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Torta Camilla light: la ricetta

Torta Camilla light: la ricetta

La torta Camilla light è la ricetta ideale per portare a tavola un dolce leggero, profumato e buonissimo: un dessert che dimostra che si può rinunciare a tante calorie anche senza privarsi del gusto!

La ricetta della torta Camilla light è semplice da preparare e non richiede molto tempo. Il dolce si può mangiare per la colazione, per la merenda e, perché no, dopo pranzo e cena per chiudere in dolcezza il pasto senza sentirsi troppo in colpa per le calorie!

Torta Camilla light: la ricetta

Ingredienti

150 g di farina 00
50 g di zucchero di canna
1 uovo
5 g di lievito per dolci
50 g di mandorle
1 arancia 
150 g di carote
20 ml di olio extravergine di oliva

Procedimento

Iniziate la preparazione della torta Camilla light tritando le mandorle e riducendole a farina. Montate quindi a neve l’albume e mettetelo da parte in una ciotola. In un recipiente capiente amalgamate il tuorlo, le mandorle tritate, lo zucchero, l’olio e aggiungete anche il lievito per dolci, la scorza grattugiata dell’arancia e il suo succo, le carote grattugiate e poi mescolate fino a creare un composto omogeneo.

Continuate la preparazione della torta aggiungendo la farina a poco a poco e, infine, l’albume montato a neve, amalgamando bene tutti gli ingredienti.

Versate il composto in un recipiente per torte rivestito internamente con carta forno e poi cuocete il dolce in forno per circa 25 minuti a 180°, provando la cottura con lo stecchino.

Lasciatela raffreddare, e poi spolverate (a piacere) con lo zucchero a velo e portate a tavola.

Ecco altre ricette con le carote

Tiramisù proteico: buonissimo e non appesantisce

La Cucina Italiana

Dici tiramisù e subito viene voglia di affondare il cucchiaio. Purtroppo, però, non sempre si può cedere alla tentazione. Come fare? Preparate il tiramisù proteico, l’alternativa fit e più leggera del noto dolce.

Perfetto per chi segue un regime alimentare controllato, per chi deve assumere meno grassi o per gli sportivi: il tiramisù proteico non delude. Ve lo proponiamo in 3 versioni: con i savoiardi, come il classico, ma anche con due varianti ancora più leggere. Proviamo?

Tiramisù proteico: la ricetta

Ingredienti

500 g yogurt greco
300 g biscotti savoiardi
2 tuorli
100 g zucchero
4 tazze di caffè
cacao amaro in polvere

Procedimento

Preparate  il caffè con la moka e lasciatelo raffreddare. Aiutandovi con delle fruste elettriche sbattete lo zucchero – meglio se fine – con i tuorli fino a quando il composto si sarà gonfiato.

 Incorporate quindi lo yogurt greco aiutandovi con una spatola, con movimenti che vanno dall’alto verso il basso, e mischiate fino ad ottenere una crema setosa e omogenea.

Versate il caffè freddo in una larga ciotola; inzuppatevi via via i savoiardi su entrambi i lati, velocemente, per evitare che si bagnino troppo, poi adagiateli sul fondo di una pirofila rettangolare, affiancati fra loro (la nostra è 20×25 cm, h 4-5 cm).

Ricoprite i savoiardi con uno strato di crema allo yogurt greco. Ripetete l’operazione fino a esaurimento degli ingredienti, terminando con la crema. Lasciate raffreddare in frigo per un’ora e, al momento di servire, spolverizzate la superficie con un velo uniforme di cacao amaro.

Tiramisù proteico: 2 varianti

Più leggero con i Pavesini

Potete preparare il tiramisù con lo yogurt greco utilizzando al posto dei savoiardi i Pavesini. Questi biscottini, infatti, hanno leggermente meno grassi rispetto ai savoiardi: 2,5 grammi contro i 3,2 dei savoiardi per 100 grammi. In questo caso, attenzione a come imbevete i biscotti nel caffè: il passaggio dovrà essere veloce perché questi biscottini sono molto sottili e si inzuppano facilmente.

Leggerissimo con le fette biscottate

Volete rendere il tiramisù leggerissimo e magari anche adatto per la colazione? Sostituite i biscotti con le fette biscottate, meglio se integrali e togliete l’uovo. In questo modo otterrete un dolce buonissimo anche per una colazione proteica ricca ma leggera e digeribile. Per una versione fit, eliminate anche lo zucchero.

Tiramisù a Roma: 7 varianti da provare

La Cucina Italiana

Il tiramisù a Roma è sempre stato una cosa seria. Nonostante le origini venete, di negozi specializzati in tiramisù nella capitale se ne contano da anni e nelle carte dei ristoranti, anche se scontato, appare quasi imprescindibile. Anche perché è sempre il dolce che vende più di tutti.

Il tiramisù a Roma

Il tiramisù di Zum da Eggs

Barbara Agosti ha inventato il format a tutto uovo che si chiama Eggs. È lei che aveva dato vita anche a Zum, il cui nome è l’acronimo di zucchero-uova-mascarpone: in pratica la ricetta della crema del tiramisù. Il punto vendita di piazza del Teatro di Pompei non è più aperto, ma la versione che più filologica non si può della Agosti è possibile assaggiarla a Trastevere da Eggs. Uova rigorosamente biologiche, provenienti dal Bio Farm Orto di Arianna Vulpiani, ma in carta ci sono anche le versioni modificate, che cambiano in base alle stagioni, inoltre ci sono le opzioni gluten free o senza lattosio. Per i più golosi, la chef di Zum Barbara Agosti ha inventato un gusto che unisce le sue origini piemontesi alla capitale: una base di biscotti Gentilini per rappresentare Roma e crema spalmabile al cioccolato per non smentire le proprie origini.

In barattolo da Charlotte

Non lasciatevi ingannare dall’atmosfera tutta rosa da casa di Barbie. Charlotte non è un gioco, ma ormai una consolidata pasticceria che ha reso più dolce Re di Roma. È a un passo dall’uscita dell’omonima metropolitana e merita di essere conosciuto per i suoi dolci moderni e piacevoli, frutto della capacità e passione di Claudia Martelloni. Alcuni sono dei veri e propri trompe-l’oeil, e magari il tiramisù, nascosto nel suo barattolo può apparire meno invitante, eppure è un concentrato di gusto, dall’anima estremamente tradizionale: è preparato con crema al mascarpone, savoiardi alla vaniglia fatti in casa, caffè filtro Mondi e cioccolato fondente Valrhona. Una vera delizia, volendo anche da passeggio.

Sù tiramisù da Casa & Bottega

Da qualche anno la pastry chef Loretta Fanella ha lanciato il suo Sù: il tiramisù con la cialda di cioccolato che fa croc. Una volta spaccata con il cucchiaino, il ripieno di caffè (il Kafa, arabica 100% monorigine di Lavazza) va a intingere il savoiardo. In pratica una rivisitazione del tiramisù espresso, sormontato da una classicissima crema al mascarpone fatta con le suddette uova di Parisi e con mascarpone homemade. Si trova da Casa & Bottega, il bistrot di via dei Coronari che ha dedicato un corner a questo dolce da passeggio, a due passi da piazza Navona. La novità recente è la cosiddetta “shot experience”, ovvero la versione mignon in bicchierino che costituisce un piccolo peccato di gola.

Il bicchierino da Felice a Testaccio

Più che un tiramisù, quello di Felice è un ulteriore peccato di gola, da compiere alla fine di un pasto che probabilmente è già stato un’imperdonabile trasgressione, specie dopo l’immancabile cacio e pepe per cui Felice è famoso in tutta la città. Insomma, se entrate da Felice non pensate alle calorie, ma lasciate uno spazietto per il suo famoso tiramisù al vetro, che alla crema di mascarpone e ai biscotti sbriciolati sul fondo, aggiunge una generosa colata di cioccolato fuso. Roba da fare la scarpetta nel bicchiere.

La sfera di Bowie

Il mitico tiramisù in sfera di Cristina Bowerman ora arriva a casa con Glovo. La chef stellata di Glass da qualche mese ha dato vita al progetto di “democratizzazione del gusto” che si chiama Bowie. In pratica con un click arrivano a casa, fra le altre ricette pensate appositamente per il format, alcuni suoi cavalli di battaglia, come appunto la Sfera di tiramisù (un must dei tempi di Romeo). Il croccante involucro di cioccolato a forma di globo racchiude il goloso tiramisù fatto con savoiardi inzuppati al caffè e un ripieno di crema inglese arricchita con mascarpone e panna. La prima cosa da fare è rompere il rivestimento, la seconda è tuffarsi in questa golosità.

Il classico in pizzeria da la Gatta Mangiona

Anche in una delle pizzerie migliori della città si trova un tiramisù di tutto rispetto. C’è perfino chi dice di mangiarlo solo lì, probabilmente oltre che per la bontà, anche per la fiducia nella scelta delle materie prime da parte di Giancarlo Casa, patron della Gatta, come la chiamano gli amici. Comunque, questo è un tiramisù che ha tutto l’aspetto di quello fatto in casa, con i savoiardi bagnati generosamente di caffè e la crema al mascarpone. Non particolarmente bello, niente bicchieri, barattoli o monoporzioni di altro genere: si prende la spatola e si mette nel piatto. Fine. Ed è buono come quello della nonna.

Il TiramiSeu di Seu Pizza Illuminati

Un’altra pizzeria, ma questa volta niente tradizione, ma una rivisitazione a tutta pizza. L’estro di Pier Daniele Seu, pizzaiolo che ha fatto impazzire i romani, da qualche anno che si è particolarmente concentrato sulla sezione dei dolci. Ed ecco che l’anno scorso tira fuori dal cappello il TiramiSeu, ovvero la sua versione su disco di pizza al cacao: la tonda viene cotta con una generosa dose di zucchero di canna a caramellare in forno, quindi spicchiata e guarnita. Un topping a base di crema pasticcera alla vaniglia e mascarpone, ricotta con cacao e caffè, gel e polvere di caffè. Infine un tocco divertente: i frizzi pazzi che scoppiano in bocca e fanno tornare bambini.

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