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La slitta con le luci al neon

La slitta con le luci al neon

I racconti sotto l’albero. Tutti abbiamo un ricordo segreto delle feste di quando eravamo bambini. C’è anche chi ha visto per davvero Babbo Natale su una slitta luminosa! Per voi uno dei racconti della nostra redazione tratti dal numero di dicembre

Le renne sul punto di spiccare il salto verso il cielo, Babbo Natale vestito di rosso e, dietro di lui, un gran carico di pacchi e sacchi.
La slitta era ferma sul grande terrazzo della casa di fronte e io non la perdevo d’occhio. Con il naso schiacciato contro il vetro della finestra, il fiato creava aloni che sfuocavano tutto. Avevo quattro anni e pensavo che i bambini di quella casa dovevano essere stati davvero bravi per ricevere quella marea di regali.
Passavano i giorni, ma la slitta di Babbo Natale era sempre ferma lì. Mi alzavo in punta di piedi e allungavo il collo per cercare di scorgere tra tutte quelle luci se ci fossero dei pacchetti per me, ma la slitta non si spostava di un centimetro.
Era arrivata la sera della Vigilia e avevo perso ogni speranza. Ho bevuto il latte e mangiato i biscotti destinati alle renne, pensando che tanto si dovevano essere ben rifocillate nella casa di fronte. Poi sono andata sconsolata a dormire. Ma, sorpresa, la mattina di Natale ho trovato decine di pacchetti colorati sotto l’albero. Ero sicura di averne scorti almeno un paio sulla slitta, nonostante la distanza. Era cominciato il momento più bello dell’anno: scartare i regali e giocare per tutta la mattina, in attesa di assaggiare l’insalata russa di mia mamma, che non è mai mancata sulla nostra tavola della festa, ma soprattutto il panettone sommerso di crema.

Ricetta Tagliolini burro e cime di rapa

Ricetta Tagliolini burro e cime di rapa
  • 200 g semola integrale rimacinata di grano duro
  • 200 g farina 00
  • 5 g olio extravergine di oliva
  • 3 uova
  • aceto bianco
  • 80 g burro
  • 80 g cipolla pulita a fettine
  • 85 g vino bianco
  • 40 g aceto bianco
  • 4 acciughe
  • sale
  • peperoncino

PER LA PASTA
Impastate farina e semola con le uova, poi aggiungete l’olio e un goccio di aceto. Lavorate il composto fino a quando, da una consistenza sabbiosa, si compattaterà in un panetto. Sigillatelo con la pellicola e fatelo riposare in frigo per almeno 1 ora.

PER IL BURRO ACIDO
Affettate la cipolla e cuocetela in una piccola casseruola con il vino, l’aceto e le acciughe per circa 10 minuti, finché le fettine non saranno trasparenti. Aggiungete il burro e lasciatelo sciogliere fuori dal fuoco, quindi filtratelo passandolo a un colino fine. Lasciatelo raffreddare. Alla fine insaporite con sale e peperoncino.

PER LE CIME DI RAPA
Essiccate 8 foglie di cime di rapa in forno a 60 °C per 1 ora o nel microonde tra due fogli di pellicola per 3 minuti al massimo della potenza. Frullatele poi riducendole in una polvere fine.

PER I TAGLIOLINI
Stendete la pasta in sfoglie di 2 mm di spessore e passatele alla chitarra, ottenendo i tagliolini. Cuoceteli in acqua salata per circa 3 minuti e mantecateli con il burro acido. Completate con la polvere di cima di rapa.

Anna in Casa: ricette e non solo: Pandoro

Anna in Casa: ricette e non solo: Pandoro

                                               

Con questo chiudo per il 2020 la produzione di pandoro. 

Mi mancano ancora due panettoni dolci e due panettoni gastronomici poi ho finito.

Ho provato una nuova ricetta e ho seguito i consigli di chi prima di me ha pubblicato quella del Maestro Giorilli, un grazie va a Fables de Sucre. 

Ingredienti

per un pandoro da 1 kg 

              o due da 500 g

per il primo impasto

80 g di lievito madre 

315 g di farina 350W (io Mulino dalla Giovanna per panettone)

260 g di uova (circa 6 uova)

95 g di zucchero semolato

110 g di burro morbido (io quello bavarese)

per il secondo impasto

tutto il primo impasto

55 g di farina 350W (io Mulino dalla Giovanna per panettone)

5 g di sale

55 g di tuorli (circa 4)

20 ml di panna fresca

4 g di malto (se non lo avete mettete il miele)

per l’emulsione

120 g di burro morbido

55 g di zucchero

25 g di cioccolato bianco 

         (non ho trovato il burro di cacao previsto in ricetta)

10 g di miele di acacia

semi di una bacca di vaniglia

Prima di cominciare, leggere la ricetta in modo da sapere in anticipo come e quando iniziare la preparazione. 

Per la ricetta del pandoro è necessario che il lievito madre sia molto in forza e rinfrescato per tre volte il giorno dell’utilizzo, con ultimo rinfresco fatto almeno tre ore prima dell’inizio della preparazione.

Io ho portato il mio lievito bene in forza rinfrescandolo i 3 giorni precedenti, due volte al giorno.

Per i rinfreschi del vostro lievito madre è meglio utilizzare la farina che poi utilizzerete per preparare il pandoro.

la sera prima dei rinfreschi consecutivi, fare un rinfresco con il doppio della farina:  lievito: 50g lievito madre, 100 g farina per panettoni, 50 ml acqua e lasciare tutta notte a temperatura ambiente.

Il giorno dopo procedere con i rinfreschi consecutivi.

. ore 08:00 primo rinfresco lievito: 60g lievito madre, 60 g farina per panettoni, 30 ml acqua

   . ore 12:00 secondo rinfresco lievito: 80g lievito madre, 80 g farina per panettoni, 40 ml acqua

   . ore 16:00 terzo rinfresco lievito: 150g lievito madre, 150 g farina per panettoni, 75 ml acqua

   . ore 20:00 inizio primo impasto.

 Per la lavorazione sarà necessaria un’impastatrice, un piano di lavoro che non sia di legno ( io ultimamente sto utilizzando un piano in polipropilene), un termometro da cucina, 1 stampo da pandoro da 1 kg o due stampi da 500 g e un spatola. 

-La pezzatura dell’impasto crudo sarà del 10% in più del peso da ottenere da cotto:

                    per lo stampo da 1 kg l’impasto prima della cottura sarà di 1100 g

                    per lo stampo da 750 g l’impasto prima della cottura sarà di 825 g

Per la cottura scaldare il forno a 150°C statico per 50-55 minuti. In ogni caso il pandoro deve avere una temperatura di 94°C misurata al cuore, solo allora potrà essere tolto dal forno.

– Il giorno di lavorazione del primo impasto, preparare l’emulsione. 

Procedimento

Primo impasto

Nella ciotola della planetaria versare la farina, il lievito madre fatto a pezzetti e circa 1/2 delle uova precedentemente sbattute. Con l’inserto gancio iniziare la lavorazione dell’impasto fino a che non sia liscio ed omogeneo. Poco per volta unire all’impasto il resto delle uova aspettando ad aggiungere il successivo fino a quando il precedente non sia completamente assorbito. Una volta assorbite le uova completamente, unire lo zucchero poco per volta e successivamente a più riprese il burro. Prestare attenzione a non lavorare troppo l’impasto o comunque a non scaldarlo troppo (non superare i 26°C, eventualmente porre l’impasto in frigorifero per una decina di minuti prima di continuare).

L’impasto finale dovrà essere omogeneo. elastico, liscio e setoso.

Trasferire l’impasto sul piano e pirlarlo con un tarocco (non aggiungere farina).

Successivamente adagiarlo in un contenitore abbastanza grande da contenere il triplo del volume una volta lievitato. Per essere sicuri della lievitazione potete togliere un pezzo di impasto e porlo in un bicchiere che possa contenere tre volte il suo volume, segnate con un pennarello l’altezza dell’impasto all’inizio e alla fine della lievitazione. 

Coprire il contenitore con un foglio di pellicola trasparente e mettere a lievitare per 10-12 ore il contenitore a temperatura costante (circa 25°C), io in forno senza luce per tutta la notte. Se trascorso il tempo dato l’impasto non fosse triplicato, lasciare ancora lievitare; accelerare i tempi comprometterà l’impasto successivo e il risultato finale del prodotto.

Preparazione dell’emulsione

In una ciotola mettere tutti gli ingredienti, compreso il cioccolato bianco precedentemente sciolto e lasciato intiepidire. Con un frullino montare il tutto fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea.

Coprire con pellicola trasparente e lasciare a temperatura ambiente fino al momento dell’utilizzo.

Secondo impasto

Ad impasto lievitato, sgonfiarlo e metterlo in frigorifero per 40 minuti.

Nel frattempo preparare pesati tutti gli ingredienti necessari.

Trascorso il tempo di raffreddamento, nella ciotola della planetaria mettete metà del primo impasto, la farina e il malto. iniziare a lavorare l’impasto a bassa velocità poi potrete alzarla, e amalgamare bene gli ingredienti. Ottenuto un composto liscio unire l’altra metà del primo impasto e il sale. Ad impasto incordato, aggiungere il 3 volte i tuorli fino a completo assorbimento. 

Prima di aggiungere in tre volte e senza mai perdere l’incordatura, l’emulsione dobbiamo avere un impasto liscio ed elastico. Infine unire in due volte la panna.

A questo punto togliere l’impasto dalla ciotola della planetaria e adagiarlo in un contenitore coperto da pellicola per 30 minuti a 28°C circa,

Successivamente ribaltare l’impasto sul piano di lavoro e lasciarlo puntare all’aria per circa 15 minuti.

Nel frattempo imburrare molto bene lo stampo .

Trascorso il tempo della puntatura pesare l’impasto in base allo stampo scelto (1100 g per lo stampo da 1 kg oppure 825 g per gli stampi da 500 g), formare un panetto pirlandolo nuovamente e rimettere a puntare per altri 20 minuti.

Dopo il tempo di puntatura, nuovamente pirlare l’impasto, formare un panetto e riporlo nello stampocon la parte liscia che appoggia sul fondo dello stampo e la parte di chiusura  verso l’alto.

Coprire lo stampo con pellicola trasparente e porre a lievitare fino a quando  l’impasto raggiunge i due cm dal bordo dello stampo.

Scaldare il forno a150°C statico e nel frattempo scoprire lo stampo e lasciare all’aria l’impasto, per lasciare formare una sottile pellicina.

Prima di infornare, per evitare bolle, con uno stecchino delicatamente praticare dei piccoli fori sopra la cupola del pandoro. 

Infornare il pandoro e cuocere per 50-55 minuti, tenendo conto che gli ultimi 10 minuti di cottura andranno fatti con lo sportello del forno leggermente aperto: io ho preparato con l’alluminio una pallina che tenesso lo sportello aperto di pochi mm.

Se notate che la cupola si scurisce troppo, coprire con un foglio di alluminio.

Il pandoro è cotto quando raggiunge la temperatura di 94°C al cuore (infilate il termometro nel pandoro puntando la sonda verso il centro).

A cottura ultimata, non togliere il pandoro dallo stampo ma lasciare raffreddare completamente il dolce prima di farlo.

a raffreddamento avvenuto, capovolgere lo stampo e sformare il pandoro.

e sformare il pandoro.

Prima di conservarlo, nebulizzare l’interno del sacchetto con alcool puro alimentare (95°) per evitare l’invecchiamento precoce del prodotto ed eventuali muffe.

Il pandoro così conservato durerà anche fino a 50-60 gg.

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