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Orecchiette, cime di rapa ma non solo: 10 sughi per condirle

La Cucina Italiana

Orecchiette e cime di rapa, un binomio vincente che non stanca mai. È di sicuro il piatto più citato da chi deve immaginare un simbolo culinario proveniente dalla Puglia, dove ancora vengono fatte prevalentemente a mano, ma questo formato di pasta si presta ad accogliere anche tanti altri condimenti. Di pesce, di verdure ma non solo, per piatti sempre nuovi.

Come si fanno le orecchiette

Fare le orecchiette non è complicato ma c’è sicuramente bisogno di manualità ed esercizio. Se conoscete qualche pastaia pugliese approfittatene: la gestualità è un sapere preziosissimo. Alla ricetta delle orecchiette ci pensiamo noi: per 4 persone servono 300 g di semola rimacinata di grano duro, 150 g di acqua e sale qb. Versate la farina sulla spianatoia e formate una fontana, aggiungete sale e acqua tiepida, poca alla volta, quanto basta per ottenere un impasto liscio e sodo. Fate con la pasta dei cordoncini del diametro di 1 cm circa; tagliateli a pezzetti lunghi altrettanto, fateli rotolare sulla spianatoia «strascinateli», usando di piatto la parte non affilata di un coltello (in Puglia si usa il tradizionale sfèrre), rivoltateli poi sul pollice per ottenere le orecchiette. Allargate le orecchiette su un piano infarinato e lasciatele asciugare fino al momento di cuocerle.

Perché si chiamano orecchiette?

È esattamente come si può pensare: le orecchiette si chiamano così perché la loro forma tondeggiante e concava e la superficie rugosa, atta a trattenere meglio i sughi, ricorda molto la forma di un orecchio. Chi è pugliese lo sa: vengono prodotte in diverse dimensioni: piccole, piccolissime, medie e più grandi, tutto dipende dalla manualità della singola massaia.

Orecchiette, cime di rapa ma non solo: 10 sughi per condirle

Dalle orecchiette cime di rapa e zenzero, per un tocco fresco e esotico, al pesto trapanese, passando per i pomodorini, le cozze i piselli e l’ombrina. Preparatevi a sperimentare.

10 ricette con le orecchiette da leccarsi i baffi

Ci sono supermercati aperti il 6 gennaio?

La Cucina Italiana

Tutti a caccia di supermercati aperti il 6 gennaio, e non solo per riempire la calza della Befana. Quest’anno l’Epifania cade di sabato, il giorno in cui normalmente si fa la grande spesa per la settimana, e coincide per molti anche con l’ultimo giorno di vacanza: il momento del rientro, in cui il frigo è puntualmente vuoto e va riempito. E poi anche i più previdenti che tengono sempre qualche scorta in dispensa, potrebbero aver bisogno di un ingrediente dell’ultimo minuto per preparare il pranzo. Del resto l’Epifania è la fine delle feste, ed è sempre bello approfittarne per riunire amici e famiglia intorno alla tavola con ricette tipiche e piatti innovativi.

Per questo abbiamo fatto una ricerca sui supermercati aperti il 6 gennaio, e stilato l’elenco che trovate continuando a leggere. Comprende alcune tra le principali catene italiane, e per ciascuna gli orari di apertura o chiusura, con relative eccezioni alla regola.

I supermercati aperti il 6 gennaio 2024

Esselunga orari di apertura 6 gennaio 2024

Il 6 gennaio i supermercati Esselunga saranno aperti con l’orario della domenica, e cioè dalle 7.30 alle 20.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.esselunga.it

Il Gigante orari di apertura 6 gennaio 2024

Il 6 gennaio i supermercati della catena Il Gigante riducono l’orario posticipando l’apertura tra le 7.30 e le 8.00 e anticipando la chiusura tra le 19.30 e le 20.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su ilgigante.net

Iper La Grande orari di apertura 6 gennaio 2024

Il 6 gennaio Iper La Grande tiene aperti i suoi punti vendita tendenzialmente con gli stessi orari dei giorni feriali. Le aperture e le chiusure oscillano tra le 7.30 e le 8.30 e le 21.30 e le 22.00, variando come sempre a seconda del negozio.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.iper.it/punti-vendita

Aldi orari di apertura 6 gennaio 2024

Il giorno dell’Epifania i supermercati Aldi aprono generalmente con gli orari domenicali e cioè dalle 8.30 alle 20.30.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.aldi.it.

Carrefour orari di apertura 6 gennaio 2024

I vari negozi Carrefour – Iper, Market o Express – osserveranno diversi orari di apertura e chiusura anche nel giorno dell’Epifania. La tendenza è restare aperti.
Per i dettagli su ogni punto vendita cliccate su www.carrefour.it.

Conad orari di apertura 6 gennaio 2024

Saranno tutti aperti il 6 gennaio, ma come sempre con orari differenti, anche i punti vendita Conad.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni su www.conad.it.

Pam Panorama orari di apertura 6 gennaio 2024

Porte aperte anche nei supermercati Pam Panorama. In alcuni casi però le aperture saranno posticipate tra le 8 e le 8.30 e le chiusure anticipate tra le 20 e le 20.30.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.pampanorama.it.

Lidl orari di apertura 6 gennaio 2024

Apertura confermata come sempre anche da Lidl, senza grosse variazioni orarie. I punti vendita saranno aperti dalle 8 del mattino alle 21.30, salvo – come per tutti – possibili eccezioni.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.lidl.it

Coop orari di apertura 6 gennaio 2024

Il giorno dell’Epifania i punti vendita Coop seguiranno tendenzialmente gli orari domenicali con aperture posticipate alle 9 del mattino e chiusure anticipate alle 20.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.coop.it

Famila orari di apertura 6 gennaio 2024

Anche i supermercati Famila hanno regole diverse a seconda del punto vendita. La tendenza è ridurre generalmente gli orari di apertura di un’ora o poco più.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.famila.it.

Bennet orari di apertura 6 gennaio 2024

In occasione della giornata di sabato 6 gennaio, Bennet terrà tendenzialmente aperti tutti i suoi punti vendita, ma gli orari possono variare.
Per i dettagli su ogni punto vendita e eventuali eccezioni cliccate su www.bennet.com.

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Burro: storia, produzione e qualità

La Cucina Italiana

È il turno del burro. Non c’è Paese al mondo con tanta ricchezza e varietà di prodotti, naturali come li regala il territorio o lavorati da mani esperte in modi semplici, che sono antichi e insieme i più contemporanei. Prosegue il viaggio alla scoperta delle nostre bontà, da quelle più conosciute a quelle meno note lontano dalla zona di produzione. 
La ricchezza del burro è il risultato di lavorazioni essenziali che aggiungono solo quel poco che serve per trasformare in gioia la materia prima.

Il burro

Il burro – prima immancabile, poi criminalizzato – è prepotentemente tornato. Anche nell’alta cucina, dove c’è chi lo miscela con acqua e poi lo monta per dargli leggerezza e chi preferisce quello più saporito di bufala campana. Il sociologo Enrico Finzi parla di «revanche del burro, che deriva dalle caratteristiche organolettiche spesso connesse al piacere (di mangiare e – più in generale – di vivere) e al contributo che dà alle ricette». Il +6,7% di consumo nel 2022 ha riguardato pure il Centro-Sud Italia, storicamente legato all’olio di oliva: Plutarco narra che Giulio Cesare, ospite di Valerio Leonte a Milano, dovette richiamare alle buone maniere i suoi ufficiali, contrariati nell’assaggiare quel che a loro sembrava un unguento per il corpo.

La rivalutazione del burro (e delle sue tante varianti) cammina di pari passo con il miglioramento qualitativo e la diversificazione delle produzioni. Ritenuto (a torto e a lungo) sottoprodotto del formaggio, la grande semplicità della lavorazione ne garantisce la naturalità: emerge in centrifuga o per affioramento lavorando la panna pastorizzata o cruda. Di minore qualità i derivati dal siero; i migliori quelli delle sperdute malghe sulle Alpi. Essendo un grasso, veicolo di sapori, esalta le caratteristiche degli ingredienti. Per questo è ideale nei risotti, indispensabile negli impasti dolci, e una spennellata va bene anche sulla carne.

Carta d’identità del burro

COME SI PRODUCE – Per affioramento della panna, grazie ai tempi lunghi, acquista maggiore aromaticità. In centrifuga (ad almeno 6500 giri al minuto) garantisce la purezza della materia.

ASPETTI NUTRIZIONALI – È ricco di vitamine A, D, K ed E, essenziali per il sistema nervoso e immunitario. Va usato con moderazione perché accusato di far aumentare il colesterolo e i grassi nel sangue.

CARATTERISTICHE – Il colore varia dal bianco al giallo oro. Il profumo è armonioso e delicatamente aromatico, senza punte. In bocca ha sapore neutro. Non devono esserci gocce di liquido. Sentori di formaggio al naso sono sintomi di alterazione.

CHIARIFICAZIONE – Per le fritture si usa il burro chiarificato che ha un punto di fumo molto alto (non brucia fino a 200 °C). È un normale burro, privato di acqua e caseina (la proteina del latte).

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