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Vinitaly 2022, riparte la grande vetrina del vino internazionale

Vinitaly 2022, riparte la grande vetrina del vino internazionale

Vinitaly 2022 riparte dopo due anni di fermo, imposto dalla pandemia (e un’edizione “special” dell’anno scorso ben poco significativa), catalizzando a Verona dal 10 al 13 aprile, 4.400 aziende da 19 Paesi. Vinitaly 2022 come ogni aprile da 54 edizioni diventa una vetrina internazionale, con salde radici nella città di Giulietta, in cui si prevedono 17mila etichette di vino in degustazione. E che il vino piaccia, sempre di più, lo dimostrano i fatti. Anzi, i dati: nell’ultimo anno l’89% degli italiani ha bevuto vino, dato in crescita rispetto a tre anni fa, per effetto soprattutto di un’impennata della platea di giovani maggiorenni, che hanno riacceso i motori alla “Spritz economy” (attenzione, non bevono sono questo, per fortuna) per brindare alla convivialità ritrovata post covid, ammesso che ci sia qualcosa da brindare. 

Novità dell’anno

Importante l’appuntamento che vede la partnership pluriennale con gli organizzatori dell’Orange Wine Festival di Izola, in Slovenia. Un vino, quello “arancione” che sta conquistando i mercati di tutto il mondo. E, a proposito di mondo, ci sarà anche una presenza di buyer provenienti da alcuni Paesi dell’Africa (Mozambico, Kenya, Etiopia, Camerun e Angola). Dal Canada arrivano poi rappresentanti dei due monopoli di Ontario e Québec. Anche il mercato asiatico si muove in nome del vino: Giappone, Singapore, Thailandia, Malaysia ma anche Corea del Sud e Cina sono accreditate. Positiva la risposta dal Sud-America con operatori da 10 Stati sui 12 della macroregione. 

Orange wine, il quarto colore del vino

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Start up 

Estero a parte, tra le novità più consumer, oltre all’area del “quarto colore del vino”, l’Orange wine, quelle di MicroMegaWines – Micro Size, Mega Quality, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità; Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e della Mixology, che dopo il numero zero di ottobre 2021, debutta ufficialmente con un proprio format. E per la prima volta il Vinitaly dedica un’area tematica alla Mixologia inaugurata da un Grappa Cocktails, la Masterclass Nonino, The Grappa Evolution con Salvatore “The Maestro” Calabrese. 

La grappa protagonista della nuova area tematica Mixology

The (wine) show must go on

Anche se con parsimonia, riprendono gli eventi in e off la fiera. Sono circa 30 i convegni in programma a Verona e 76 le super degustazioni che portano la firma di Vinitaly. In apertura di calendario (10 aprile), Iconic Women in Italian Wine, il tasting guidato da un’inedita coppia di giornaliste e critiche della stampa internazionale: Monica Larner e Alison Napjus, rispettivamente di Wine Advocate e Wine Spectator, per la prima volta insieme per raccontare la storia di 6 cantine italiane al femminile, oltre al walk around tasting dei Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso. Il cambio generazionale è invece il focus del grand tasting Di padre in figlio: il futuro del vino italiano, la degustazione di Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro che porta nei calici la storia di alcune tra le aziende più rappresentative del Belpaese in cui è in corso il passaggio del testimone e di Young to Young, le tre sessioni di degustazione organizzate da Paolo Massobrio e Marco Gatti. “Off” la fiera, torna Vinitaly and the city, un calendario ricco di degustazioni, masterclass, show cooking, spettacoli, musica, appuntamenti culturali, talk tematici, performance live, flashmob, concerti, dj set, percorsi e visite guidate. Fino a lunedì 11 aprile il centro di Verona diventa un teatro all’aperto, con installazioni, scenografie tematiche e performance nei principali punti di interesse ed accesso alla città.

Iconic Women in Italian Wine

And the winner is…

Come ogni edizione di Vinitaly, arriva anche il momento delle premiazioni. Tra queste il riconoscimento di miglior vino italiano alla riserva della Vernaccia di Oristano della cantina Judikes che ha ottenuto un punteggio di 97 centesimi come eccellenza nella categoria dei bianchi dalla guida 5Starwines-The book 2023 di Vinitaly. Altro premio Viticoltore etico all’imprenditore agricolo di Bonassola (La Spezia) Davide Zoppi per aver recuperato il Ruzzese, antico vitigno autoctono ligure amato nel Cinquecento da papa Paolo III Farnese e distrutto nell’Ottocento dal flagello della fillossera. 

L’olio della star 

Dopo il vino, Sting si fa portavoce anche di un altro grande prodotto italiano, l’olio Evo, sempre prodotto in Toscana. Il musicista-“contandino” inglese sarà premiato dal Gambero Rosso con Tre foglie, massimo ricoscimento della guida Oli d’Italia 2022. Al momento non si ha conferma della presenza di Sting in fiera, ma l’artista e la moglie sono già stati vicini al Vinitaly durante la pandemia, quando diedero voce a un video messaggio augurale per brindare al 2021 sulle note di “Quando, quando, quando” di Tony Renis, coinvolgendo diversi protagonisti del mondo del vino italiano. A fare da cameo al karaoke liberatorio, un duetto di Sting e della moglie Trudie Styler, con tanto di auspicio rivolto anche al ritorno di Vinitaly; un desiderio che si avvera dal 10 al 13 aprile.

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Sagre e fiere, dal 15 giugno si riparte. Le regole

Sagre e fiere, dal 15 giugno si riparte. Le regole

Dal 15 giugno si torna in presenza: pronti a partecipare e organizzare momenti di socialità? Prima però, ci sono le nuove regole a cui attenersi. Eccole

È arrivata l’ora delle sagre e delle fiere: dal 15 giugno possono finalmente ripartire, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali approvate dal Comitato tecnico scientifico. Il comparto fiere ha subito un danno enorme dalle chiusure dovute alla pandemia: secondo l’Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane, lo scorso anno il settore, che vale più di un miliardo e genera un impatto sui territori di 23 miliardi di euro, ha perso ben il 75% del fatturato. L’Italia, quarto player mondiale e secondo in Europa, dopo la Germania, ha chiuso il 2020 con sole 53 giornate fieristiche, e non ne conta, finora, ancora nemmeno una nel 2021.

Ma è il momento di ricominciare. Ecco con quali regole si può partecipare e organizzare eventi in fiera e sagre.

Informare sulle misure di prevenzione

L’informazione deve essere comprensibile anche per i clienti delle altre nazionalità, sia attraverso la segnaletica e la cartellonistica e i sistemi audio-video, sia ricorrendo al personale addetto, incaricato di controllare e promuovere il rispetto delle misure di prevenzione facendo anche riferimento al senso di responsabilità del visitatore.

Definire il numero massimo di presenze

Per farlo bisogna tenere conto dei volumi di spazio, dei ricambi d’aria e della possibilità di creare aggregazioni sul percorso di entrata, presenza e uscita.

Riorganizzare gli spazi

È necessario consentire l’accesso in modo ordinato e, se è il caso, contingentato, per evitare assembramenti e assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra gli utenti (fanno eccezione i componenti dello stesso nucleo familiare o i conviventi o chi, in base alle disposizioni vigenti, non sia soggetto al distanziamento interpersonale). Se è possibile, è bene organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.

Rilevare la temperatura corporea

L’accesso deve essere impedito in caso di temperatura superiore a 37,5° C.

Barriere fisiche, disinfettanti, pagamenti elettronici 

La postazione dedicata alla reception e alla cassa può essere dotata di barriere fisiche. In alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, devono essere favorite le modalità di pagamento elettroniche. I prodotti disinfettanti devono anche essere a disposizione degli utenti, soprattutto nei punti di ingresso e di pagamento.

Distanziamento e mascherina

Eventuali posti a sedere devono prevedere un distanziamento minimo tale da garantire il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro. Tutti devono indossare la mascherina (tranne i bimbi sotto i 6 anni). Inoltre, deve essere garantita la pulizia frequente e la disinfezione di ambienti e attrezzature. Infine, a meno che le condizioni meteorologiche o altre situazioni di necessità non lo permettano, porte, finestre e vetrate devono rimanere aperte per favorire il ricambio d’aria naturale.

il bar del Maxxi riparte dalla cultura

il bar del Maxxi riparte dalla cultura

Medïterraneo, il bar ristorante del museo di arte contemporanea progettato da Zaha Hadid, si candida ad essere il locale più cool dell’estate romana

Metti una sera al museo di arte contemporanea, seguita da un aperitivo e una cena all’aria aperta, magari protetti da un igloo di bambù. Tutto questo è possibile a Roma, dove la serata può spostarsi fra le sale del Maxxi, la cui struttura progettata da Zaha Hadid vale già da sola la visita, e il bar ristorante Medïterraneo, che dopo la riapertura post lockdown ha una nuova accattivante veste di spazio culturale.

Non che la visita al museo sia obbligatoria per accedere al bar, tuttavia l’intero progetto va esattamente nella direzione di unire la cultura al piacere di un drink o di una cena fusion: dall’arte all’architettura e al design, dal food & drink alla musica. Il tutto nel magnifico contesto del ristorante-giardino che guarda alla struttura avveniristica progettata da Zaha Hadid, dove lo spazio non manca per collocare i tavoli ben distanziati, oltre ai meravigliosi salottini protetti dalle curiose Homy. Si tratta di strutture di bambù a forma di cupola che ricordano gli igloo, frutto del design dell’azienda toscana Bambuseto, e fatte con bambù proveniente da un bosco della Versilia. Ogni Homy ha un diametro di 5 metri e ospita tra tavolini e sedute fino a 4/5 persone, perfettamente distanziate. Inoltre le Homy sono autonome anche per preparare dei drink fai da te. All’interno delle Homy, infatti, su ogni tavolo saranno presenti i kit con tutta la selezione da bere, così il cliente avrà tutto l’occorrente per prepararsi il drink in autonomia, senza bisogno di ordinare, eccetto il ghiaccio che viene rifornito dai runner a disposizione per il servizio del tavolo.

Un progetto capitanato dal giovane imprenditore romano Giorgio Cantagallo, che ha affiancato alle forze già ben rodate della cucina e del bar del Medïterraneo l’esperienza in campo food di Palmerie Parioli (ristorante molto apprezzato in zona Parioli), che ha portato il suo angolo sushi nel giardino di Medïterraneo; la drink list fai da te delle Homy studiata dai bartender di Spirito e il gelato del Food Truck vintage di Verde Pistacchio. Per la stagione estiva 2020 Medïterraneo ha lavorato a un menu che spazia da un capo all’altro del Mediterraneo, con piatti accattivanti, legati alla stagionalità e molto confort, oltre alle dolcezze della pastry chef Irene Tolomei, finalista della sesta edizione di Bake Off Italia. Anche il reparto drink è molto ben rappresentato: a parte i kit fai da te per le Homy, la drink list studiata dai barman del locale spazia fra i cocktail più celebri, rielaborandoli per renderli più freschi ed estivi.

Naturalmente, grande attenzione alle misure anti Covid. Agli ampi spazi di cui si diceva, che consentono un distanziamento efficace, si aggiungono tutte le misure previste dai protocolli: dalla sanificazione giornaliera alla misurazione della temperatura sia del personale che della clientela, passando per i menu digitali, scaricabili sui cellulari attraverso i QR Code che si trovano su ogni tavolo.

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