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Chi è Debora Massari, figlia di Iginio Massari, ospite a MasterChef 13

La Cucina Italiana

La «famiglia reale» della pasticceria italiana – Iginio e sua figlia Debora Massari – e Joe Bastianich: sono loro gli illustri ospiti che, questa sera, festeggeranno la trecentesima puntata di MasterChef insieme ai tre giudici del programma e ai concorrenti. Per i cuochi amatoriali, è uno dei momenti più temuti: se il maestro dei maestri pasticcieri è da sempre l’ospite più atteso dal pubblico, i concorrenti conoscono bene il suo proverbiale rigore, e sanno che, con Iginio Massari (sta per arrivare una legge a suo nome) tra i giudici, l’asticella si alza inesorabilmente. La figlia Debora, però, con un post su Instagram, assicura di essere «molto più indulgente» del padre.

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Chi è Debora Massari

Classe 1975, mamma di due bambini, Debora Massari è una pastry chef specializzata nei lievitati. Dopo la maturità scientifica e la laurea in Scienze e Tecnologie alimentari (la sua tesi sperimentale verteva proprio sui lievitati), nel 2019 è diventata maestro pasticciere entrando nella prestigiosa Accademia dei maestri pasticcieri italiani. Dall’anno successivo ha cominciato a lavorare nell’azienda di famiglia, apportando innovazioni e idee lungimiranti e coraggiose. È a lei che si deve lo sviluppo del brand Iginio Massari e il lancio dell’e-commerce. Oggi è membro del consiglio d’amministrazione della Iginio Massari Srl e insegna alla 24Ore Business School. Nel luglio 2022, Forbes l’ha inserita nella classifica annuale delle 100 donne di maggior successo in Italia.

Su Instagram, Debora Massari ha quasi 500 mila follower. Attraverso i suoi social, racconta se stessa, la sua grande passione per la danza, la famiglia e gli amici, pubblica appetitose immagini delle sue creazioni e trasmette la sua idea (molto precisa) della pasticceria moderna: «Il dolce è trasgressione: è vero. L’importante è che sia un peccato di gola e non per la gola. I nostri studi sono rivolti a dolci sempre più leggeri e sempre più belli. Il dolce può essere la fine di un pasto, e quindi l’ultimo ricordo, o un attimo isolato e quindi la scelta di una libidine fugace». Per la famiglia Massari, «un dolce è simbolo, è forma ed è contenuto: linee molto geometriche e sempre più pulite, esaltazione di profumi, esplosione di sapori, trascendenza di gusti aromatici. Questo ci sforziamo di ricercare, mai dimenticare che si crea per il prossimo». Da sempre a fianco del padre, partecipa con lui a esposizioni, convegni e trasmissioni televisive.

Donna sportiva, in forma smagliante, ha anche preso posizione contro chi l’ha criticata per la magrezza: «È un argomento su cui le persone sembrano sentire il diritto di esprimersi ancor più che su un corpo in sovrappeso, dimenticando le buone lezioni date dalla Body Positivity. Essere magri implica per forza l’avere dei problemi di salute o, addirittura soffrire di disturbi alimentari? Il mio fisico è frutto della genetica e del duro lavoro in palestra. Così viene meno, ancora, la libertà di piacersi senza dover rendere conto ad altri del proprio aspetto e affrontare accuse ben più pesanti, legate ai disturbi alimentari e alla necessità di curarsi».

Iginio Massari per il ddl “Maestro dell’arte della cucina italiana”

La Cucina Italiana

Iginio Massari, il grande Maestro Pasticciere nonché Presidente APEI, potrebbe diventare rilevante anche a livello legislativo in Italia. Arriva infatti dal SIGEP 2024 la notizia che sta facendo il giro degli organi di comunicazione nazionali secondo la quale siamo al rush finale dell’iter per l’approvazione finale del disegno di legge “Maestro dell’arte della cucina italiana”, che da oggi viene ribattezzato dal Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, come “Legge Massari”.

Da Rimini, il Ministro Lollobrigida ha illustrato il provvedimento che andrà a riconoscere i mestieri di pasticciere, chef e artigiano del cibo al pari di quanto avviene già in altri Paesi, come Francia, Belgio e Spagna.

Accanto a lui, il leggendario Iginio Massari, che ha spiegato: «In Italia non è mai stata coniata ufficialmente la definizione di un mestiere. C’è una differenza sostanziale tra il professionista e l’artigiano che con l’intelligenza delle mani è in grado di dar vita a prodotti belli e buoni. Questa legge ci equipara ad altre Nazioni, partendo oggi dal cibo, ma con l’auspicio che possa allargarsi man mano a tanti altri mestieri d’eccellenza».

Il panettone vince sul pandoro? Rispondono Iginio Massari e 7 grandi pasticceri

Il panettone vince sul pandoro? Rispondono Iginio Massari e 7 grandi pasticceri

Panettone contro Pandoro, la solita rivalità sulla tavola di Natale che si presenta ogni anno – ma davvero? Ho posto la domanda a Iginio Massari e altri 6 pastry chef d’eccezione in occasione della crociera Panettone Senza Confini 2023. Era decisamente l’occasione ideale per portare avanti la bandiera del dolce di Verona, che sembra essere troppo spesso messo da parte. Eppure, altrettanto spesso mi ritrovo amici e parenti confessare che amano il panettone “senza” (glutine, canditi, uvetta, a seconda), ma che in fondo in fondo preferiscono di gran lunga il pandoro. Certo è che l’offerta di panettoni artigianali è molto forte e la concorrenza di conseguenza pesante da superare. Eppure, qui lo dico e vi ricorderete le mie parole, c’è spazio per il pandoro per recuperare il primo posto.

Iginio Massari così come Achille Zoia, ad esempio, sono dei grandi Maestri dei lievitati delle Feste e anche loro riservano un posticino a parte nel loro cuore gourmet per il pandoro. Fausto Morabito, l’inventore della kermesse viaggiatrice Panettone Senza Confini giunto ormai alla settima edizione, è disposto ad accogliere il pandoro sulla prossima nave da crociera. Insomma, il trend del pandoro è forte e ci sono tutte le carte da giocare per una partita vincente.

Pandoro VS Panettone: i dati

Secondo i dati di Unione Italiana Food, lo scorso anno la produzione complessiva dei due lievitati è stata di 73.502 tonnellate pari a 552,1 milioni di euro. Secondo l’indagine condotta da AstraRicerche per Unione Italiana Food nell’ultimo anno oltre il 95% ne ha mangiato almeno uno dei due. Quando si arriva alle preferenze dei consumatori, si arriva a scoprire che i due sono testa a testa quasi alla pari: 81% per il panettone e 82% per il pandoro. Sono gli adulti a preferire il panettone, mentre le nuove generazioni prediligono il pandoro. Inoltre, quasi evidente la preferenza per la ricetta tradizionale del pandoro al 69,3% contro il 66% del panettone.

Ecco cosa pensano Iginio Massari e gli altri 6 pastry chef

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