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Mango da scoprire: benefici, proprietà e ricette

La Cucina Italiana

Il mango una storia ultra millenaria, arriva dall’India e nel tempo si è imposto come frutto esotico per eccellenza, con coltivazioni anche in Sicilia e Calabria – proprio come l’avocado, consigliamo fortemente di prediligere la provenienza italiana. Potente prodotto della natura con numerose proprietà nutritive e benefici assicurati per l’uomo, il mango è anche un ingrediente versatile in cucina.

Sostanze nutritive del mango

Forma ovale e lunga, con colorazioni che vanno dal rosso al verde e al giallo anche in base alla maturazione, il mango è ricchissimo di acqua e minerali come il calcio, il potassio, il fosforo, il sodio e il magnesio. Il contenuto più importante, però, è rappresentato da un potente antiossidante di nome lupeol, il quale riuscirebbe a contrastare le cellule cancerogene che possono colpire polmoni, seno, colon e prostata, incidendo in particolare alle condizioni mentali con le quali si affrontano le relative terapie. Il lupeol, inoltre, fa bene anche al muscolo cardiaco, favorendo la circolazione sanguigna, e rallenta l’invecchiamento della pelle.

Benefici per tutto il corpo

Ma a favore del mango giocano anche le importanti riserve di vitamine A, B, C, D, E, J e K. L’elevate presenza della prima garantisce benefici a denti, occhi e mucose interne, mentre la vitamina C rafforza il sistema immunitario e aiuta il corpo ad assorbire ferro. Grazie alla vitamina B, invece, il mango è usato anche in campo estetico per trattare acne e pelle secca, oltre ad impacchi per i capelli contro doppie punte e secchezza.

Contro lo stress

Con la sua polpa che concilia bene il riposo notturno, il mango è anche ricco di fibre: pertanto è un buon rimedio contro la stitichezza e un miglior transito intestinale. Questo frutto, ancora, contrasta la ritenzione idrica e rappresenta una fonte importante di energia, considerando che il mango ha 55 kcal per 100 grammi di polpa. Grazie al betacarotene, invece, il mango è ideale durante l’estate per stimolare la melanina, oltre che essere consigliato da molti esperti per chi soffre di depressione o nervosismo, o ancora per chi conduce una vita particolarmente stressante.

Controindicazioni

Insomma, il mango fa bene al corpo e alla mente, anche se le controindicazioni non mancano. A causa dell’elevata presenza di zuccheri ad esempio, il mango non è particolarmente indicato per i diabetici, mentre, essendo ricco di fibre, è bene che non esageri nessuno col suo sapore certamente buono e fresco. Se consumato in quantità eccessive, infatti, le azioni positive a livello lassativo del mango possono provocare diarrea e colite.

Mango da scoprire benefici proprietà e ricette
Carpaccio di ricciola, lime e mango

Un secondo raffinato e originale per le vostre cene a base di pesce: scoprite come preparare il Carpaccio di ricciola, lime e mango con la nostra ricetta

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mango
Torta soffice di mango con yogurt greco

Per questa torta non abbiamo acceso il forno. Usando la pentola a pressione con la valvola sollevata e unendo una piccola dose di bicarbonato nell’impasto, si possono preparare dolci, pane e pizze molto soffici: l’effetto ottenuto è quello di un forno a vapore

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Mango da scoprire benefici proprietà e ricette
Crema fredda al mango con ceci croccanti

Un piatto freddo da gustare come apertura di pranzi e cene nelle calde giornate d’estate

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Mango da scoprire benefici proprietà e ricette
Tzatziki di cetriolo con mandorle e mango

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Mango da scoprire benefici proprietà e ricette
Mafalde con conchiglie, mango e vaniglia

Cozze, vongole, fasolari, cannolicchi e tartufi di mare. Eccoli tutti riuniti in un piatto meraviglioso che ci riporta con la mente in vacanza

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Come si mangia il mango
Crostata con nastri di mango e kiwi

Una crostata fresca e colorata che abbiamo abbellito con sottili nastri di frutta, per dare movimento e raffinatezza al dolce

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insalata di pasta pasta fredda
Insalata di anellini, molluschi, cetriolo e mango

Una pasta fredda orto-mare che piacerà a grandi e piccini, merito anche del formato di pasta che fa tornare tutti bambini

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Tartara di salmone avocado e mango
Tartara di salmone, avocado e mango

Un piatto dal tocco esotico, leggero e gustoso, per viziarci e viziare i nostri ospiti: scoprite la ricetta della tartara di salmone con avocado e mango

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Mango da scoprire benefici proprietà e ricette
Rombo al forno, rape acidule, mango arrostito

La nota acidula e i profumi di mango fanno sognare mete esotiche e viaggi di immenso sapore

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Lingue di gatto e gelato al mango

Fresco gelato al mango servito su vele sottili di burrose e croccanti lingue di gatto. Un dessert perfetto per chiudere un pranzo o una cena con eleganza

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dove mangiarlo a Genova e dintorni | La Cucina Italiana

La Cucina Italiana

Sapete dove mangiare il miglior pesto genovese a Genova e dintorni? Il pesto è conosciuto e riconosciuto come uno dei sughi iconici italiani. Pinoli, parmigiano reggiano, olio extra vergine di oliva, basilico fresco, aglio e c’è chi mette il pecorino DOP. Comunque lo si faccia il pesto piace sempre a tutti ed è buonissimo in qualsiasi modo. Ogni famiglia ha una ricetta, ogni mamma o nonna ha un segreto. In Liguria lo si mangia con le trofie o con le trenette, o, anche, con i testaroli se si scende nel profondo levante. Ma se non lo si ha pronto in casa o lo si vuole assaggiare tipico in loco, dove andare a mangiare il miglior pesto genovese a Genova e provincia?

6 ristoranti dove mangiare il miglior pesto a Genova e provincia

Il Genovese

Il ristorante nasce nel 1912, con il nome di RAGGIO. Si trattava esattamente di un farinotto, detto ancora più anticamente Sciamadda, ovvero di un posto dove si preparava la farinata nel forno a legna, forno che è ancora presente all’interno del locale. Negli anni oltre alla funzione di asporto si sono aggiunti alcuni tavoli, per arrivare alla creazione della cucina negli anni 50. Oltre alla farinata venivano preparate le classiche torte di verdura e i fritti della gastronomia di strada genovese. Alla fine degli anni 90 Il Genovese viene dedicato interamente all’attività di ristorazione, volendo conservare l’anima e la vocazione del locale. Il Genovese è noto per il suo incredibile pesto, ormai amato in tutta Italia. Qui si usa solo il Parmigiano Reggiano di 24 mesi di stagionatura oltre che l’olio extravergine d’oliva 100% italiano, sia in cucina sia in frittura.
Indirizzo: via Galata, 35r, 16121 Genova GE

La Raibetta

Nell’anno 1314 si edificò la contrada dove si vendono i legumi e qualche frutto, la quale volgarmente si nomina Reba, che è vocabolo moresco, e raba in quella lingua significa repertorio di biade. “Reba” in arabo si pronuncia con la “e” molto larga, quasi “raiba” e quel mercato di legumi fu detto Raibetta, cioè piccolo mercato, per distinguerlo dalla Raiba, mercato dei cereali che esisteva vicino a Palazzo San Giorgio. Da Raiba deriva il termine “rabenieu” che nel dialetto genovese sono i venditori di commestibili, e anche il nome “rebue”, cioè le castagne bollite e sbucciate come venivano vendute in Raibetta sino alla fine dell’Ottocento.
Ecco che qui si possono trovare piatti tipici della tradizione ligure come le trofiette al pesto, i testaroli al pesto o le “avvantaggiate”, pesto patate e fagiolini.
Indirizzo: vico Caprettari, 12r, 16123 Genova GE

Il Trofiaio

Quella del Trofiaio è un’azienda familiare e proprio perché tale riesce a garantire tutti i valori che ognuno di noi cerca in un piatto fatto in casa: genuinità, attenzione agli ingredienti, e tradizione, che confluiscono nei piatti della tradizione ligure. La pasta fresca genovese è infatti una delle colonne della cucina italiana e qui si cerca di rendere onore alle grandi ricette genovesi e liguri rispettando la ricetta originale, spaziando anche in proposte della tradizione italiana più vasta. Questa pasta, con il loro pesto tradizionale fatto in casa, è perfetta per una pausa pranzo.
Indirizzo: piazza Colombo 10-12R

L’Acciughetta

Nell’angiporto storico della città, tra via Prè e via Gramsci all’altezza del Galata Museo del Mare, la Trattoria dell’Acciughetta si definisce una delle trattorie «più piccole e pazze della città». Tutte le creazioni dell’Acciughetta derivano dalla fantasia, dai viaggi personali e collettivi, dallo studio delle tecniche; un connubio di cultura che i propietari cercano di esprimere nei piatti senza, essendo però accessibile a tutti perché l’intento è che i giovani si avvicinino sempre più alla ristorazione e ne amassero i diversi aspetti. Il menù è in costante evoluzione: usano tantissimi ingredienti liguri e tantissime ricette tradizionali che poi evolvono, vengono distrutte e ricostruite, eseguite e modificate, vissute da tutto lo staff e condivise con la clientela.
Indirizzo: piazza Sant’Elena, 16126 Genova GE

U giancu

È difficile descrivere questo locale. Eclettico, colorato, vivace, vivo e sincero sono solo alcune delle parole che lo descrivono. Sperso nelle stradine liguri sopra Rapallo, spunta U Giancu, un luogo in cui magia, gioco e cibo si uniscono per mangiare bene e in compagnia. La sensazione che si prova entrando è un misto di allegria, felicità e spensieratezza mescolata con un buon appetito. Alle pareti ci sono oltre 700 disegni originali, moltissimi dei quali dedicati, fatti da autori di tutto il mondo. Alcuni fanno sorridere, altri fanno pensare. Quello che il proprietario spera è che «ti ci facciano sentire bene», a tuo agio. Con la gioia di esserci e la voglia di tornarci.
In estate, spesso capita che pesti… il basilico! Ottimo per accompagnare la pasta fresca fatta in casa e insaporire il classico minestrone genovese.
Indirizzo: via S. Massimo, 78, 16035 San Massimo GE

La Brinca

Non ci sono descrizioni per questo luogo che si vuol far trovare fra i quasi monti liguri e il mare a pochi passi. La Brinca oggi più che un ristorante è un’istituzione, è simbolo di qualità, tradizione, territorio e convivialità. La Brinca, soprannome al femminile di Texinin (Teresina) dei Brinche, visse e lasciò il nome a questa casa colonica a metà dell’Ottocento. Nel 1987 la famiglia la trasforma in trattoria e caneva con fùndego da vin, cioè osteria con bottega e cantina come si usava dire allora. Brinca, Brincu, Briccu, nell’antica etimologia Ligure significa luogo scosceso, ripido: ripide e dure come lo sono le terre liguri. La Brinca propone i piatti di terra della tradizione contadina della Liguria di Levante, legata ai prodotti locali e alle stagioni. Prebugiun di Ne, Panella, Panissa, Baciocca, Frisciulle, Testaieu, Picagge, Tuccu, Tomaxelle, Sancrau, Panera, sono solo alcuni degli antichi nomi che ricordano gusti antichi, rivisitati con gentilezza e serviti per raccontare la storia e la cultura della Liguria. Ma se c’è qualcosa per cui vale davvero la pena passare da quest’osteria e fermasi è il pesto, fatto solamente al mortaio, con gli ingredienti tipici, che porta mente e spirito in un altro mondo.
Indirizzo: via Campo di Ne, 58, 16040 Ne GE

Geolier, Sanremo, il rap e la (sua) pizza: dove assaggiarla

La Cucina Italiana

«I p’ me tu p’ me»: la stiamo cantando tutti la canzone di Geolier, il rapper napoletano che i bookmaker (e il pubblico) danno tra i favoriti di questa edizione del Festival di Sanremo. Un brano che non ti esce dalla testa, racconta di una storia che finisce e di due innamorati diventati estranei, del tempo perso e di quello che si sarebbe potuto guadagnare. Si è fatto notare subito anche perché tutto in dialetto napoletano e ricco di espressioni dello slang e – non solo per questo – è schizzato immediatamente in cima alla lista dei più ascoltati su Spotify.

Chi è Geolier

Geolier ha bucato lo schermo, arrivando nelle case di tanti che probabilmente prima del festival non sapevano chi fosse. 23 anni, il suo vero nome è Emanuele Palumbo. Geolier è la traduzione francese di “guardia carceriaria” o “secondino”, il soprannome con cui – nonostante non ci sia un diretto legame – a Napoli si chiamano gli abitanti di Secondigliano: il sobborgo a nord della città in cui Geolier è cresciuto e in cui vive ancora tutta la sua famiglia. L’artista arriva a Sanremo dopo due album di grande successo – “Emanuele” nel 2018 e “Il coraggio dei bambini”nel 2022 – e collaborazioni con artisti di calibro, da Emis Killa e Jake La Furia fino a Rocco Hunt, e poi – tra i tanti – Luché, Giorgia, Gigi d’Alessio. 

Geolier e la pizza

A Sanremo Geolier ha portato tutta Napoli: il dialetto, la città che fa il tifo per lui, e anche la pizza napoletana. Pare che i colleghi cantanti ne vadano pazzi: la sua prima pizzeria, temporanea solo per i giorni del festival, è proprio a un passo dall’Ariston. Il menù è breve ma essenziale, con pizze che prendono i nomi dei suoi grandi successi, e il suo. La “Pizza Geolier” è con salsiccia, provola e crema di zucca, mentre la pizza “I p’ me, tu p’ te” è con salsiccia e friarielli e la pizza “Il coraggio dei bambini” con würstel e patatine. Poi c’è la pizza “23 marzo” che è una margherita con pomodoro giallo, la pizza “Secondigliano” che è una marinara e, infine, non manca la pizza “Maradona”, che è una bianca con zucchine.

Dove e come assaggiare la pizza di Geolier

Oltre che per i fortunati che vivono a Sanremo e potranno sedersi ai tavoli della sua pizzeria pop up fino alla fine del festival, la pizza di Geolier sarà disponibile in altre città italiane: a Napoli (ovviamente), Milano e Roma. Arriva con il delivery, in esclusiva su Deliveroo, e nel menù ci sono anche crocché e montanare. In questo caso, peraltro, si andrà avanti anche qualche giorno oltre il Festival.

Sanremo, la pizza, il marketing, e non solo quello

Abile operazione di marketing? Di sicuro, e lo hanno già scritto in molti: associare un cantante napoletano al simbolo gastronomico napoletano per eccellenza, nonché il piatto in assoluto più amato e popolare del mondo, è stata una bella trovata. Va anche detto però che Geolier non è il primo tramite, né sarà l’ultimo, di iniziative come questa, dato che ce ne sono diverse e non solo legate alla cucina. A noi, forse romanticamente, piuttosto piace pensare che con questa idea della pizza Geolier abbia raccontato un’altra bella storia di riscatto. Perché per tanti napoletani – e ormai non solo loro – la pizza è stata e sarà anche questo: un’arte, e non di rado una via di fuga per una vita migliore.

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