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L’amatriciana (arrostita) con la ricetta di Luciano Monosilio | La Cucina Italiana

L'amatriciana (arrostita) con la ricetta di Luciano Monosilio
| La Cucina Italiana

L’amatriciana, ricetta facile, casalinga, direte voi. Piccola delizia con anche un tasso di moderata innovazione, secondo Luciano Monisilio. Lo chef infatti è l’ottavo re di Roma, quello della carbonara (classica e persino alla grappa). Ma nel suo ristorante Luciano – Cucina Italiana a pochi passi da Campo de’ Fiori, uno dei piatti più venduti è l’amatriciana. È anche quella che ti prepara se gli dici «Fai tu» mentre sei di passaggio in pausa pranzo, mentre il locale è pieno e alla porta si affacciano VIP in cerca di un tavolo libero. La pasta è il fulcro del menù, la pasta secca di semola di grano duro la fanno in casa, al piano di sotto, la vendono sugli scaffali, ma nel menù c’è anche altro; anche se nessuno esce senza aver ordinato almeno un primo. Luciano alle 12 è al piano di sotto, al pastificio, e mozza le mezze maniche che escono dalla trafila con una spatola. Con un centinaio di coperti almeno, pranzo e cena, la produzione della pasta è un atto quotidiano. Originario di Albano Laziale, Luciano Monosilio è classe 1984 e ha sempre voluto fare il cuoco. È andato “a bottega dai migliori” torna a Roma nel tempio della cucina romana, Roscioli, e nel 2010 viene chiamato dal patron Alessandro Pipero per guidare la sua cucina. Qui prende la stella Michelin e in otto anni sdogana la carbonara, da piatto da trattoria a primo gourmet, servito con un servizio impeccabile. Sembra quasi banale, ma quelli erano anni in cui la pasta secca era ancora guardata con diffidenza nell’alta ristorazione, e quel segnale sarà per sempre ricordato. Nel 2018 una nuova avventura e apre Luciano – Cucina Italiana in piazza del Teatro di Pompeo  in cui si dedica alla tradizione italiana e a piatti più contemporanei. Carbonara, cacio e pepe, amatriciana sono sempre nel menù.

L’amatriciana: ricetta di Luciano

L’amatriciana, la ricetta dell’amatriciana di Luciano, per meglio dire, è arrostita. Il guanciale, che viene prodotto da un norcino di fiducia che lo stagiona per 4 mesi per la ricetta di Luciano. In padella lui lo taglia molto grosso, lo cuoce nel suo grasso, croccante all’esterno e morbido all’interno. Bucatini? No, mezze maniche, così il guanciale si insinua nel mezzo. E pecorino. Ma il segreto della sua bontà è il pomodoro, non una semplice passata, ma pomodori con il soffritto, infornati e poi frullati, una base che si può usare anche per altre ricette.

La ricetta

Ingredienti per 4 persone

400 g pomodori maturi
50 g gambo di sedano
40 g cipolla bianca
30 g carote
foglie di basilico fresco
4 cucchiai di olio extra vergine da versare a filo
200 g guanciale pulito
1 punta di peperoncino fresco
20 g sale grosso
240 g pasta
100 g pecorino romano: 40 g in mantecatura e 60 g per guarnire

Bollita, arrostita, ma anche grigliata: come cucinare la pannocchia

Bollita, arrostita, ma anche grigliata: come cucinare la pannocchia

Se avete tra le mani una pannocchia fresca e vi state chiedendo come cucinarla, sappiate che le opzioni sono diverse: bollirla, arrostirla, grigliarla. In tutti i casi otterrete chicchi di mais dolci e succosi da gustare.

Quando la pannocchia è pronta per essere cucinata

La pannocchia è l’infiorescenza della pianta del mais, chiamato anche granoturco: si sviluppa nei mesi estivi ed è pronta da mangiare quando presenta chicchi ben rigonfi, vicini e lucenti che hanno raggiunto il colore tipico della varietà e che si riescono a incidere con un’unghia facendo fuoriuscire un liquido biancastro. Se esce acqua, la pannocchia non è ancora pronta. Al contrario, se i chicchi risultano duri, la pannocchia è seccata. 

Come cucinare la pannocchia bollita

La pannocchia, una volta eliminate la barbetta presente sulla cima e le foglie che la racchiudono, si può cuocere in acqua bollente per una ventina di minuti o comunque fino a quando infilzando un chicco con una forchetta questo non risulterà morbido. 

La pannocchia bollita può essere sgranocchiata intera, al naturale, oppure condita con olio e sale o, per i più golosi, con fiocchi di burro. La pannocchia si può anche servire tagliata a rondelle oppure sgranare così da ottenere i chicchi lessati per comporre, ad esempio, un’insalata o per preparare una vellutata o delle polpette. 

Come cucinare la pannocchia arrostita

Un altro modo per cuocere la pannocchia è arrostirla in forno o sulla brace: in questo caso si può spennellare la pannocchia con olio o fiocchi di burro e aggiungerci erbe e spezie come la paprica con cui si sposa benissimo. Si avvolge quindi in un cartoccio di carta stagnola (così risulterà più morbida) e si cuoce a 200 gradi per 15-20 minuti. Si può servire intera o a rondelle.

Come fare la pannocchia grigliata

La pannocchia si può anche grigliare, rigirandola sulla griglia rovente in modo da cuocere tutti lati. Si può spennellare con del burro fuso prima o dopo la cottura. Può essere utile infilarla su uno stecchino così che diventi più comoda da tenere in mano mentre la si sgranocchia durante un barbecue estivo. 

Ricette con pannocchie e mais bollito

Scoprite nella gallery tutte le nostre ricette con le pannocchie arrostite e i chicchi di mais lessati. Se i chicchi di mais sono secchi, potete provare a fare i pop corn!

 

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