Tag: zafferano ricette

Anna in Casa: ricette e non solo: Muesli con cioccolato fondente

Anna in Casa: ricette e non solo: Muesli con cioccolato fondente

Promessa mantenuta!
Eh già, era un po’ mia figlia mi chiedeva di preparare il muesli in casa e finalmente…
Facile e buonissimo, provatelo nel latte bianco caldo, è la fine del mondo.

Ingredienti

370 g di fiocchi di avena
50 g di riso soffiato
50 g di farro soffiato
40 g di mandorle
30 g di gherigli di noci
30 g di uvetta sultanina
150 g di cioccolato fondente
2 cucchiai di miele di acacia
1 bicchiere di acqua
1 cucchiaino colmo di cannella

Procedimento

Scaldare il forno a 160°C.

In una ciotola capiente versare i fiocchi di avena, 

il riso soffiato e il farro soffiato.

Aggiungere le mandorle e i 

gherigli di noci tritati grossolanamente.

In una ciotola mescolare il miele con l’acqua 

e scaldare al microonde, senza portare ad ebollizione,

 fino ad ottenere uno sciroppo.

Potete preparare lo sciroppo anche in un padellino 

mescolando di continuo.

Versare lo sciroppo ottenuto 

nella ciotola con i prodotti secchi e

mescolare fino ad ottenere un composto 

uniformemente umido.

Stendere il composto ottenuto in una teglia 

precedentemente foderata con carta forno.

Livellare in un unico strato e

infornare per circa 45 minuti, 

avendo cura di mescolare il tutto ogni 15 minuti.

Controllare che il muesli non si colori troppo o si bruci.

Nel frattempo pesare l’uvetta,

tritare grossolanamente il cioccolato fondente e

unire i due ingredienti in una ciotola.

Quando il composto è croccante, 

toglierlo dal forno e tenerlo da parte a 

raffreddare completamente.

Solo quando il composto è freddo, 

unire l’uvetta e il cioccolato.

Infine insaporire con la cannella.

Mescolare bene e conservare in barattoli di vetro.

Preparare le cialde di grana grattugiato

Preparare le cialde di grana grattugiato

Facili da preparare, sono perfette da servire come antipasto in una cena raffinata

Le cialde di grana grattugiato sono una preparazione molto versatile perché possono essere utilizzate come antipasti, guarnite con verdure o carne, e regalano un che di sfizioso al vostro menu.

cialde di grana

Utilizzate, per farle, del grana grattugiato di prima qualità (Grana Padano o Parmigiano Reggiano): i mix di grattugiato contengono anche formaggi più grassi che compromettono il risultato, impedendo di ottenere cialde perfettamente croccanti.

Per preparare le cialde di grana grattugiato, miscelate il grana con della farina di mais, in una proporzione di 80 e 20%: non superate la percentuale del 20% di farina, altrimenti la cialdina non starà insieme, tendendo a sbriciolarsi. Per un risultato d’effetto, potete aromatizzare la cialda mescolando al grana semi vari, come papavero, sesamo, erbe aromatiche tritate, aromi e spezie a piacere.

Per un risultato perfetto seguite i nostri consigli nel tutorial.

Come fare la polenta perfetta: 5 errori da evitare

Come fare la polenta perfetta: 5 errori da evitare

E’ uno dei piatti più tradizionali dell’Italia del nord ed è perfetta abbinata a pesci, formaggi o carni. Prepararla a regola d’arte è una questione di proporzioni e di tempi, di farina, di pentola e di sale. Scoprite come fare senza commettere questi 5 errori

La polenta (dal latino puls, farinata di farro) è un alimento la cui storia si perde nella notte dei tempi. Nel Medioevo era una crema a base di fave sminuzzate cotte con olio, cipolle e a volte con l’aggiunta di cereali come il grano saraceno e il farro. E’ sempre stato un cibo per poveri, anche quando alle fave si sostituì la farina di granoturco, e a partire dal 1700 divenne un piatto tipico nelle regioni del nord Italia. Da sempre la polenta è stata servita come sostituto del pane, come contorno, accompagnata da altri alimenti, o tagliata a fette e abbrustolita o fritta. Per lunghissimo tempo è stata un cibo di sussistenza, tanto che a causa del suo consumo continuato, senza aggiunta di altri nutrienti, ha contribuito alla diffusione di una malattia chiamata pellagra, dovuta a una insufficienza di vitamine. Attualmente la polenta, al pari di molti altri cibi poveri, sta vivendo un periodo di riscoperta come piatto gastronomico e di tradizione. E come tutti i piatti tradizionali, si può preparare a casa, a patto di non cadere in questi comuni errori. Vediamoli insieme.

Polenta: 5 errori da non fare

Non darle tempo
La polenta è un piatto che ha bisogno di pazienza, per cuocere bene, per diventare quel composto morbido e liscio, perfetto per accompagnare uno stufato di carne, un pesce sapido o un formaggio cremoso. Dopo aver versato a filo la farina nella pentola con acqua e sale, il segreto per ottenere un composto omogeneo, senza grumi, è quello di mescolare la farina, lentamente, a lungo, con una frusta, mentre piano piano si addensa e cuoce. Resistete per almeno un’ora. Se la costanza non vi appartiene, cambiate menu.

Scegliere una farina qualunque
La polenta si prepara da circa 400 anni con la farina di mais bramata (a grani grossi). Potete sceglierne una integrale, se vi piace un aroma più intenso. Anche la farina di grano saraceno è perfetta, e si usa soprattutto nelle valli intorno a Sondrio, in Lombardia: ha un colore più scuro di quella di  mais, una consistenza più ruvida, adatta ai formaggi stagionati del luogo. Se non siete così temerari, potete provare una miscela fatta da farina di grano saraceno e farina di mais, per ottenere quella che viene chiamata polenta taragna. In Veneto si usa invece il mais bianco, per una polenta accompagnata da seppie o da baccalà. A sud, tra Napoli e Foggia la polenta viene invece fatta con farina di mais ben macinata: viene fritta, tagliata a fette e diventa cibo di strada.

Usare un tegame qualsiasi
Da sempre la polenta va cotta nel paiolo, quella pentola dai bordi alti e dal fondo convesso, fatta di rame (o di ghisa), capace di diffondere il calore in modo uniforme e far cuocere così il mais in maniera perfetta. Tutte le altre non consideratele nemmeno. Il paiolo ha un solo manico ribaltabile, perché nei tempi passati la polenta si cuoceva nel camino. Le mode sono cambiate, ma la buona abitudine di cuocere la polenta nella pentola di rame rimane.

Sbagliare le dosi di farina e acqua
Concedersi il lusso di andare a occhio è consentito soltanto ai veterani della polenta. Per tutti gli altri, le dosi da considerare sono: 4 litri di acqua per ogni kg di farina. Tenendo presente che più la farina è grezza, più assorbirà acqua. Quindi, nel caso ne usiate una di grano saraceno, aggiungete pure liquido a discrezione. Indicativamente poi, 500 g di farina sono sufficienti per 4 persone, a meno che non abbiate invitato a cena il più grande estimatore di polenta.

Abbondare di sale
La mano che prepara la polenta deve essere lieve. Non esiste una dose esatta del sale che deve essere messo nell’acqua mentre si scalda, ma mangiare una polenta troppo sapida è davvero spiacevole. Tenete conto che spesso i cibi a cui si accompagna sono molto sapidi (vedi i formaggi): per questo meglio stare leggeri, per non rovinare un così tale lavoro. Il sale si può aggiungere anche una volta che la polenta sarà cotta.

Come abbinare la polenta

Scoprite nel tutorial i nostri consigli per un piatto a base di polenta.

Proudly powered by WordPress