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La Nouvelle Cuisine compie 50 anni: qual è la situazione oggi?

La Nouvelle Cuisine compie 50 anni: qual è la situazione oggi?

Pochi termini nel mondo della ristorazione sono stati mal interpretati come Nouvelle Cuisine. Sinonimo di piccole porzioni, piatti strani, mancanza di gusto. Evidente che, soprattutto all’inizio del fenomeno – datato 1973 -, ci siano stati gravi errori, esercizi di stile, approcci pretenziosi. Ma la sostanza è che oggi gran parte della cucina europea (in modo totale, quella francese e italiana) vengano da lì, dai punti che Henri Gault e Christian Millau – i due critici più illustri dell’epoca e autori della famosa guida ai ristoranti – misero su carta mezzo secolo fa. Una certezza che viene ignorata dai giovani cuochi (che in pratica si sono trovati la pappa fatta, se ci è concesso), ma che viene ignorata da chiunque cucini tra le mura di casa. Se oggi si cucina leggero, con una sempre maggiore attenzione alla dietetica e la ricerca di prodotti freschi, non è grazie ai nutrizionisti dei social, bensì allo sviluppo continuo dei canoni della Nouvelle Cuisine. Per capirlo bisogna, però, tornare alle origini. A quella Francia, terra giacobina (quindi rivoluzionaria per eccellenza) e all’epoca unico punto di riferimento per chiunque facesse il cuoco.

Il movimento nacque come tentativo di affrancarsi dalla routine dei ristoranti stellati dove i menù erano monocordi, ricchi di piatti storici quali i Tournedos alla Rossini, la sogliola au beurre blanche, la lepre alla Royale. Eredità blasonata della haute cuisine di Auguste Escoffier, senza eleganza nella presentazione e soprattutto gravata da salse e intingoli da riscaldare al momento di servire. L’aria del ’68 parigino aveva creato l’humus giusto per gli innovatori, che si riconoscevano nel concetto ispiratore, quasi eversivo, di Fernand Point de La Pyramide di Vienne: «Chaque matin on doit recommencer à zéro, sans rien sur les fourneaux» (ogni mattina si deve ricominciare da zero, senza niente sui fuochi). Mancava solo il tocco di autorevolezza per smuovere la montagna: lo fornirono i due più famosi critici gastronomici di Francia – Henri Gault e Cristian Millau – che nel 1973 stilarono un decalogo per spronare i giovani talenti a rivedere l’impianto generale dello stile di cucina.

Il manifesto della Nouvelle Cuisine

Ecco, letteralmente, i 10 punti.

  1. Non cuocerai troppo
  2. Utilizzerai prodotti freschi e di qualità
  3. Alleggerirai il tuo menù
  4. Non sarai sistematicamente modernista
  5. Ricercherai tuttavia il contributo di nuove tecniche
  6. Eviterai marinate, frollature, fermentazioni
  7. Eliminerai le salse e i sughi ricchi
  8. Non ignorerai la dietetica
  9. Non truccherai la presentazione dei tuoi piatti
  10. Sarai inventivo

JRE-Italia compie 30 anni e festeggia con nuovi progetti

La Cucina Italiana

Con il Congresso Nazionale, JRE-Italia festeggia i 30 anni. L’associazione Jeunes Restaurateurs brinda a un traguardo importante, cogliendo l’occasione non soltanto per ritrovarsi, ma per dialogare, condividere idee, progetti e visioni future.

“È per me un grande onore e piacere poter rappresentare come presidente questa associazione arrivata ai suoi trent’anni di vita e attività”, dice Filippo Saporito, Presidente JRE-Italia. “Trent’anni che raccontano con forza e convinzione la filosofia che da sempre rappresenta JRE, una filosofia che tutti noi soci condividiamo e della quale ci facciamo portavoce in Italia, ma anche oltre i confini nazionali. Ritrovarsi in occasione del nostro Congresso annuale significa fare il punto della situazione, tracciare una linea e superarla con progetti, iniziative e desiderio di proseguire quel processo di costruzione e crescita iniziato con la storia dell’associazione stessa. Ma non solo, vuol dire presentare i nuovi membri entrati a far parte della famiglia JRE-Italia, 4 giovani ingressi meritevoli”.

JRE-Italia: il punto della situazione e gli obiettivi

Formazione

Punto focale di JRE_Italia è la formazione dei più giovani, attraverso la collaborazione con prestigiose Scuole Alberghiere Italiane. Continuano le lezioni targate JRE presso l’Istituto Alberghiero E. Maggia di Stresa, dove prosegue anche l’ormai collaudata iniziativa “Discover Talent”, e l’Istituto Pellegrino Artusi di Recoaro.

“Insieme – JRE per San Patrignano”

Riparte il progetto che si era interrotto a causa della pandemia.JRE-Italia collabora con la Comunità di recupero in un’ottica di crescita e formazione: i ragazzi e le ragazze, terminato il percorso di studio dedicato alla ristorazione, avranno la possibilità di effettuare stage di sala e cucina all’interno dei ristoranti JRE, con prospettiva di assunzione; inoltre, gli chef metteranno a disposizione la propria arte culinaria per organizzare cene benefiche all’interno dei rispettivi locali.

Multimedialità

L’associazione collaborerà con Euroteam per dar vita a una serie di prodotti multimediali in grado di emozionare e informare, che verranno promossi e diffusi su tutte le piattaforme social e sulle varie TV in streaming, digitale e satellitare, con l’obiettivo di mostrare ed esaltare la creatività, l’esperienza e la passione dei membri JRE, nonché ispirare ed educare il pubblico sulle ultime tendenze e tecniche culinarie.

“SpazioItaliaBar” con Air Dolomiti

Anche quest’anno i piatti di alcuni chef JRE Italia salgono a bordo degli aerei Air Dolomiti per rendere l’esperienza di viaggio non solo confortevole, ma anche gustosa.

Nuovi ingressi 2023

A entrare a far parte della famiglia JRE Italia nel 2023 sono: Gian Marco Russo, Granoturco Bistrot – Castagnole Piemonte (TO); Francesco Laera, ristorante Fè – Noci (BA); Damiano Dal Farra, Locanda San Lorenzo – Puos d’Alpago (BL); Alex Haselwanter, Unterwirt – Gudon (BZ), che in Associazione prende il testimone del padre Thomas, già socio onorario JRE-Italia.

Continuano, infine, le attività dell’Associazione con i partner: Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Electrolux, Cantina Guido Berlucchi, Marchesi Antinori, Acqua San Benedetto, Circuito – Made in Italy, Champagne P. Vallée, Steelite International, Rona Glasswork, Bord Bia – Irish Food Board, Cru Caviar.

Aimo e Nadia: Il Luogo compie 60 anni

Aimo e Nadia: Il Luogo compie 60 anni

Sono trascorsi 60 anni da quando, in quel lontano 1962, la Trattoria da Aimo e Nadia ha aperto.  Una piccolo locale di cucina toscana nella periferia milanese che, nel tempo, è diventato un ristorante 2 stelle Michelin ed emblema dell’identità gastronomica italiana nel mondo

I festeggiamenti

Nel corso del 2022, Il Luogo celebrerà i 60 anni di attività con 6 esclusive Cene degustazione nelle quali sarà possibile ripercorrere la storia del ristorante (prima Luogo di Aimo e Nadia) tramite la degustazione di un menù creato con i piatti che hanno caratterizzato ogni decade. Gli chef Alessandro e Negrini e Fabio Pisani – alla guida del ristorante dal 2012 assieme a Stefania Moroni – hanno intrapreso con Aimo e Nadia un lavoro di ricerca negli archivi e della memoria per scegliere, ricordare e reinterpretare le ricette-icona del ristorante. 

Le ricette scelte per i menù delle 6 Cene degustazione sono quelle che nel corso degli anni hanno resto Il Luogo uno dei simboli dell’identità gastronomica italiana nel mondo, in cui coesistono tecniche di lavoro nuove e antiche. Ogni appuntamento esalterà un’idea di cucina che celebra l’ingrediente per farsi sintesi di memoria gustativa e contemporaneità. Una celebrazione che passerà anche attraverso la sala guidata da Nicola dell’Agnolo e verrà esaltata dagli abbinamenti proposti dal sommelier Alberto Piras.

I piatti protagonisti

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