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le migliori colombe artigianali vincitrici | La Cucina Italiana

le migliori colombe artigianali vincitrici
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Dopo la notte degli Oscar, ecco le stelle che più ci piacciono: Divina Colomba 2023 ha premiato giusto in tempo per la Pasqua – e parte la caccia alle migliori colombe artigianali. Non ci può essere tavola pasquale, infatti, senza la tradizionale colomba: ma quali sono le più buone da gustare?

Colombe artigianali: la migliore in versione tradizionale

Secondo il verdetto della quinta edizione di Divina Colomba, il concorso organizzato da Goloasi.it, la migliore colomba artigianale “Tradizionale” viene dalla Puglia ed è quella di Vito Saccente del Panificio Saccente di Palo del Colle (Ba). Al secondo posto nella classifica delle colombe tradizionali si è classificata poi la colomba di Riccardo Manduca di Solo da Manduca di Aprilia (Lt), in terza posizione quella di Claudio Colombo della Pasticceria Colombo di Barasso (Va).

Colombe artigianali: la migliore in versione creativa

La migliore colomba artigianale Creativa è, invece, lombarda ed è quella di Italo Vezzoli della In Croissanteria di Carobbio degli Angeli (Bg): si tratta di una versione al cioccolato bianco aromatizzato al limone. Secondo posto per la colomba creativa di Pompilio Giardino del Panificio Pompilio di Ariano Irpino (Av), mentre è arrivata terza nella classifica delle colombe creative quella di Cesare Catelli di Caesar Caffè Pasticceria a L’Aquila con un lievitato dall’impasto integrale, cioccolato bianco e lamponi, glassa al lampone e cereali ricoperti di cioccolato bianco.

Dalla colomba con l’incarto più bello alla colomba vegana: tutti i premiati del concorso

Il concorso Divina Colomba 2023 ha anche assegnato il premio al “Miglior Packaging”, conquistato da Domenico Lopatriello della Pasticceria Mirò di Montalbano Jonico (Mt), e quello al “Miglior Pasticcere Digitale” vinto da Nicola Obliato della Pasticceria Mille Dolcezze di Frattamaggiore (Na). Un riconoscimento speciale è andato anche all’unica colomba vegana in concorso, prodotta da Silvia Bazzoli della Pasticceria Bazzoli di Odolo (Bs).

La giuria di esperti

A giudicare le colombe migliori nella finale del concorso, svoltasi il 13 marzo in occasione della fiera Levante Prof di Bari, è stata una giuria tecnica – “la migliore di tutte le edizioni” secondo Massimiliano Dell’Aera, ideatore del contest – composta da professionisti del settore tra maestri pasticceri ed esperti di pasticceria: Giambattista Montanari, Alessandro Bertuzzi, Francesco Borioli, Antonio Daloiso, Mario Di Costanzo, Matteo Dolcemascolo e Eustachio Sapone.

Divina Colomba 2023: tutte le colombe in finale

Dall’inizio del concorso sono state valutate complessivamente 318 colombe realizzate da 246 artigiani da tutta Italia: di queste, 40 sono state selezionate per la degustazione finale, in particolare 20 per la categoria “Miglior Colomba Artigianale Tradizionale” e 20 per quella “Miglior Colomba Artigianale Creativa”. Per ogni categoria sono state premiate, infine le migliori tre.

Miglior Colomba Artigianale Tradizionale
Pasticceria San Francesco – Damiano e Valentino Rizzo – Spezzano della Sila (Cs) – Calabria
Caffè Masulli 1927 – Antonio Masulli – Somma Vesuviana (Na) – Campania
Francesco Fiore Lievitati – Francesco Fiore – Benevento (Bn) – Campania
La Boutique dei Lievitati – Fiorenzo Ascolese – San Valentino Torio (Sa) – Campania
La Forneria – Massimiliano Maiorano – Napoli (Na) – Campania
Panificio Pompilio – Pompilio Giardino – Ariano Irpino (Av) – Campania
Pasticceria Iazzetta – Francesco Iazzetta – Cardito (Na) – Campania
La Dolce Tuscia – Camillo Tosi – Capranica (Vt) – Lazio
Solodamanduca – Riccardo Manduca – Aprilia (Lt) – Lazio
Bacilieri Pasticceria – Mario Bacilieri – Marchirolo (Va) – Lombardia
Gabriel Locatelli – Gabriel Locatelli – Milano (Mi) – Lombardia
Nima Srl – Marcio Orellana – Gorle (Bg) – Lombardia
Pasticceria Colombo – Claudio Colombo – Barasso (Va) – Lombardia
Roberto Pastry Bakery – Roberto Moreschi – Chiavenna (So) – Lombardia
Roberto Cantolacqua Pasticceria – Roberto Cantolacqua – Tolentino (Mc) – Marche
Casa Priolo – Stefano Priolo – Bojano (Cb) – Molise
Io e Luna – Davide Odore – Guarene (Cn) – Piemonte
Cafè Noir – Michele Pirro – San Marco in Lamis (Fg) – Puglia
Cresci – Matteo Papanice – Castellana Grotte (Ba) – Puglia
Panificio Saccente – Vito Saccente – Palo del Colle (Ba) – Puglia

Puglia: 5 birrifici artigianali da conoscere

Puglia: 5 birrifici artigianali da conoscere

Bionda, ambrata o scura, tra un sorso e l’altro la Puglia conquista gli amanti del genere con la sua birra artigianale. Conosciamo i 5 birrifici che hanno segnato il percorso brassicolo del territorio pugliese

Che sia lu sule, lu mare o lu ientu, la Puglia si è affermata negli ultimi decenni anche nel settore brassicolo con le birre artigianali realizzate in piccoli stabilimenti capaci di raccontare col luppolo al bicchiere un territorio ricco di sapori unici. Una produzione sempre più in crescita che oggi conta circa 50 birrifici artigianali, con proposte tutte diverse e con caratteristiche uniche, perché, come recita il primo postulato di Kuaska, al secolo Lorenzo Dadove, degustatore e padre putativo del movimento della birra artigianale italiana: «La birra non esiste, esistono le birre».

Aromatizzate con erbe della Murgia o con acqua di mare, altre realizzate con agrumi tipici della zona, le birre pugliesi si contraddistinguono per il forte radicamento alla terra di produzione che le rende particolarmente riconoscibili ed apprezzate dagli amanti del genere. Iniziamo il nostro viaggio nel mondo della birra attraverso le storie di 5 birrifici pugliesi più significativi, che con fantasia e passione hanno realizzato una piccola e considerevole rivoluzione nel territorio, segnando la storia della birra in Puglia.

5 birrifici artigianali pugliesi da segnalare

Birrificio I Peuceti

Birrificio artigianale di Bitonto che riprende il nome dagli antichi abitanti del territorio barese prima dell’arrivo dei Romani, I Peuceti propone birre che promettono un vero e proprio viaggio nel territorio pugliese a partire dalle etichette, realizzate dall’artista pugliese Francesco Ferrulli, che rappresentano scorci di paesaggi e della cultura barese. La prima birra “di casa” è la Cattedrale, una birra in stile Golden Ale, pulita e fragrante, prodotta con luppolo East Kent Goldings che le conferiscono le caratteristiche tipiche della birra English Pale Ale. La seconda è la Baresana, una birra chiara in stile Belgian Ale dagli aromi fruttati e speziati e non troppo frizzante. La Levante, birra che prende il nome dal vento che spira all’aurora e accarezza le coste pugliesi, è un’American IPA, ambrata e inebriante tra note di agrumi e frutta esotica. Dalle erbe aromatiche della Murgia nasce la birra Murgiana in stile Apulian Saison. Aromi speziati e schiuma persistente, viene prodotta con l’utilizzo di malti prevalentemente italiani, spezie e agrumi locali. Molto interessanti anche le birre affinate in botte spesso in compagnia di batteri e lieviti selvaggi come la Roccaforte Riserva, lasciata “riposare” in barrique di scotch-whisky. Le birre sono acquistabili anche dall’e-shop.
Viale Europa 28, Bitonto

Birrificio B94

In Salento, per l’esattezza a Lecce, si trova B94, birrificio di Raffaele Longo, homebrewer nel 1994 e professionista nel 2008, che produce una birra artigianale ad alta fermentazione naturale, senza alcun trattamento di pastorizzazione né di microfiltrazione. Le sue birre sono rivelatrici, sorso dopo sorso, del territorio salentino cui si aggiungono contaminazioni di stili birrari internazionali. Tra le proposte del maestro birraio, la birra Malagrika, una fruit beer doppio malto ricavata dall’utilizzo di mele cotogne, frutto molto presente in Salento; la November Ray, una birra chiara in classico stile “english pale ale”; la Dellacava che ricorda le rinfrescanti “biére blanche” belghe. Particolari la Santoronzo, una birra doppio malto in stile “coffee stout” dal corpo leggero e vellutato e la birra Cassarmonica in stile “Italian Grape Ale” caratterizzata dall’incontro con il mosto cotto che regala un sorso avvolgente e vellutato.
Via Prov.le Lecce-Cavallino

Birrificio Il Caduceo

Pierluigi Patrono è il birraio veterinario che nel 2018 fonda il suo microbirrificio artigianale Il Caduceo. Dalle prime sperimentazioni casalinghe si è arrivati alla commercializzazione di tre birre che portano il nome di tre razze di allevamento tipiche pugliesi. Una volta scelta la miscela di cereali in base alla tipologia della birra desiderata, si procede con la macinazione dei chicchi d’orzo, per poi proseguire con l’ammostamento a varie temperature, la bollitura, il raffreddamento con l’aggiunta dei lieviti, il passaggio nel fermentatore e infine l’imbottigliamento cui seguirà la maturazione per almeno 4-6 settimane. Ecco così la Cresta Rossa (nome del gallo leccese), una birra ambrata con riflessi scuri (tanto da sembrare quasi una Brown) che si ispira allo stile belga. Non filtrata o pastorizzata, svela sentori di caramello e una luppolatura ben presente. Capa Tosta (dedicata alla pregiata razza pugliese dell’asino di Martina Franca) è una birra scura ad alta fermentazione, interpretazione in stile Porter dal gusto forte e deciso tra note di caffè, liquirizia e ginepro. La Corno d’Oro (dalla capra garganica) è una Golden Ale ben luppolata, una Golden – Ipa rustica dai sentori terrosi e speziati, dorata e morbida.
Via Toselli 56, Carosino (TA)

Birra Salento

A Leverano, un comune situato in linea d’aria tra Lecce e il litorale ionico, si trova il birrificio Birra Salento della famiglia Zecca. Era il 1963 quando Fernando Zecca, padre di Maurizio oggi alla guida della crew Birra Salento, scriveva da Fribourg, località in Svizzera, ai familiari e amici lasciati in Salento. Lì lavorava in birrificio, ma sognava di tornare a casa. Un percorso lungimirante nel mondo della birra artigianale quello della famiglia Zecca, tanto da diventare oggi un birrificio agricolo dotato di uno spettacolare stabilimento di produzione, compiendo un salto di qualità con un progetto che ha pochissimi paragoni nella scena brassicola italiana con un complesso che si sviluppa su ben 1600 mq. Con l’acqua pura del lago di Pietra del Pertusillo, con il malto coltivato in proprio nei campi di fronte al birrificio, con i luppoli italiani e le spezie ed erbe mediterranee, la famiglia Zecca produce birre che sono un omaggio al territorio salentino – anche nel nome – come la Pizzica, la Taranta e la Beggia. A queste si aggiungono la Lager Agricola; la Pils Nuda e Cruda dal gusto deciso; la Fresca in stile Blanche; la Tipa un’Ipa complessa e beverina e la 63’ Barrique affinata in botte. La Liga è invece una birra classico stile italiano: delicata e fine è un’Iga arricchita da mosto d’uva bianca aromatica. Il birrificio organizza interessanti visite, accompagnando il visitatore alla scoperta dei vari processi produttivi che portano alla creazione delle loro birre e per chi fosse interessato, è possibile degustare birre e piatti locali della tradizione in abbinamento. Se siete curiosi di provare sin da subito i loro prodotti, potete fare scorta sul loro e- shop.
Via Ancona 2, Leverano (LE)

Birrificio Birranova

A Triggianello, piccola frazione di Conversano, si trova dal 2007 il Birrificio Birranova di Donato di Palma, birraio vulcanico in continua ricerca con una grande passione per la produzione di birra. Il suo birrificio è un punto di riferimento non solo pugliese, un esempio interessante di qualità assoluta e invidiabile, con occhio continuo alla ricerca sullo stile delle Italian Grape Ale, di cui Birranova è stata tra i pionieri. A fianco della produzione si trova il pub, mentre a Polignano a Mare c’è B-Local, tap room con cucina. Quattro linee di birra, dalle nuove sperimentazioni prodotte in quantità limitata agli stili classici reinterpretati sino alle luxury edition. Tra le proposte ricordiamo la Nova Pils, una pils ben costruita, ma dalla semplicità disarmante con una beva immediata. Da provare anche l’Arsa, smoked porter prodotta con l’utilizzo del grano Arso, tipico di queste zone o la Margose, in stile tedesco, realizzata utilizzando l’acqua di mare resa potabile. La Beva è invece una Belgian Ale con una percentuale di frumento, segale, avena e grano Senatori Cappelli. Altro esempio di birra territoriale Primitia, realizzata con l’utilizzo del Cotto di Fichi. Birre che trasmettono emozioni al naso e all’assaggio, acquistabili anche nell’e-shop.
Via Lepanto 11, Trigianello (BA)

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