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Ricetta Sfoglie di polenta con fegato alla veneziana, la ricetta

Ricetta Sfoglie di polenta con fegato alla veneziana, la ricetta

Il fegato alla veneziana è un classico, con le cipolle fini fini. In realtà l’utilizzo di questa frattaglia è comune a molte culture culinarie, anche orientali: è un cibo popolare, e non a caso in Thailandia è un ingrediente principale del nam tok, la tipica zuppa piccante e golosa servita come street food nei chioschetti agli angoli delle vie trafficatissime. 

Proponiamo questa e altre ricette nell’anno dedicato a Marco Polo, 700 anni dopo la sua morte avvenuta nel 1324, per un mix di esotici dim sum e di nostrani cicchetti, per scoprire insieme che nessun posto è davvero lontano e nessuna civiltà così diversa, nemmeno quando si tratta di mettere qualcosa di buono nel piatto. 

Scoprite anche questa ricetta: Crostini con polpettine di carne cotta al sugo.

Ricetta Sfoglie di pane croccante con composta di lamponi

Ricetta Sfoglie di pane croccante con composta di lamponi

Composta di lamponi con cipollotto e aceto: deliziosa su sfoglie di pane croccante oppure con le carni arrostite

  • 500 g lamponi
  • 100 g pane carasau
  • 100 g panna fresca
  • 50 g pistacchi sgusciati
  • 30 g zucchero di canna
  • 15 g zenzero fresco
  • 1 cipollotto (parte verde)
  • aceto rosso
  • sale
  • pepe

Per la ricetta delle sfoglie di pane croccante con composta di lamponi, iniziate tagliando a metà i lamponi.
Raccoglieteli in una casseruola con il cipollotto mondato e affettato molto sottilmente, lo zenzero sbucciato e tritato, lo zucchero, 2-3 cucchiai di aceto, sale e pepe.
Fate sobbollire per 10 minuti. Bilanciate il gusto della composta con altro aceto e/o sale. Spegnete e lasciate raffreddare.
Per l’aperitivo servite con pane croccante, panna montata e i pistacchi tritati.

Ricetta: Joëlle Néderlants, Testi: Laura Forti; Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

Pizza a sette sfoglie – La Cucina Italiana

Pizza a sette sfoglie - La Cucina Italiana

I racconti sotto l’albero. Tutti abbiamo un ricordo segreto delle feste di quando eravamo bambini. Magari come questo, fatto di odori di cucina, mani in pasta e zie chiacchierone. Ecco per voi uno dei racconti della nostra redazione tratti dal numero di dicembre

«Hai i palmi troppo caldi per fare la pasta!». Se c’era una frase che poteva offendermi nel periodo delle feste era questa.

Il fatto è che quando ero bambina c’era una ricetta che metteva in agitazione la famiglia più di tutte le altre e questa era la pizza a sette sfoglie. «La pizza» veniva nominata in tutte le telefonate e le riunioni di famiglia prenatalizie: «…e quest’anno chi fa la pizza?».
Perché la pizza sette sfoglie era «il dolce» della tradizione della nonna e la nonna era mancata da pochi anni e la ricetta vera, con le dosi e il procedimento corretto, non la sapeva nessuno. E forse nessuno ci si voleva mettere davvero a farla, tranne me.
Certo, ci voleva un po’ di supporto, perché la pizza era, è, davvero complicata, soprattutto per una bambina delle elementari. Ci voleva la mamma, a ricordare l’impasto, «Forse però la nonna Rosaria ci metteva anche un pochino di vino bianco», «No, ma quest’anno aggiungiamo più olio, altrimenti viene asciutta», e ci voleva papà, a sgusciare noci, mandorle e nocciole, a scegliere l’uvetta passa, ma quella grossa, l’uva Malaga. E poi arrivavano i consigli – non sempre richiesti – dalle zie. E da loro arrivava anche quella frase lì, mentre con tutte le forze da bambina impastavo: «Hai i palmi troppo caldi per fare la pasta!».
Ma alla fine ogni anno la pizza si componeva, sette strati di frutta secca, cioccolato e spezie. Sempre un po’ troppo dolce, o forse quest’anno un po’ secca, e probabilmente ogni volta un po’ diversa da quella della nonna, ma sempre protagonista ostinata dei nostri Natali.

Nonostante i miei palmi così caldi.

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