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Vernaccia di San Giminiamo, ecco il primo festival dedicato

La Cucina Italiana

Il Consorzio del vino Vernaccia di San Gimignano organizza sabato 3 e domenica 4 giugno il festival Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest. Si tratta della prima edizione di un evento pensato e realizzato sul territorio e interamente dedicato al grande vino bianco di Toscana. Un evento voluto dal Consorzio e dai produttori – i paladini della Regina Bianca – per consentire a wine lover, appassionati e operatori di settore di assaggiare la Vernaccia di San Gimignano nei luoghi in cui la sua storia secolare e iniziata e prosegue.

Il programma prevede due giorni di percorsi di degustazione itineranti per il centro storico della città, l’incontro con i produttori della Vernaccia di San Gimignano, e wine tasting guidati alla Rocca di Montestaffoli, sede della Vernaccia di San Gimignano Wine Experience. Non mancherà l’appuntamento con l’aperitivo serale e il DJ set e l’animazione nelle piazze e nelle vie del centro storico.

Durante l’evento i ristoratori della città proporranno inoltre il “Menu della Vernaccia di San Gimignano” con un pairing studiato fra cibo e vino, e le enoteche resteranno aperte per gli acquisti.

Programma di Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest 2023

Sabato 3 giugno

Ore 16:00 | 19:00 – Piazza della Cisterna e Piazza delle Erbe
Vernaccia in San Gimignano
Percorsi degustazione in piazza alla scoperta delle etichette e, a partire dalle 16:00, incontri con i produttori

Ore 11:00 | 18:00 – Rocca di Montestaffoli
La Vernaccia di San Gimignano Wine Experience
La Vernaccia di San Gimignano Wine Experience
Master Class “Storia e abbinamenti della Vernaccia di San Gimignano”
Immersione nella storia di questo antico vino con degustazione di 5 etichette in abbinamento a taglieri di eccellenze gastronomiche del territorio

Ore 15:00
Artisti, musicisti e danzatori animeranno le piazze e le strade della città

Ore 19:00 I 24:00. – Rocca di Montestaffoli
La Vernaccia di San Gimignano e i suoi aperitivi
Vernaccia d’annata e aperitivi a base di Vernaccia
DJ set nella Rocca dalle 22:00 alle 24:00

Ore 16:30 – Sala Dante
Apertura ufficiale evento
Convegno “L’Amor che de la vite cola”
Salute, sostenibilità e territorio tra cultura della vigna e bere bene.

Ore 19:30 – Chiostro Sant’Agostino
Spettacolo della Compagnia delle seggiole

celebriamola con la sua crostata «prodigiosa» | La Cucina Italiana

celebriamola con la sua crostata «prodigiosa»
| La Cucina Italiana

Il 22 maggio è il giorno della «Santa dell’Impossibile»: Santa Rita, che si invoca nelle situazioni più complesse e dolorose, la stessa che – curiosità – gli studenti invocano la notte prima degli esami, e la più «pregata» sui social nel periodo clou dell’emergenza Covid-19. È una delle sante più amate e venerate di sempre, nata a Roccaporena (frazione di Cascia Perugia) nel 1381, e morta a Cascia in monastero, proprio il 22 maggio, del 1457.

La storia di Santa Rita

È diventata monaca dopo essere stata moglie e madre, riuscendo a far convertire un marito violento e litigioso e a portare sulla retta via due figli che dopo la morte del padre invocavano vendetta. Ha resistito al dolore, portato pace per tutta la sua vita, e compiuto miracoli che l’hanno resa celebre in tutto il mondo: in fronte, come ricorda puntualmente l’iconografia a lei dedicata, aveva una spina della corona di Cristo, ha guarito una bambina dal vaiolo, un anziano da una forma grave di gastroenterite per cui aveva già ricevuto l’estrema unzione, e non solo. Tra i prodigi compiuti da Santa Rita, infatti, ce ne sono diversi legati alle rose, i fichi e il miele. Da qui il dolce speciale che non manca sulle tavole dei fedeli nel giorno a lei dedicato: la crostata di fichi e miele all’acqua di rose.

Il miracolo delle api di Santa Rita

Il prodigio legato al miele riguarda l’infanzia di Santa Rita: un giorno in cui, piccolissima e ancora in culla, nel giardino della casa paterna fu circondata da una miriade di api. Le ronzavano copiose intorno, entrando e uscendo dalla bocca, incredibilmente senza pungerla. Un contadino, che si era appena tagliato la mano falciando i campi, assistette alla scena e corse verso di lei per mandare via gli insetti nel tentativo di proteggerla, e in quello stesso momento fu guarito: la sua ferita scomparve. Fu il primo miracolo della santa, mentre era ancora in fasce.

Il miracolo delle rose e dei fichi di Santa Rita

Le rose e i fichi, invece, sono legate a un episodio che riguarda il periodo in cui Santa Rita stava per morire: ammalata e allettata, chiese a una parente arrivata a farle visita di andare in giardino e portarle delle rose e dei fichi da regalare alle consorelle. Era pieno inverno, un periodo in cui normalmente è impossibile trovare rose e fichi, perciò la parente pensò che Rita stesse delirando per la febbre alta. Dovette ricredersi poco dopo, perché in giardino trovò incredibilmente una rosa sbocciata in mezzo alla neve e due fichi appena maturati sull’albero. Da qui l’usanza delle rose benedette il 22 maggio, e da qui la crostata di rose (di cui si utilizza l’acqua ad uso alimentare), fichi e miele a lei dedicata. Per provare, ecco la ricetta:

Fiori di pasta sfoglia – Ricetta di Misya

Fiori di pasta sfoglia - Ricetta di Misya

Innanzitutto preparate il ripieno: per quello dolce, sbattete il formaggio con lo zucchero; per quello salato, sbattete insieme Philadelphia e grana, aggiungendo un pizzico di sale e pepe a piacere.

Con un coppapasta da circa 6 cm ricavate tanti cerchietti, quindi reimpastate gli avanzi e stendeteli per ricavarne ancora degli altri.

Mettete un pochino di ripieno al centro di ogni cerchio, chiudete a mezzaluna (sigillando bene i bordo), poi ripiegate a C per formare il petalo.

Unite 5 petali tra di loro per formare un fiore.
Man mano che sono pronti disponete i fiori sulla teglia rivestita di carta forno, spennellate con l’uovo leggermente sbattuto, posizionate 1 ciliegia candita al centro di ogni fiore e cuocete in forno ventilato preriscaldato a 180°C, per circa 10 minuti o fino a doratura.

Fate lo stesso con i fiori salati, spennellateli con l’uovo rimasto e decorate il centro con i semi di papavero, quindi cuocete (stessa modalità).

I fiori di pasta sfoglia sono pronti, non vi resta che decorar quelli dolci con zucchero a velo e servirli.


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