINO ARTUSI

Due versioni tra tradizione e modernità

La proponiamo in una delle classiche versioni giunte fino a noi e in una rielaborazione più leggera e armoniosa: solo il petto del pollo, arrostito anziché in umido, accompagnato con una salsa preparata con una passata e le teste dei crostacei, a mo’ di bisque. Scegliamo gli scampi, simili per delicatezza ai gamberi di fiume, ma più facili da trovare, e lasciamo i funghi crudi. Il crostone con l’uovo fritto, invece, diventa un crostino appena spennellato di uovo, rosolato in padella.

Pollo alla Marengo – ricetta tradizionale

Ingredienti per 6 persone

  • 1,2 kg di petto di pollo
  • 500 g pomodori perini
  • 150 g funghi champignon puliti
  • 6 uova
  • 6 code di gambero farina
  • aglio
  • limone
  • pane casareccio
  • burro
  • prezzemolo tritato
  • vino bianco secco
  • sale
  • olio extravergine di oliva

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