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World Vegan Day 2022: il trend veg cresce anche in Italia

La Cucina Italiana

Come celebrare il World Vegan Day del 1 novembre? Un modo ci sarebbe: go vegan. Un giorno interamente vegano nel mondo genererebbe un risparmio di 22.000.000 di tonnellate di CO2 (fonte: IPCC | Ourworldindata.org), più delle emissioni annuali della Bolivia, e di 6,5 miliardi di m3 di acqua (fonte: Waterproofprint.org), ​pari all’acqua di 2.600 piscine olimpioniche. Non male davvero per il nostro Pianeta!

È questa la stima calcolata da Essere Animali, che in vista del World Vegan Day del 1 novembre, ha fatto luce sul risparmio, in termini di emissioni e di consumo di acqua, in un solo giorno nel mondo adottando un’alimentazione vegana. ​Sono dati, questi, che ​ sottolineano ulteriormente come quello veg sia uno stile alimentare e di vita, salutare, sostenibile e a basso impatto ambientale. Sempre più apprezzato anche nel nostro Paese

Cresce il trend veg in Italia: i numeri

A dimostrarlo sono le evidenze che Deliveroo rende note oggi, per celebrare insieme ad Essere Animali, la giornata dedicata all’universo vegano. La piattaforma leader nell’online food delivery, che conta oltre 3.000 ristoranti da cui poter ordinare specialità veg, ha registrato nel terzo trimestre 2022 un incremento di ordini veg del +52% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le specialità vegane più ordinate sulla App? In prima posizione i burger, davanti a nuggets e tacos. Seguono poke, noodles, gelati, wrap, ricette a base di tofu, hummus e croissant

A livello geografico, – nella speciale classifica delle “città veg-oriented”, ​ calcolata considerando gli ordini di specialità veg sul totale degli ordini – in testa si posiziona Merano (BZ), seguita da Castelletto Ticino (PV) e Lecco. Al quarto posto Livorno davanti a Verona. Seguono Ancona, Lugo di Romagna (RA), Desenzano del Garda (BS), Lodi e Frosinone.

TuttoPizza 2022: il trofeo, l’omaggio a Procida e i nuovi trend

TuttoPizza 2022: il trofeo, l'omaggio a Procida e i nuovi trend

La prima classificata al Trofeo TuttoPizza giunto alla quinta edizione è La Vita è Bella di Casal di Principe e Trentola Ducenta (nel casertano). All’annuncio la squadra, capitanata Antonio Della Volpe, non ha nascosto l’entusiasmo, tutto meritato. A TuttoPizza 2022 il secondo classificato è stato Ciro Magnetti, campione mondiale 2019 con la sua pizzeria a Melito, nel napoletano. Terzo Posto alla squadra New Pizza Tony di Campobasso, di cui ha fatto parte un oriundo molisano attualmente pizzaiolo in Svizzera: Claudio Vicanò.  La gara a squadre ha visto la partecipazione di pizzerie, associazioni e catene in franchising. Ogni squadra conta 5 partecipanti, cioè 4 pizzaioli ed 1 caposquadra presentatore, ha dovuto realizzare 2 pizze in 20-30 minuti al massimo. Tema? totale libertà. 

La pizza dedicata a Procida, Capitale della Cultura 2022

Altro momento clou della fiera appena conclusa alla Mostra d’Oltremare di Napoli, anche il ponte con Procida Capitale della Cultura 2022, un’iniziativa inserita nel contest creato dall’Associazione pizzaiuoli napoletani, “Un Pizzaiuolo per Procida”: nel corso della tre giorni è stata quindi presentata la pizza dedicata all’isola, naturalmente a base di limone, o meglio di succo emulsionato, polpa e zeste (la parte più esterna della scorza). L’evento, promosso dall’Apn (Associazione pizzaiuoli napoletani), non casuale visto che la località campana è conosciuta anche per i suoi numerosi alberi di limoni. Un vero e proprio tesoro che fa parte della tradizione isolana. L’agrume, la cui coltivazione a livello familiare è secolare, è utilizzato per la realizzazione di bevande e per aromatizzare ricette locali anche per la sua particolarità. La Pizza Procida è stato un evento “fuori concorso”, ma la ricetta sarà condivisa con i pizzaioli di tutto il mondo aderenti all’Apn. «Grazie al contest il pizzaiuolo napoletano, attraverso la sua arte già patrimonio Unesco, diventa anche portatore di cultura gastronomica procidana, e di quella flegrea, nel mondo», ha affermato Sergio Miccù, presidente dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani. La missione vale ancora di più «se vista nell’ambito dei nuovi assetti geopolitici e nell’ottica dell’antiglobalizzazione e dell’autoproduzione che rappresentano non solo una forza identitaria ma anche economica».

I nuovi trend della pizza

Due sono le direzioni strategiche verso cui si sta orientando il mondo pizza. Secondo Raffaele Biglietto direttore della fiera TuttoPizza «le pizzerie piccole, a conduzione familiare, puntano sulla competitività del prezzo e sulla consegna a domicilio». Per loro il futuro è garantito dal delivery divenendo l’evoluzione del vecchio asporto. «Poi ci sono quelle che, grazie alla fama del loro marchio e con maggiori risorse finanziare, puntano a elevare il sistema di offerta e creano catene di pizzerie grazie all’organizzazione e all’utilizzo di metodi manageriali (attenzione al food cost, conservazione delle materie prime, formazione continua del personale)», ha aggiunto.

Il simposio PizzaUp

Tra i protagonisti in fiera anche il marchio Petra Molino Quaglia, che con la terza Anteprima napoletana di PizzaUp, il simposio tecnico sulla pizza italiana contemporanea, da oltre quindici anni analizza le tendenze del settore della ristorazione. Tra le novità individuate una maggiore varietà negli impasti, la scelta di farine diverse, la cura nella selezione degli ingredienti, la creatività nelle ricette e aumento dei prezzi al pubblico per pagare una qualità prima per lo più assente. Oggi anche nel mondo della pizza napoletana si fa strada la sua versione contemporanea, e si sono avverati i messaggi lanciati nelle due Anteprime napoletane di PizzaUp, organizzate dall’azienda di Vighizzolo d’Este (PD)  nel 2011 presso la Città del Gusto del Gambero Rosso a  Bagnoli e nel 2012 presso la Città della Scienza sempre a Bagnoli. Oggi l’obiettivo è quello di fare un ulteriore salto, facendo un passo indietro nel tempo per correggere gli errori che, prima della generazione di pizzaioli nata da PizzaUp, avevano decretato il declino di una parte importante della cucina italiana popolare.

Il pranzo della domenica con Radio Deejay: gelati, trend estate 2021

Il pranzo della domenica con Radio Deejay: gelati, trend estate 2021

Parliamo di gelati e tendenze per l’estate 2021 nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca e Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay

Nell’ultima puntata di Il pranzo della domenica, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay, il piatto forte sono stati i gelati e tutte le tendenze più fresche dell’estate 2021.

Gusto Prosecco o gusto pigna?

Intanto una precisazione, in tema di gelati: ogni regione ha le sue manie e accortezze, nonché tradizioni. Se al Nord si preferisce porzionarlo a palline, al Sud il gelato si spatola in ampie “pennellate”, sia nel caso del cono che della coppetta. Inoltre al Sud l’aggiunta di panna di solito è gratis, mentre al Nord questo surplus di golosità si paga.

Quest’estate, oltre ai classici coni di cialda, vedremo i tacos di cialda, che saranno farciti con creme e sorbetti e completati con granelle e bagni nel cioccolato.

Tra i nuovi gusti trionfano “free”, ovvero “liberi da”: dagli zuccheri per esempio, sostituiti da dolcificanti alternativi quali miele e stevia, quelli senza lattosio, preparati con latte d’avena o di cocco e quelli a base “aria” o “acqua” altrettanto morbidi e soffici al palato, ma meno grassi e “allappanti”.

Altra tendenza è quella dal mondo dei cocktail e della miscelazione, con tanto di versioni alcoliche o analcoliche. Un esempio?  Cipriani Food ha lanciato anche il sorbetto ispirato al Bellini Cocktail (a base di Prosecco o Champagne e pesca bianca, ideato da Giuseppe Cipriani nel 1948).

Infine, l’ispirazione viene anche dalla celebrazione delle bellezze del nostro Paese: i maestro gelataio Stefano Guizzetti di Ciacco , ideatore del gelato gastronomico ha lanciato i Tre Coni dell’Estate Italiana: sei gusti inediti dedicati a mare, montagna e campagna attraverso l’utilizzo di materie prime come le foglie di fico, le pigne di abete o l’erba medica. Una proposta gustativa sosfisticata e deliziosa per raccontare l’incredibile biodiversità italiana e i suoi ecosistemi.C’è il cono dedicato al mare e alla macchia mediterranea con il gelato foglie di fico, elicriso e lentisco che rievoca la percezione di una passeggiata al mare: l’elicriso, arbusto dai fiori gialli e dai sentori di liquirizia, e il lentisco, arbusto verde dalle bacche rosse.  L’ecosistema numero 2 celebra le Dolomiti e gli Appennini:  rievoca le passeggiate nel sottobosco il  gelato alle pigne di abete. Le pigne utilizzate, direttamente dai boschi dell’Appennino, vengono curate e infuse per oltre un giorno, estraendo così le note balsamiche e resinose. C’è anche il gelato doppiamente affumicato al legno di faggio con topping  a base di meringa croccante ai germogli di abete per un’ulteriore tocco di freschezza balsamica. Infine l’ecosistema 3:  dedicato alla campagna vede gelato all’erba medica e miele di Ailanto.

L’Anniversario: 30 anni di gelati (industriali) italiani

A raccontarci l’evoluzione del gelato è anche un compleanno importante, quello dell‘IGI (Istituto del gelato italiano), nato nel 1991 per volere della grande industria italiana del gelato, ai fini di super visionarne la qualità.  Quali sono i trend oggi? Ce lo spiega Michelangelo Giampietro, Presidente IGI, nonché medico dello sport. «Siamo celebri nel mondo per il nostro gelato artigianale, ma il gelato confezionato ha sempre aperto la strada a forti innovazioni di prodotto e anche quest’anno, non mancano le novità. Rimane sempre molto accentuata la ricerca su prodotti che abbiano forti caratteristiche salutistiche:  gelati gluten free, o per coloro che non vogliono o con ingredienti alternativi al latte,  bevande a base di soia o di mandorla, che, all’assaggio, non fanno affatto rimpiangere il prodotto classico. Una seconda tendenza è quella di creare gelati con “taglie” differenti, proprio come se fossero un vestito. Dai coni extra, adatti ai super golosi e agli sportivi, o, perché no, a chi sostituisce ogni tanto il pranzo con un gelato durante l’estate, ai gelati “finger food” come bon bon o versioni mini dei prodotti classici. Sul fronte cioccolato trionfa quello Ruby, dal colore rosa pastello e il gusto gradevolmente acidulo che lo rende unico, è utilizzato ormai da molte
aziende per dare una nuova veste sofisticata ai propri prodotti».

E dalla collaborazione tra grandi chef e industria continuano a fiorire belle collaborazioni, come quella tra la chef stellata Martina Caruso, chef stellata del Signum di Salina. Classe 1989, miglior chef donna 2019 per la Michelin, ha rivisitato il Cornetto Algida con una limited edition ispirata ai sapori della Sicilia: una cialda aromatizzata alla cannella, gelato alla panna con ricotta, salsa all’arancia e granella di pistacchio.

 

Il prossimo appuntamento con La Cucina Italiana e Deenotte è per venerdì 2 luglio dalle 22 su Radio Deejay: potete collegarvi via radio, Tv, computer e cellulare, basta scaricare l’app. E se ancora dormite o vi siete persi la puntata niente paura: la potete scaricare qui e ci sono anche podcast e playlist. Buona domenica!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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