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Nutellotti, i biscotti con 3 ingredienti. La ricetta

La Cucina Italiana

I nutellotti sono la merenda perfetta da preparare in onore del 5 febbraio, giorno del Nutella Day, ma anche tutti gli altri giorni dell’anno! La ricetta è semplicissima, e per realizzarli non servono che 3 ingredienti: sono dolcetti davvero magici. Ciò che otterrete sono dolcetti simili a biscotti con una soffice base di Nutella (si possono preparare anche con creme alla nocciola simili fatte in casa, anche con crema alla nocciola vegana), e un cuore cremoso: irresistibili.

Vi abbiamo convinti, vero? Fruste alla mano e lasciatevi trasportare dalla bontà assoluta di questi biscottini.

Nutellotti, la ricetta

Ingredienti per 12 pezzi

  • 1 uovo
  • 150 g farina
  • 200 g di crema alle nocciole tipo Nutella o simili

Per la farcitura

  • 150 g di crema alle nocciole tipo Nutella o simili
  • granella di nocciole q.b. a piacere

Procedimento:

  1. Iniziamo la preparazione dei nutellotti, montando l’uovo con le fruste a mano o a motore per qualche minuto.
  2. Raggiunta una consistenza spumosa, unite pian piano la crema alle nocciole tipo Nutella o simili, rigorosamente a temperatura ambiente (non dal frigo, altrimenti sarebbe troppo solida e diventerebbe difficoltoso riuscire a lavorarla bene) e la farina setacciata.
  3. Amalgamante fino ad avere un composto omogeneo senza grumi.
  4. Avvolgete l’impasto con un velo di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per circa 10 minuti.
  5. Passati i 10 minuti, riprendete il panetto e andate ad eliminare la pellicola come prima cosa. Formate delle piccole palline di circa 30 g ognuna.

Halal: guida semplice e veloce

La Cucina Italiana

Halal, un concetto che trasuda di significato, va ben oltre la sua traduzione letterale di “lecito” in italiano (il cui contrario è Haram, ovvero “illecito”). Per svelare le sfumature più intricate di questo principio fondamentale della pratica religiosa musulmana, ho avuto il piacere di intervistare Walid Bouchnaf, il responsabile qualità di BeHalal Srl. Attraverso questa conversazione, Bouchnaf mi ha guidato in un viaggio di comprensione che trascende il mero “divieto” di assunzione di carne di maiale e le dinamiche della macellazione rituale, rivelando un panorama più ampio che caratterizza l’approccio Halal alla vita quotidiana.

Cos’è l’Halal (in maniera semplice)

Walid Bouchnaf ha iniziato la nostra conversazione evidenziando che l’Halal non è semplicemente un insieme di regole alimentari, bensì una filosofia che permea ogni aspetto della vita dei musulmani. La pratica dell’Halal non è circoscritta al solo atto di mangiare, ma si estende a lavoro, istruzione, relazioni sociali e persino alle azioni quotidiane come andare in bagno. Il musulmano, quindi, ricerca ciò che è lecito e si sforza di allontanarsi da ciò che è considerato illecito o Haram.

All’interno della sfera alimentare, sono stata guidata attraverso una comprensione più profonda dell’Halal. Non si tratta quindi solamente di scegliere alimenti leciti, ma anche di valutare le modalità di ottenimento. La macellazione rituale, spesso erroneamente identificata come l’essenza dell’Halal, è solo una parte di un quadro più ampio. Questo processo, che implica l’uccisione dell’animale per dissanguamento, non è solo un atto religioso, ma anche un approccio tecnico che mira a garantire l’igiene, considerando il sangue come un potenziale veicolo di batteri e virus e quindi illecito.

Bouchnaf ha sottolineato che l’attenzione all’etica non si ferma alla macellazione, ma abbraccia il benessere complessivo dell’animale. L’animale deve essere in ottime condizioni fisiche e psicologiche, provenire da allevamenti etici e rispettare specifici standard. Inoltre, l’azienda che commercializza il prodotto deve aderire a valori religiosi ed etici, pagare le tasse e non essere coinvolta in attività illegali o legate alla mafia.

Si enfatizza, quindi, che l’Halal non è semplicemente una questione di carne, ma un approccio olistico alla vita, coinvolgendo questioni ambientali, etiche e di responsabilità sociale. Non è solo ciò che si mangia, ma anche come si produce e si commercializza.

Halal: esistono certificazioni?

Per quanto riguarda il mondo delle certificazioni, sì, esistono quelle specifiche Halal e Bouchnaf ha illustrato il ruolo fondamentale di organizzazioni come BeHalal (per cui lui lavora) nel settore alimentare e no. Queste entità si pongono come ponte tra la dimensione religiosa e quella industriale, garantendo che gli standard di qualità, etica, sicurezza e rispetto ambientale siano rispettati.

Cibo: cosa è preferibile mangiare e quando

Dopo aver esplorato i precetti coranici la conversazione si è conclusa esplorando il rapporto tra Islam e cibo, per quello che suggerisce la Sunna, ovvero il comportamento del Profeta in termini di pratiche ed educazione. Walid ha condiviso che la tradizione islamica incoraggia la moderazione nell’alimentazione, poi la condivisione dei pasti, l’apprezzamento di ciò che si ha e l’esortazione a non sprecare cibo.
Gli Hadith (aneddoti sulla vita del Profeta, parte costitutiva della Sunna) forniscono indicazioni specifiche sugli alimenti, sottolineando i benefici di frutta e verdura.

Cosa e come consumare

Tutte le piante coltivate, erbe e funghi sono considerati leciti per l’uomo, escludendo quelli dannosi per la salute o che offuscano la ragione, come alcolici e droghe. Gli Hadith riportano la predilezione del Profeta per alcuni alimenti, tra cui anguria, melone, cetrioli, uva, mela cotogna e il frutto Kebas dell’albero del Miswak.

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