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Massimo Bottura: 10 curiosità che (forse) non sapevate

Massimo Bottura: 10 curiosità che (forse) non sapevate

Una carriera luminosa sì, ma anche interessi e progetti che definire poliedrici è un eufemismo: i 61 anni di Massimo Bottura, nato il 30 settembre 1962 a Modena, hanno delineato una linea di demarcazione netta nella percezione degli chef contemporanei, andati ben oltre la bravura in cucina.

Bottura ha infatti dimostrato che, oltre ad essere un cuoco eccellente, si può essere al contempo filantropo, ambasciatore globale della lotta allo spreco alimentare, parlare alle Nazioni Unite e veicolare l’arte contemporanea meglio di un gallerista.

Lo abbiamo visto sul set di serie e documentari per Netflix, come direttore di giornale (la nostra!), riconosciuto dalle università, ideatore di progetti benefici importanti come Il Tortellante e Food For Soul, alle sfilate insieme all’amico e compagno di scuola Marco Bizzarri, CEO di Gucci: un genio caleidoscopico il suo, supportato e condiviso con la moglie Lara Gilmore, che gli ha fatto vincere tutto, compreso un Compasso d’Oro, l’Oscar per il design. Sempre con piedi ben piantati a terra e occhi rivolti al cielo per un futuro luminoso, sostenibile, collettivo.

Siete curiosi di saperne di più? Ecco un excursus nel suo mondo. Laurea honoris causa compresa.

Le arachidi sono legumi, lo sapevate?

La Cucina Italiana

Che le arachidi sono legumi è di sicuro per molti di noi una notizia che ha dell’incredibile perché abbiamo sempre associato le arachidi alla categoria della frutta secca insieme a mandorle, noci, pistacchi, nocciole e pinoli. Invece no: le arachidi sono legumi. Note anche come noccioline americane perché provengono principalmente dal Sud America, le arachidi condividono invece con i frutti secchi solo la consistenza croccante e l’elevato contenuto di olio oltre che la presenza di sostanze benefiche per l’organismo, come la vitamina E e gli antiossidanti. In realtà, però, sono a tutti gli effetti dei legumi che, a differenza di tutti gli altri, si mangiano essiccati o tostati, sia come snack sia come ingrediente di molte ricette dolci e salate.

Proprietà delle noccioline americane

Le arachidi sono un alimento molto calorico perché contengono circa 600 calorie per 100 grammi. Sono però anche una fonte di sostanze nutritive come la vitamina E, che previene l’invecchiamento cellulare svolgendo un’azione antiossidante e rendendo la pelle più luminosa ed elastica. La presenza di acido oleico, un grasso insaturo contenuto nell’olio extravergine, inoltre riduce i livelli di colesterolo cattivo nel sangue e ha una funzione vaso-dilatatoria. Il resveratrolo, infine, è un prezioso antiossidante amico del cuore, soprattutto se abbinato al vino rosso. Le arachidi sono particolarmente consigliati alle donne in menopausa perché ricchi anche dell’isoflavone genisteina.

Burro d’arachidi fatto in casa

Il burro di arachidi è un alimento ricco di energia e fonte di grassi buoni, per questo molti sportivi lo consumano soprattutto a colazione o prima dell’allenamento. L’importante è scegliere il burro naturale, prodotto solo con arachidi e senza l’aggiunta di conservanti e zuccheri. Prepararlo in casa è molto semplice. Basta tostare leggermente le arachidi in padella e poi tritarle finemente finché non rilasciano il loro olio diventando una vera e propria crema. Potete utilizzare le arachidi senza sale ma, se volete un gusto più intenso, anche quelle salate che comunque si sposano bene con ingredienti dolci come la confettura. Provate il burro di arachidi sul pane abbrustolito o anche nella classica bowl di yogurt, cereali e frutta, o ancora in una torta. È ottimo anche all’interno degli smoothies perché li rende più cremosi e vellutati.

Come utilizzare le arachidi in cucina

arachidi in cucina

Come utilizzare le arachidi in cucina

Con il pane vecchio si può fare la birra, lo sapevate?

La Cucina Italiana

Grazie quindi al recupero di prodotti pronti per la transizione alimentare contro lo spreco si può ridurre l’utilizzo di materie prime fino al 40%, riduzione quindi di risorse quali acqua ed energia.

Biova Project è una start up innovativa che si occupa non solo di produrre birra da pane vecchio e invenduto, ma è sempre alla ricerca per creare nuovi prodotti che seguono i principi dell’economia circolare e dell’upcycling

Lo snack fatto con gli scarti della birra

L’ultima intuizione è stata quella di riuscire a ridurre anche gli scarti nel processo di birrificazione.

Quello che rimane del malto d’orzo, infatti, dopo essere stato usato per la produzione della birra, viene chiamato “trebbia” ed è ancora pieno di proteine, fibre e sali minerali, ma molto più povero di zuccheri. Da questo si può ricavare uno snack molto gustoso e soprattutto sostenibile, visto che usa il 40% in meno di materie prime vergini. Ri-Snack™ di Biova Project, questo il nome dello snack, è inoltre preparato in modo più sano perché non viene nemmeno fritto. Perfetto per l’aperitivo… accompagnato da una bella birra fresca, ça va sans dire!

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