Tag: Ricette Salmone

» Pasta fresca senza uova

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Disponete la farina a fontana in una ciotola, aggiungete il sale e iniziate a versare l’acqua calda al centro, gradualmente, impastando inizialmente con una forchetta.
Una volta messa tutta l’acqua, iniziate a impastare con le mani.
Impastate per almeno 5 minuti, ripiegando più volte l’impasto su se stesso.
Coprite il panetto con pellicola per alimenti e lasciate riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.

Riprendete il panello, ammorbiditelo velocemente se necessario, quindi dividetelo in 2 (o più) parti e iniziate a stenderlo con la macchinetta tirapasta.

Una volta ottenute le varie sfoglie, scegliete la forma che volete ottenere: io ho creato delle papardelle.

La pasta fresca senza uova è pronta: non vi resta che cuocerla e poi condirla a piacere. Di solito ci vogliono 6/8 minuti di cottura.

Un sacchetto di stoffa per la vita… plastic free!

Un sacchetto di stoffa per la vita... plastic free!

Ogni anno circa 100 milioni di tonnellate di plastica vengono disperse in Natura. Non è troppo tardi per ognuno di noi essere responsabili cominciando con l’utilizzo del sacchetto di stoffa… ma uno per la vita

Sono tanti, sono colorati, sono eco – per davvero? Scegliere di utilizzare un sacchetto di stoffa è spesso il primo gesto coscienzioso che facciamo per sentirci coinvolti nella battaglia all’inquinamento ambientale in direzione plastic free. Dall’architetto cosmopolita allo studente universitario fino alla casalinga di provincia, il sacchetto di stoffa è l’accessorio trasversale che mette d’accordo tutti nella battaglia contro la plastica. Eppure, forse c’è un dettaglio che sfugge: usarne uno per la vita.

Prima, i numeri

Quanta plastica hai usato oggi? Basta fare un veloce ripasso delle azioni di tutti i giorni per scoprire che il nostro quotidiano è segnato da oggetti che purtroppo resteranno ben a lungo dopo di noi – purtroppo. Il WWF ha diramato cifre spaventose: il 95% è la percentuale di plastica contenuta nei rifiuti del Mar Mediterraneo che soffoca habitat e specie; 1,25 milioni di frammenti per km2 è la concentrazione record di microplastiche nel Mare nostrum, quasi 4 volte superiori a quelle registrate nell’isola di plastica del Pacifico settentrionale; oltre il 90% dei danni provocati dai nostri rifiuti alla fauna selvatica è dovuto alla plastica; 134 sono le specie vittime di ingestione da plastica nel Mediterraneo (tra cui tutte le specie di tartaruga marina, che scambiano i sacchetti di plastica per prede); l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo; 2,1 sono i milioni di tonnellate di imballaggi di plastica consumati ogni anno dagli italiani.

Con questi numeri degni del peggior film horror, l’associazione ambientalista ha lanciato una petizione a livello mondiale per richiedere con urgenza un trattato internazionale per fermare l’inquinamento da plastica. Dopo che l’Ue ha sottoscritto l’addio ai monouso entro il 2021, la richiesta è diretta ai governi del mondo di stipulare un Global Deal giuridicamente vincolante con l’obiettivo di bloccare la dispersione di plastica in natura entro il 2030.

Forse non tutti sanno che…

Tenendo a mente i numeri snocciolati da WWF, un nostro intervento è più che auspicabile. Il famigerato sacchetto di plastica brevettato nel 1965 da un ingegnere svedese è stato vietato in Italia a partire dal 2011 a favore della versione biodegradabile. Nell’ultimo decennio, il sacchetto di stoffa è entrato nell’uso comune come soluzione pratica ecosostenibile, diventando l’accessorio smart da tenere in borsa quando si va a fare la spesa oppure da impiegare per l’ordine casalingo nell’armadio come nella dispensa fino ad essere l’omaggio preferito di attività commerciali o aziende grandi e piccole. Ma…

Fate mente locale: quante shopper di stoffa avete a casa? La probabilità di averne accumulato un numero da collezionista è molto alta. Pensate solo alla popolazione italiana, che per il 2019 è stata stimata dall’Istat intorno ai 60 milioni di abitanti. Con un veloce calcolo ipotetico, il numero di sacchetti di stoffa è decisamente alto. Il punto sta nell’impatto ambientale necessario alla sua produzione, che l’agenzia britannica per la protezione dell’ambiente (Uk Environment Agency, o Ukea) aveva calcolato essere comunque superiore a quello di un sacchetto in polietilene ad alta densità. Il lato positivo innegabile è che il sacchetto in tessuto è comunque riutilizzabile, anche se per compensare l’impatto ambientale deve essere riutilizzato per più di 130 volte. In pratica, per rendere veramente ecologica la scelta del sacchetto di stoffa è necessario utilizzarlo per un anno e mezzo almeno una volta alla settimana. Quindi, se vogliamo realmente aiutare l’ambiente, è importante utilizzare un solo sacchetto di stoffa senza accumulare.

Scelta intelligente

Altro elemento da non sottovalutare è il materiale con cui è fatto il sacchetto di stoffa. Bisogna tenere a mente nella scelta che i tessuti ecosostenibili o ecocompatibili sono di origine animale, derivati da fibre organiche o di origine animale come la lana, il cotone, la seta, la juta, ad esempio – anche il latte! Non solo la loro origine è importante verificare, ma anche il processo produttivo dev’essere a basso impatto ambientale, naturalmente. Occhio anche alla stampa e alla tintura, che non devono contenere assolutamente petrolio o  derivati chimici. Insomma, la scelta del sacchetto di stoffa dev’essere fatta con attenzione per essere realmente d’aiuto al Pianeta.

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Cover da Esturirafi

» Salatini – Ricetta Salatini di Misya

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Versate tutti gli ingredienti insieme in una ciotola e amalgamare fino ad ottenere un panetto omogeneo.
Coprite con pellicola per alimenti e fate riposare per 15 minuti a temperatura ambiente.

Riprendete l’impasto, stendetelo, su un piano leggermente infarinato, in una sfoglia alta circa 2-3 mm.
Con una formina, ricavate i dischetti, bucherellatene delicatamente la superficie con uno stuzzicadenti o una forchetta e spennellateli con l’emulsione preparata mescolando rapidamente insieme acqua, olio e sale.

Infornate in forno ventilato preriscaldato a 180°C e cuocete per 15-20 minuti circa.

I salatini sono pronti: lasciateli raffreddare prima di servirli.

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