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Il cantante Albe giudice di un premio «pane e salame» | La Cucina Italiana

Il cantante Albe giudice di un premio «pane e salame»
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Albe giudice di un premio “pane e salame”? Certo, accade anche questo se il salame è uno dei più storici e amati d’Italia: il Negronetto. Una merenda salata “tascabile” (appena 14 cm), nata nel 1931 dalla fantasia di Paolo Negroni durante la Fiera Internazionale di Nizza. Oggi, più di 90 anni dopo, il cantante finalista ad Amici 2022 è nella giuria dell’Accademia della Stella di Negroni, nata in occasione dei 90 anni dell’iconico e storico salame per «scoprire, sostenere e illuminare i giovani negli ambiti che rappresentano le eccellenze creative del made in Italy».
Quest’anno l’iniziativa è dedicata alla musica e alla reinterpretazione dei celebri jingle che hanno accompagnato negli anni i prodotti dell’iconico brand di salumi e vede coinvolti anche tre fra i migliori istituti musicali del nostro Paese: CPM Music Institute (Milano), Saint Louis College of Music (Roma) e NAM – Nuova Audio Musicmedia (Milano).

Alla ricerca del jingle perfetto

Insieme ad Albe, in giuria, anche Enrico Melozzi, direttore d’orchesta dall’anima rock di tanti Festival di Sanremo, e il giornalista e critico musicale Gino Castaldo. A loro il compito di selezionare sette idee ed esecuzioni, scelte tra le 75 candidature arrivate dagli oltre 100 studenti degli istituti partner che hanno cercato di raccontare, in musica «uno spaccato della società attuale attraverso diversi generi musicali e originali arrangiamenti».

Sul gradino più alto del podio è arrivata infine Le stelle sono tante, milioni di milioni…, ideata da quattro studenti del CPM Music Institute di Milano: Davide Mettifogo, Mario Vernetti, Marco Pezzali e Gaetano Dino Chirico. Il gruppo, premiato anche da una giuria popolare, si aggiudica una borsa di studio da investire in formazione.

«Penso che il concorso», ha commentato Albe, che ha da poco lanciato a Time Square il singolo Così come sei, ora in tour, «rappresenti per i giovani artisti un’enorme opportunità per mettersi in gioco su qualcosa di nuovo e insolito a livello artistico».

Una tradizione che si rinnova quindi, nata con le celebri campagne che distinguono il salame Negronetto ormai da 90 anni e ha visto tra i protagonisti anche Ugo Tognazzi: il celebre attore italiano, infatti, da ex dipendente Negroni, ne diventò il primo testimonial. Ma come nasce un mito?

Le foto dell’evento e le immagini iconiche di Negronetto

Basso Piemonte: le tappe gastronomiche da fare quest’estate

La Cucina Italiana

Un tour per il Basso Piemonte. Dovrai andare verso il mare, il mare di Liguria. A Ovada, in piazza Trieste, entra nella macelleria Barbero. «Le carni vengono da bovini allevati da amici e parenti» ti dirà quel gentiluomo di Fabio Traversa, inimitabile produttore del Brachetto d’Aqui, mentre mangerai alla sua tavola, a Spigno Monferrato, il salame cotto che gli eredi di Giovanni Barbero propongono, lavorato come una «testa in cassetta»: lingua, grasso, cotiche e la cartilagine della testa. Mentre mangiavo questa autentica delizia, osservavo le sezioni curve, bianche, merlettate di una trachea inserita nelle variazioni cromatiche delle carni. La fetta, tagliata alta, lucida e incantevole, era come la superficie di certe acquasantiere di Breccia Medicea o certi tavoli il cui piano «tagliato al contro» svela tonalità rosa perlacee.

Potrai continuare a soddisfare questa tua curiosità a pochi chilometri da qui, a Sassello, presso la Macelleria Salumeria Giacobbe. Qui troverai paesaggi cromatici che rimandano ai piccoli capolavori del «composto» dell’Opificio delle Pietre Dure. Alle carni, alla lingua, alle orecchie, cartilagini, cotenne, si aggiungono mele, pinoli, cannella, scorze fresche di chinotto, limoni e arance Pernambucco. Un impasto di forme e profumi lavorato con maestria, «incassettato» e cotto. La fetta golosa rilucerà di smalti colorati e odorosi sul tuo piatto bianco.

Ma ritorniamo al nostro ospite. Fabio Traversa potrà educarti, con il suo garbo e la sua gentilezza, ai sapori speziati del suo formidabile Brachetto secco, che la sua famiglia produce dal 1816. Sarai sorpreso dall’inedita personalità. I profumi di pepe nero sveleranno memorie di sapidità mercantile, offriranno ricordi delle storie delle vie del Sale, degli acciugai. Maria Ida, sorella di Fabio, ha sposato Lello Rovera, acciugaio della Val Maira. Maria ti servirà le sue acciughe preparate con una salsa delicata di tonno e limone insaporita dal timo selvatico raccolto sui calanchi bianchi di Spigno.

Oltre questi paesaggi selvaggi del Basso Piemonte, adorati dalle capre, guardando verso nord, vigne e noccioleti. È dei noccioleti che ti dovrai occupare. O meglio, della torta di nocciole. A Cortemilia ha dimora la Confraternita della Nocciola. Tu andrai direttamente in piazza Oscar Molinari, alla pasticceria La Corte di Canobbio. Il fondatore, Giuseppe Canobbio, creò tempo addietro una delle più alte interpretazioni della Tonda Gentile di Langa. Lascio a te libero giudizio. 

Come è consuetudine in musica mettere gli interpreti a confronto, ti invito a Murazzano, da Lele. Andrai il mattino, quando dal forno fumante esce la teglia profumata. Simile alla farinata ti sembrerà il manicaretto goloso, ma è altra cosa. Ritorno, infine, alla tavola di Fabio e Maria Ida, perché qui dovrai venire ad «assaporare» e «ascoltare» la loro inimitabile creazione. La torta «scrocchia» come una sbrisolona mantovana… La Tonda Gentile risuona di mille sapori e mille croccantezze.

Mettiti in viaggio.

Ricetta Ravioloni al baccalà, fave e salame

Ricetta Ravioloni al baccalà, fave e salame

Step 1

Per la ricetta dei ravioloni al baccalà, fave e salame, impastate la farina con le uova e i tuorli fino a ottenere una pasta soda. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigo per almeno 1 ora.

Step 2

Raccogliete il baccalà a tocchetti in una casseruola con 1 peperoncino fresco diviso a metà, il cipollotto, la patata a pezzetti piccoli, 25 g di olio e il latte.

Step 3

Coprite, portate sul fuoco e cuocete per 15-18 minuti. Scolate il baccalà (conservando e filtrando il liquido di cottura) e frullatelo così da ottenere il ripieno dei ravioloni.

Step 4

Tagliate il salame in dadini di piccole dimensioni.

Step 5

Stendete la pasta in nastri non troppo sottili; affinché non si asciughi, lavoratene poca alla volta, tenendo quella che non usate avvolta nella pellicola. Per i decori: distribuite su ciascun nastro petali di fiori e foglioline di cerfoglio, coprite con un secondo nastro di pasta e passate di nuovo
nella macchina per tirare la pasta.

Step 6

Formate i ravioloni: distribuite delle noci di ripieno ben distanziate sui nastri di pasta, coprite con un altro nastro, premete bene tutto intorno al ripieno e ritagliate con un coppapasta (ø 7-8 cm).

Step 7

Lessate i ravioloni in acqua bollente salata per 3 minuti, scolateli e conditeli con il liquido di cottura del baccalà, caldo, le fave e i dadini di salame.

Step 8

ll vino giusto è uno spumante maturo a base di pinot nero, come il Franciacorta Pinònero Natura 2015 di Contadi Castaldi che dopo 60 mesi di affinamento è agrumato e fruttato, con note di erbe aromatiche, e ha la giusta struttura per i salumi (38 euro, contadicastaldi.it).

Ricetta: Joëlle Néderlants, Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

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