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AD Italia: i 100 nomi scelti fra architetti e designer

La Cucina Italiana

Cento nomi, cento storie, cento talenti: tutte le edizioni internazionali di AD hanno selezionato gli architetti, i designer e gli interior decorator che stanno cambiando il mondo del progetto. Un viaggio che esplora le idee rivoluzionarie del panorama creativo di questo 2023.

Tra questi cento nomi, tutti straordinari, già famosi o emergenti, Oki Sato che ha costruito il suo archivio nella meravigliosa foresta di Miyotamachi, in Giappone, il duo libanese David/Nicolas che ha riletto un capolavoro come la Casa di Fantasia di Gio Ponti, e poi Mariam Kamara, nigeriana, con la sua architettura sostenibile, e ancora Raphael Navot, nominato designer dell’anno dalla fiera parigina di Maison&Objet, Piero Lissoni ed infine lo Studio Drift che ha immaginato un profilo luminoso, composto di centinaia di droni, per completare i monumenti lasciati incompiuti e visualizzare l’inserimento di quelli che trasformeranno le nostre città.

Nel numero di AD Italia in edicola sono stati selezionati da Oriente a Occidente i nomi più rilevanti, con un’attenzione particolare ai numerosi talenti nostrani. L’attualità enfatizza i progetti più interessanti, con articoli dedicati e interviste a grandi nomi come Gaetano Pesce, Formafantasma e Piero Lissoni, tra i tanti che esportano con successo la maestria e il savoir-faire del Made in Italy su scala globale, ma anche a talenti stranieri, da Jaime Hayon a Nendo. Le case sono la summa estetica di queste voci, diverse interpretazioni dell’universo domestico che nella loro varietà compongono un’armonica narrazione delle tendenze dell’abitare di oggi e di domani, in una visione completa ed esaustiva delle nuove frontiere dell’interior design. Dalla spettacolare ristrutturazione di una penthouse piena di arte e design d’autore a Los Angeles, firmata da Studio Shamshiri, al minimalismo sofisticato di una casa/galleria a Barcellona interpretata da Guillermo Santomà; da un progetto-manifesto di Daniele Daminelli a Bergamo, con un appartamento capace di legare la sua storicità a un eterno contemporaneo, al caldo abbraccio di un appartamento progettato da Pierre Yovanovitch a Parigi in maniera sartoriale, fino all’abitazione personale di Charles Zana, dove il creativo esprime tutta la sua eclettica vitalità e la sua profonda passione e cultura della storia del design.

«Sarà che adoro i 100 metri e non mi sono mai persa questa corsa imbattibile per eleganza, forza, personalità. In 9”58, record del mondo, c’è la storia di anni di allenamento, tenacia, successo. Il nostro Numero 100 racconta in fondo la stessa storia. Cento nomi per correre attraverso il nuovo anno. Cento progetti per viaggiare, ugualmente con eleganza, forza e personalità, in ogni parte del mondo e scoprire i talenti, i progetti, i sogni che segnano i traguardi del nostro stile», Francesca Santambrogio, Head of Editorial Content AD Italia.

Un numero da sfogliare e da collezionare, attuale per un anno intero e archivio di ispirazioni per sempre.

La lista completa dei migliori secondo AD Italia è disponibile sul numero di AD in edicola e online sul sito.

Taste the Architect: architetti in cucina

Taste the Architect: architetti in cucina

Ingredienti per due persone

190 g spaghetti
30 g foglie di limoni non trattati
1 spicchio d’aglio
Scorza di 2 limoni non trattati
70 g bottarga
Olio extravergine d’oliva

Procedimento

Scaldate in una pentola con dell’acqua e una volta raggiunta quasi l’ebollizione inserire 30 g di foglie di limoni non trattati.

Rosolate a parte, in una casseruola, uno spicchio d’aglio in camicia delle scorze di limone (non trattato), aggiungendo anche un mestolino d’acqua.

Cuocete gli spaghetti per 3 minuti circa in acqua bollente salata.

Trasferiteli nella casseruola ultimate la cottura, nel frattempo grattugiate 40 g di bottarga e tagliatene 30 g a cubetti.

Mantecate gli spaghetti con olio a filo, un goccio d’acqua di cottura, la scorza di un limone non trattato grattugiato e la bottarga, avendo cura di conservarne una parte a cubetti per la decorazione.

Ricetta 2: I fashion- gyoza 

Da un’idea di Alvin Grassi di Design Studio, è tratta dalla sesta puntata. «In cucina come nel design la scelta giusta è mescolare gli elementi» racconta Alvin Grassi, designer con un background nella moda. Ecco allora che lo chef propone una rivisitazione glamour di un piatto tradizionale: gli gnudi, tipici della cucina toscana, vengono tostati in padella come i classici ravioli giapponesi gyoza e proposti con ricotta, funghi e nocciole. 

Ingredienti per due persone

300 g ricotta pecora
100 g porcini
100 g finferli
Santoreggia
20 g ricotta
30 g parmigiano
Olio
Nocciole

Procedimento

Pulite bene i funghi con panno e spazzola. Tagliarli, quindi scaldare in una padella con un filo d’olio qualche rametto di santoreggia e spadellare i funghi a fiamma vivace. Tenere in caldo.

Lavorate, in una ciotola, con un cucchiaio la ricotta, passata al setaccio, unendo la farina, il Parmigiano e un pizzico di pepe.

Ricavate delle quenelle e rosolatele in una padella con un filo d’olio sui tre lati.

Impiattate i gyoza di ricotta, aggiungendo i funghi e le nocciole divise a metà.

Completate con un goccio d’olio a crudo e fiori di borragine.

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